Intervista a Roberto Pighin, Responsabile Nazionale CNV Motoasi

Apriamo la nostra inchiesta estiva sullo stato del Campionato Italiano MotoASI. L’intervista Roberto Pighin, Responsabile Nazionale CNV Motoasi.it per le categorie Pit Bike, Ohvale e Scooter Settore Motociclismo Nazionale  ASI. Uno dei maggiori pregi che ha questo campionato è l’unico campionato che copre l’intera Italia, isole comprese.

– Roberto Pighin, si ritiene soddisfatto del numero di partecipanti di quest’anno?
Ci sono due aspetti da considerare per ritenersi soddisfatti o meno del numero di iscritti. Il primo è il confronto rispetto al 2015. In questo caso l’incremento è stato importante, siamo passati da 380 a 485 piloti riuscendo a coprire anche la zona del centro Italia grazie all’entrata di Baffo Corse. L’altro aspetto è la potenzialità della nostra organizzazione che non ha ancora espresso il massimo delle proprie capacità. Quindi soddisfatto perché il 2016 ha portato il CNV ad essere il più grande campionato nazionale di categoria, ma convinto che lavorando su alcune rifiniture riusciremo a superare i 600 iscritti nel 2017.

– Che cosa  si aspetta per l’anno prossimo visto l’interesse che ha avuto quest’anno?

Il lavoro di start up è decisamente riuscito. Ogni selettiva ha dimostrato qualità organizzative di primordine, sulla base di questo andremo ad affinare alcune categorie sofferenti grazie alla forte espansione di cui stiamo godendo sull’intero territorio nazionale. Andremo a lavorare in particolar modo sulle categorie “regina” dove ci aspettiamo una transazione naturale e per tanto un forte incremento. Porteremo l’attenzione su quelle che oggi sono le basi e i criteri sui quali è nato CNV. Il comune denominatore dei nostri regolamenti è la massima equità tra i propulsori all’interno delle singole categorie, e di conseguenza, la minima spesa per il pilota. Amplificare è migliorare ulteriormente questi aspetti trovando nuovi standard sarà fondamentale per poter preparare un altro anno di successi.

– Quali sono gli attuali pregi e quali i maggiori difetti di questo campionato?
I pregi sono agli occhi di tutti. Partendo dal aspetto meccanico, abbiamo garantito l’utilizzo esclusivo di motori standardizzati, certificandoli uno ad uno. Di fatti siamo gli unici che possono vantare una organizzazione capillare in grado di certificare qualsiasi motore abbia partecipato ai nostri eventi. Altro aspetto positivo sono le categorie Junior, grazie alla sempre più forte collaborazione con Ohvale. Il progetto iniziato 3 anni fa con una decina di piloti, oggi sta letteralmente volando oltre i 140 iscritti. Ma la cosa più entusiasmante è la presenza di oltre 40 piloti di età minore di 16 anni, questo premia la scelta di voler dividere le categorie per età e offrire ai più giovani non solo un bel campionato ma anche un processo di crescita basato su una moto che evolve insieme al pilota, senza sconvolgere le abitudini e le proprie capacità. In questo Ohvale è unica ed oggi la miglior scelta per chi vuole crescere e confrontarsi davvero alla pari. Non ultimo il fatto che CNV arriva sotto casa in tutto Italia. Ad oggi copriamo praticamente tutte le regioni, offriamo la possibilità di poter partecipare ad un programma nazionale senza dover girare l’Italia ma rimanendo nelle regioni limitrofe, selezionando per ogni selettiva i migliori 5 piloti di ogni categoria e offrendogli la possibilità di partecipare alla Finale valida per l’assegnazione del titolo nazionale di categoria. Sui difetti ci stiamo lavorando e speriamo di eliminarli prima che qualcuno li scopra ….

– Nonostante vari campionati scooter, il CNV scooter ha avuto un numero di partecipanti abbastanza sufficienti per lei?

Come detto prima, i numeri sono una conseguenza del lavoro fatto. A mio parere non siamo ancora perfetti su questa categoria anche se le batterie scooter sono state comunque belle piene un po’ in tutti gli eventi. Ci siamo affacciati da poco a questa categoria e stiamo facendo esperienza per arrivare a proporre qualcosa di inedito. Pensiamo di riuscire a sconvolgere i soliti e noiosi regolamenti per far entrare i piloti scooter in una nuova fase agonistica sempre meno legata alle capacità economiche e sempre più indirizzata a premiare le potenzialità del pilota.


– Novità nel regolamento per l’anno prossimo?

Qualcosa di nuovo ci sarà, l’intento è quello di migliorare il regolamento inserendo piccoli particolari che definiscano meglio le variabili di questo sport senza sconvolgere nulla di quanto fin ora fatto. Per spiegarmi meglio bisogna immaginare il pilota e la moto come un unico insieme di misure e parametri sia statici che dinamici, tra loro interconnessi, ognuno dei quali determinanti e influenti sulle prestazioni in pista. I nostri studi sono indirizzati sulla identificazione dei parametri principali che, una volta fissati entro specifiche misure, riescono a garantire l’equità tra i competitori. Chi pensa di poter creare categorie fissando uno solo di questi parametri, si illude di garantire parità di prestazioni, ma in realtà lascia aperte molte altre porte che possono sconvolgere l’equilibrio della categoria. Poi dipende sempre da chi si vuole premiare. In CNV il protagonista è sempre il pilota, e il nostro obiettivo è quello di farlo divertire e di trovare tra i tanti il migliore. Per fare questo l’unica strada percorribile è garantirgli di correre alla pari.

– Sarebbe interessante un peso minimo nelle varie classi, visto che con potenze così ridotte il peso la fa da padrona?
L’attenzione principale per i programmi 2017 è proprio su questo aspetto. In particolar modo per le categorie motorizzate da propulsori totalmente stock. Queste possono soffrire di una perdita di potenza di oltre 1,5 cv per appena 12-13 kg in più. Ecco uno degli aspetti meno considerati in questo settore. La grande novità del 2017 sarà proprio un peso minimo da rispettare in ogni categoria nella combinazione moto pilota visto che è così che si entra in pista e non con le sole mutande addosso.

Inoltre questa particolare variazione potrà essere anche un importante incentivo per gli operatori del settore che vogliono distinguersi dai preparatori di motori, e vogliono di diritto vestirei i panni dei produttori di moto. Grazie ad un regolamento che fissa peso e meccanica, quello che può fare davvero la differenza aiutando il pilota è la ciclistica. Per tanto l’investimento dovrà farlo il produttore per offrire prodotti sempre migliori e non il pilota per comprare elaborazioni sempre più costose nella speranza di colmare il gap dai primi.

– Se potesse mettere mano liberamente al movimento giovanile, quali consigli darebbe a chi vuole avvicinarsi al mondo delle 2 ruote?
Quando parlo con le famiglie dei giovani che desiderano entrare in questo splendido mondo, consiglio sempre di scegliere bene da che parte fare il primo passo perché definirà la direzione del cammino da percorrere. Un piccolo futuro pilota deve poter contare su una organizzazione che offra molto di più delle semplici gare. Deve avere chi sappia insegnare a diventare un pilota e deve scegliere una moto che gli offra un percorso che lo fa crescere imparando la ciclistica e, gradualmente, inserire aspetti più complessi come cambio e potenza, ma senza dover cambiare moto. In questo il nostro programma Ohvale GP0 è assolutamente unico e a portata di tutti. Già da questo autunno partiranno in tutta Italia i corsi di guida delle Accademie CNV dedicati a tutte le moto delle nostre categorie e organizzati dai nostri istruttori ufficiali Motoasi.

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