La FMI al Senato con un disegno di legge per i motociclisti in 8 punti

La FMI ha presentato un nuovo disegno di legge al Senato, per l’esattezza il n.1638, con il quale si spera che i diritti di chi và in moto siano quantomeno presi in considerazione. Lo stereotipo del motociclista maleducato, che non rispetta i limiti ed infrange le regole è ormai antico come il tatuaggio, una volta esclusiva dei carcerati ed ora più che mai inflazionato.

I motociclisti si trovano spesso su strade dissestate, alle prese con automobilisti poco diligenti e sanzioni da capogiro dalle autorità competenti. Il bollo, la benzina, l’autostrada, sono tutte cose che paga anche chi guida una moto, ed è più che giusto riconoscere dei diritti a chi ha numerosi doveri. Il disegno di legge della FMI è articolato, principalmente, su 8 punti cardine:

1) La richiesta di una attenzione maggiore da riservare alla manutenzione delle strade, in particolare alle barriere di sicurezza e ai guard-rail, con la necessità di applicazione della terza fascia per salvaguardare la vita dei motociclisti.
2) La possibilità di incentivare l’uso della pista per chi ama correre in moto, per scoraggiarne poi la corsa sulla pubblica strada.
3) La diffusione dei corsi di guida sicura avanzata per rinforzare le consapevolezze di guida dei motociclisti già patentati.
4) La certezza che parte dei proventi delle sanzioni amministrative venga destinata all’educazione stradale, secondo quanto già previsto dalla legge, ma spesso disatteso. La FMI ritiene infatti che l’educazione stradale sia lo strumento fondamentale per incrementare la sicurezza e
che vada offerta gratuitamente sin dai primi anni di scuola.
5) La possibilità per le moto di utilizzare una targa sostitutiva in occasione delle competizioni e degli allenamenti fuoristrada al fine di evitare perdite e danneggiamenti.
6) La possibilità per moto e quad di trainare un carrello appendice, al pari di quanto già avviene in molti paesi europei.
7) L’attenzione e la salvaguardia, attraverso una oculata regolamentazione, del patrimonio dei veicoli storici.
8) La pratica del fuoristrada in armonia con l’ambiente e nel pieno ossequio delle regole, che attesta, da parte dei motociclisti, un profondo rispetto per il territorio. 

Semplice e sensato
, questo disegno di legge potrebbe finalmente dare una mano anche a noi, sempre presi sottogamba in un paese come l’Italia che, manco a farlo apposta, racchiude uno dei patrimoni motociclistici più importanti al mondo. Le case produttrici tra le più antiche e blasonate, le strade famose in tutto il mondo ed alcuni dei piloti più forti a livello internazionale sia in pista che su sterrato dovrebbero sensibilizzare almeno in parte il governo. D’altronde, siamo anche famosi per fare le cose più belle per poi lasciarle agli altri.

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