CFmoto potrebbe essere la prima casa motociclistica a portare davvero su strada un sistema di guida adattivo, capace di trasformare una moto sportiva in una turistica — e viceversa — con un semplice comando elettronico. Il progetto, recentemente brevettato, si basa su componenti elettrici integrabili in gran parte delle motociclette attuali, senza la necessità di modifiche strutturali al telaio.
Un sistema semplice ma rivoluzionario
Il concetto non è del tutto nuovo. Kawasaki, con il suo Concept J, aveva tentato di esplorare questa via, senza però mai arrivare a una produzione di serie. CFmoto, invece, sembra voler cambiare le regole con un sistema che punta tutto sulla semplicità meccanica e sull’utilizzo di tecnologie già disponibili, come attuatori elettromeccanici e trasmissioni semi-automatiche.
Manubrio regolabile elettricamente
Al centro dell’innovazione c’è un manubrio elettrico regolabile in altezza. I semimanubri, invece di essere fissati direttamente alla piastra superiore della forcella, scorrono su due guide collegate a un supporto in alluminio. Un attuatore, controllato da una centralina elettronica, consente di alzare o abbassare il manubrio, permettendo di passare da una posizione sportiva, bassa e raccolta, a una più rilassata ed eretta, ideale per il turismo urbano o i lunghi viaggi.
Pedane mobili per due anime
Anche le pedane sono completamente regolabili elettronicamente, con la possibilità di muoversi lungo un arco meccanico. Gli attuatori lineari permettono di arretrarle e sollevarle per una guida sportiva o di abbassarle e avanzarleper una seduta turistica. Il sistema sfrutta supporti standard a due bulloni, compatibili con molte moto esistenti, rendendo la tecnologia facilmente implementabile.
Compatibilità con le moto moderne
Una delle chiavi del progetto CFmoto è la compatibilità con trasmissioni moderne, come cambi semi-automatici e frizioni elettroniche. Poiché il brevetto non prevede lo spostamento sincronizzato di leva del cambio e freno posteriore, la loro eliminazione o riposizionamento al manubrio consente un’implementazione semplice ed efficace del sistema adattivo. Questo apre la porta all’integrazione su moto elettriche o automatiche, dove la mancanza di comandi a pedale è già una realtà.
Costi contenuti e grande flessibilità
Il punto di forza del progetto è la scalabilità: il sistema può essere montato sostituendo semplicemente la piastra superiore della forcella e aggiungendo attuatori e supporti modulari, senza toccare la struttura del veicolo. Questo potrebbe tradursi in costi più contenuti per i produttori e, soprattutto, per gli utenti finali, rendendo la tecnologia accessibile anche a fasce di mercato non premium.
Si farà davvero?
Molto dipenderà dalla risposta del mercato e dall’effettiva affidabilità del sistema in condizioni reali. Tuttavia, con la crescente diffusione di moto ibride, elettriche e dotate di comandi elettronici, uno schema di ergonomia variabilepotrebbe diventare una nuova frontiera della mobilità su due ruote.
Se il progetto CFmoto vedrà davvero la luce, potremmo assistere all’arrivo delle prime “moto transformers” su strada: un mezzo unico, capace di adattarsi allo stile di guida e alle esigenze del motociclista in tempo reale, con un semplice clic.