MotoGP 2018 a Brno: Dritto dal Bar! con il Diario del Motoimbecille

Le tre settimane di pausa sono passate, ma siamo tornati per consolarvi dai motociclisti di luglio. Oltre ai soliti maxiscooter (non solo T-Max) in canottiera, ciabatte e tracolla si annidano nuove specie di piloti che hanno comprato la moto a giugno e la rivenderanno a settembre.

Li riconoscete per un abbigliamento totalmente inadeguato (abbiamo visto paraschiena sopra la giacca tecnica, guanti da pista con maglie polo di marca…) o per un set estremamente tecnico (tuta integrale che profuma di nuovo, casco da gara e tear-off) e un solo comune denominatore: non sanno guidare.

Non vanno piano per godere il paesaggio, vanno piano perché non hanno capito come si cambiano le marce e stanno facendo lo Stelvio in prima. Difficile dire se sia peggio il motociclista di mezza età con un Road King più pesante del debito pubblico o il ventenne che sceso dal Phantom F12 sta guidando un BMW S1000RR verso il bagagliaio di una Mondeo. In ogni caso, speriamo che non si facciano troppo male. Come Vinales, che dopo una curva si è trovato in terra senza nemmeno averne la colpa.

La MotoGP 2018 a Brno ha dato spettacolo e vogliamo raccontarvelo alla solita maniera di Dritto dal Bar! insieme al Diario del Motoimbecille e quindi senza voti, pagelle né troppa serietà.

Valentino Rossi nuovi cani

Nuovi cani per Rossi, che dopo vent’anni di Bulldog inglesi ha preso due Golden Retriever. Li avrebbe voluti prima, è solo che ai cani serviva una casa con giardino e non tutti se la possono permettere di questi tempi. Da notare anche gli haters indonesiani che hanno detto che il gatto è Marquez: ragazzi, a volte un gatto è un gatto e basta.

Ogni volta che c’è una gara secondo noi è un po’ come vedere Marquez che vince il mondiale. Se non siete suoi tifosi deve fare un po’ male, altrimenti dev’ essere come quel momento in cui vai a comprare la birra per la grigliata e, anche se sei in ritardo, scopri che al supermercato tengono le casse in frigo.

In realtà la giornata la porta a casa un Dall’Igna più pettinato che mai dopo una doppietta in stile Red Bull Ring, che tra le altre cose è la prossima gara. Dovizioso e Lorenzo hanno litigato da uno yatch all’altro per la felicità di qualche giornalista sudaticcio, come li potete trovare in ogni redazione ad agosto: sarà la rabbia di non essere a Ibiza a fare la gara di tuffi con i piloti.

Però anche se siamo su Dritto dal Bar! volevamo dire che le gare di Endurance non ci piacciono tanto: troppe birre per vedere una sola gara, tutta colpa di gomme che durano meno di un pieno all’R1 di Sebaiker (che notoriamente consuma 1 litro di verde a 100 ottani ogni 400 metri). Quando vedi Bautista decimo che fa i tempi mentre in testa chiudono il gas ti chiedi se magari puoi andare anche tu a fare un paio di giri in MotoGP senza umiliare nessuno. Chissà.

Grande Dovi quindi, che torna sul gradino più alto del podio infrangendo la nuova regola della MotoGP: se non sei Marquez e guadagni un sacco di soldi non puoi vincere gare nel 2018. Valentino alla fine ha chiuso quarto ed è riuscito a togliersi quei 46 punti dal leader, solo che adesso i punti sono 49.

10 punti al podio di Brno, che sembra quello del King of Grobnik che si corre la domenica. Questo è il motociclismo che ci piace! 

Due gare piene che il 93 non corre ed il 46 porta a casa con la vittoria, difficile se pensate che la Yamaha per i test di Brno dal Giappone ha portato pazienza: il materiale più inedito erano i nuovi cani sulla sella di Vale, mentre per l’elettronica dovremo aspettare l’anno prossimo. Volete il motivo, dritto dal bar? Tanti soldi per svilupparla e poco tempo per usarla, visto che dall’anno prossimo l’elettronica sarà unica in tutti i componenti.
 
Il Motoimbecille della gara? Questa volta purtroppo non possiamo dare il trofeo a Cal Crutchlow, che ha messo dietro Valentino fino all’ultima curva ma (come sempre quando non cade) ha messo la moto nel recinto come miglior team clienti. Vogliamo dare il nostro trofeo a Karel Abraham che è l’ultimo che chiude la porta: con quattro punti nel mondiale, davanti a Luthi, Bradl, Simeon e Guintoli (due dei quali wildcard) questa era casa sua, nel senso che suo padre gli ha comprato la pista. Noi lo amiamo da sempre, immaginatevi di essere dei fermoni e di andare il MotoGP perché avete un circuito. Nessuno si aspetta niente, girate il mondo su di una Ducati da 270CV e avete le ombrelline del team a farvi ombra. In più è l’unico pilota ceco. Se non vi abbiamo convinto però, potete votare il vostro Motoimbecille nei commenti, ve ne saremmo grati.

Il nostro Dritto dal Bar! finisce qui, vi aspettiamo la prossima settimana con il GP d’Austria: se al prossimo appuntamento riuscite a scrivere Wiener Schnitzel senza guardare su Google vi regaliamo una cotoletta alla milanese.

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