Kart e F1: quali sono i costi per una carriera nel motorsport?

Il sogno di tutti gli appassionati… la realtà di pochi fortunati. Chiunque abbia la Formula 1 nel cuore almeno una volta nella vita ci ha sicuramente fatto un pensierino: perchè non provare a diventare pilota? Cosa serve per guidare a livello professionistico una monoposto? Prima di lasciar spazio alla nostra guida, ecco la risposta veloce: che voi abbiate o meno un certo talento di guida, la vostra scalata al motorsport sarà possibile solamente se avete un bel gruzzolo in banca su cui fare affidamento.

Certo, chiunque ambisca alla massima categoria dell’automobilismo deve fare grandi sacrifici, deve essere mentalmente pronto per scontrarsi (e battere) altri piloti e deve avere grande dedizione e disciplina, soprattutto durante le giornate d’allenamento che sono indispensabili per migliorare le proprie capacità alla guida. Tutto questo, però, è possibile a patto di avere il budget necessario per coprire tutti i costi: ma qual è il prezzo da pagare per arrivare in Formula 1? Scopritelo insieme a noi!

TUTTO INIZIA DAI GO-KART

Tutti i grandi Campioni del motorsport hanno iniziato la loro carriera con un simpatico mezzo da corsa che è in grado di regalare grandi emozioni una volta portato in pista: il go-kart. Michael Schumacher, per esempio, era solito allenarsi sul kartodromo di Kerpen in giovane età, stesso discorso per Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Max Verstappen, diventato Campione del Mondo della classe con il cambio KZ1 al termine della stagione 2013.

Michael Schumacher Karting 2001 Ferrari

Il loro percorso, ovviamente, è iniziato da piccoli, come quello ipotizzato dall’agenzia spagnola Business & Sport, che ha provato ad immaginare la carriera di un giovane pilota dai go-kart fino alla Formula 1. L’esordio avviene all’età di sette anni, con una prima stagione nel Campionato spagnolo che richiede un investimento già di 20.000 Euro: da dove arriva questa cifra?

SI PARTE ALLA GRANDE CON I MINI

I primi passi del nostro pilotino ideale saranno mossi con un “sessantino”, un Mini kart 60cc che nuovo può arrivare a costare dai 2.300 ai 2.700 Euro, ai quali andranno aggiunti altri 2.000 Euro per il motore. La cifra spesa, tuttavia, non comprende la manutenzione necessaria per farlo rendere al meglio, dove figurano le spese per la benzina, le gomme, le pastiglie dei freni e i vari componenti meccanici che andranno necessariamente rettificati e sostituiti periodicamente.

Solitamente i team di alto livello, però, non arrivano in pista con un solo kart, quindi il minimo indispensabile per competere come si deve è avere a disposizione almeno un altro telaio e un altro motore. I motivi sono diversi: in questo modo sarà possibile provare più soluzioni di setup, oppure settare un kart per le condizioni d’asciutto e l’altro per quelle da bagnato… o ancora utilizzarne uno per gli allenamenti e il secondo per le gare.

Kart 60 Mini Tony Kart

I giorni di test, tra l’altro, sono fondamentali per un pilota, dal momento che sono l’unico strumento per potersi migliorare costantemente. Sempre secondo Business & Sport, il costo per una giornata d’allenamento con i kart 60cc è nell’ordine dei 600 Euro (sempre se seguiti da un team in grado di offrire assistenza a livello professionistico), che arriva a quota 30mila se contiamo di effettuare una cinquantina di prove durante tutta la stagione agonistica.

Per quanto riguarda le competizioni, qui sarà necessario rivolgersi a una squadra di un certo livello in modo da avere tutta l’assistenza che un pilota ha bisogno durante un weekend di gara. I costi, in questo caso, sono variabili a seconda se l’impegno è di livello nazionale o internazionale: per il nostro Campionato Italiano il prezzo richiesto per gestire un solo fine settimana si attesta sui 3.500 Euro, che per cinque appuntamenti diventano 17.500 Euro. Nel caso di una serie più importante come la WSK Super Master Series, il costo lievita dai 4.500 ai 5.000 Euro a tappa, per un totale di 20mila Euro per tutti e quattro i round previsti per la 60 Mini.

CLASSE 125: OK-JUNIOR, OK E KZ

Proseguendo la scalata verso la Formula 1, l’agenzia Business & Sport ha previsto un investimento di 205mila Euro per i primi sei anni di carriera del nostro pilotino ideale, con un impegno annuale che passa a 25.000 Euro nella seconda stagione e a 40.000 Euro per i successivi Campionati. Con il compimento dei 12 anni di età, il piccolo kart 60cc verrà sostituito da un mezzo più prestante per poter partecipare alle serie internazionali CIK-FIA: il 125cc a presa diretta con cambio monomarcia.

Kart categoria OK Junior CRG

La classe d’appartenenza non sarà più la 60 Mini, bensì la OK-Junior che, ovviamente, richiede un impegno economico più importante rispetto a quello sostenuto in precedenza: un telaio OKJ, che sarà poi sfruttato anche nel passaggio verso la classe OK Senior a cui si accede dai 14 anni, costerà dai 3.600 ai 4.000 Euro, a cui vanno aggiunti circa 2.500 Euro per il motore. Poi ci sono gli allenamenti, ad 800 Euro a giornata, e le gare: sempre se seguiti da un top team di alto livello, la spesa per la WSK Super Master Series si attesterà tra i 40.000 e i 60.000 Euro per quattro appuntamenti, vale a dire 10mila/15mila Euro per ogni round.

La tentazione di alzare l’asticella, a questo punto, renderà naturale la volontà di provare l’ebbrezza di prendere parte al Campionato Europeo (articolato in quattro tappe) e alla prova unica del Campionato del Mondo. I prezzi per sostenere queste competizioni? Tra i 170mila e i 255mila Euro, incrociando le dita che non si vada incontro a rotture meccaniche o ad altri tipi di problemi.

Kart KZ Marco Ardigò Tony Kart

Prima di passare in monoposto, il nostro pilota farà l’ultimo salto di categoria nel mondo del karting, avvicinandosi alla classe regina con il cambio: la KZ. Fondamentalmente la differenza di costi da sostenere rispetto a quelli già “saldati” utilizzando telai OKJ e OK non è elevata, ma resta il fatto che il prezzo pagato per l’intera avventura con i kart ha raggiunto facilmente la cifra di mezzo milione di Euro! Contando, ovviamente, le sole competizioni: tenendo conto di tutto il resto, il traguardo del milione tondo tondo è tutt’altro che un’utopia.

FINALMENTE IN MONOPOSTO!

Dopo i primi nove anni di carriera agonistica, il nostro pilota ha raggiunto l’età di 16 anni: è giunto il momento di abbandonare il go-kart e di dirigere l’attenzione alle monoposto della Formula 4, prossima tappa verso la scalata alla classe regina del motorsport: la Formula 1. Qui, ovviamente, si potrà scegliere se partecipare al Campionato Italiano oppure ad altre serie nazionali europee, dove l’impegno economico sarà nell’ordine dei 180mila Euro per poter essere in griglia di partenza.

ADAC Formula 4 Prema Motorsport

L’anno successivo sarà il turno della Formula 3 regionale (asiatica, nordamericana o europea), che richiederà un investimento di oltre 500mila Euro al fine di poter competere a un certo livello e puntare costantemente al gradino più alto del podio. Con la maggiore età il nostro pilota accederà alla F3 Internazionale, nata quest’anno dalla fusione delle GP3 Series con la F3 Europea: il prezzo, in questo caso, è molto vicino al milione di Euro per una sola stagione. Prima della classe regina, però, manca ancora un tassello in questo puzzle estremamente costoso.

TRA I MIGLIORI DEL MONDO… MA A CHE PREZZO?

Dopo la Formula 3, infatti, sarà il turno della Formula 2, che fino al 2017 era denominata GP2. Ormai il nostro pilota è in grado di gestire vetture sempre più potenti e sofisticate, e le Dallara con motore Mecachrome V6 turbo non sono da meno: in questa serie i team di alto livello arrivano a chiedere un budget di ben 2 milioni di Euro per essere in griglia con l’ambizione di vincere e ottenere un sedile per la Formula 1, dove solamente i migliori della classe potranno accedere.

Formula 1 2019 Australian Grand Prix

Se tutto andrà per il meglio, all’età di 20 anni il nostro pilota avrà coronato il suo sogno: essere un top driver di F1 finalmente pagato per correre. Già, perchè i 6 milioni di Euro finora conteggiati da Business & Sport e che sono stati fondamentali per arrivare fino a questo punto… sono stati sborsati direttamente dalle tasche del nostro protagonista, oppure dagli sponsor che lo hanno sostenuto.

Una cifra impossibile per tutti quei giovani che, in questa situazione, hanno praticamente le ali tarpate da un sistema in cui il talento sì conta… a patto che ci sia il budget necessario per sostenere il team che mette a disposizione tutto il materiale destinato alle corse. La speranza per il motorsport, ovviamente, è una graduale riduzione dei costi, che servirebbe ad aprire le porte di questo mondo a una più vasta gamma di utenti, rendendolo quindi più accessibile e alla portata di tutti. Nel caso delle competizioni d’alto livello, invece, l’obiettivo da raggiungere dovrebbe essere quello di scegliere un pilota sulla base delle sue effettive capacità… e non solo dell’importanza dei vantaggi economici che è in grado di portare in un reparto corse grazie alla sua “valigia”.

Costi carriera motorsport kart formula 1

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