GP San Marino MotoGP 2012: le pagelle

Il GP di San Marino 2012, 13a gara del calendario di MotoGP 2012, parte male che peggio non si può: tre turni di prove liberi buttati. Dominano le CRT, è tutto dire! Causa mancanza gomma intermedia (le Bridgestone forniscono infatti una dura che fa scivolare sul bagnato o una morbida che si consuma dopo pochissimo) e di una deficienza del regolamento che non obbliga i piloti a svolgere un minimo di giri, tra venerdì e sabato mattina si vedono solo i piloti delle moto semi-prototipi e i vari Rea che deve prendere confidenza con la nuova Honda, Hayden che corre con una sola mano dopo l’incidente di Indy e Abraham che ne approfitta per essere il più veloce una volta tanto.
Poi il sabato pomeriggio ci pensano sempre loro: Pedrosa fa la pole beffando Lorenzo per  un pugno di millesimi, con la sorpresa Bradl subito dietro. Mentre Rossi si accomoda nella sesta casella in griglia sembra in forma dopo i test di fine agosto.
In gara è tutta un’altra cosa: nel suo circuito, il Sic spinge Rossi, Bautista (ed il team Gresini) e forse anche Barbera, Lorenzo annoia, Dovizioso mastica amaro, Crutchlow si sdraia in riviera romagnola anche fuori stagione e Spies termina finalmente una gara. Ecco i giudizi di Infomotori.

Jorge Lorenzo: voto 10. Ok, il voto è alto, il maiorchino sarebbe da nove, perché non ha meriti se non quello specialissimo di rimanere concentrato in una “gara strana” come la definisce lui dopo essere balzato a 38 punti sopra a Pedrosa nella classifica piloti MotoGP 2012. Un punto (e mezzo) in più perché se la fortuna è cieca, per lui si alza la benda (e prende il binocolo). Un po’ come nel 2010: correre senza Rossi e con uno Stoner a metà è più facile. Però dimostra una concentrazione eccezionale. Non molla mai e, soprattutto, non sbaglia mai!

Valentino Rossi: voto 9. Forse hanno trovato la chiave di volta. Dai che ci siamo. Manca l’1% diceva Burgess salvo poi mandare tutti a quel paese. Un anno e mezzo di test, scivolate, musi lunghi e quando, pare, hanno trovato finalmente la soluzione, si salutano. Forse Rossi lo hanno preso apposta per questo e mica per vincere?

Alvaro Bautista: voto 9. Per il team Gresini (voto 9) era una gara importante, un po’ con il magone. Alvaro fa la sua parte, parte un po’ dietro poi si mette dietro Bradl e si difende dall’assalto finale del Dovi. Il suo primo podio in MotoGP non poteva essere altrimenti.

Stefan Bradl: voto 8. Il tedesco di Lucio Cecchinello cresce a vista d’occhio. Fa delle ottime qualifiche giocandosi la prima fila con Pedrosa e Lorenzo e Crutchlow. Poi in gara la sua Honda non sembra reggere le novità di Ducati, la voglio di Bautista e le capacità di Dovizioso e ci finisce dietro. Ma intanto ha dimostrato una maturità importante al suo primo anno nella classe regina. E non è affatto poco.

Jonathan Rea: voto 7. Perché al debutto in MotoGP, in un tour de forcer che lo sta costrigendo e lo costringerà per un bel pezzo a girare il mondo senza sosta tra mondiale SBK e MotoGP, non distrugge la moto com’è un po’ più abituato a fare con la CBR 1000 RR Fireblade di Ten Kate. Forse è che ci deve prendere mano? Fa la sua onesta gara e porta a casa anche 8 bei punti.

Nicky Hayden: voto 6,5. Stoico. Corre con una mano ancora rotta e riesce ad arrivare settimo. A fine gara deve ancora decidere se fare i test con la Ducati oggi. Se non è attaccamento ai colori questo cos’è?

Ben Spies: voto 5,5. Finisce la gara (incolore). E questo è già qualcosa. Chissà che gli sia si aiuto morale per il finale di stagione!

Andrea Dovizioso: voto 5. Spento, come il cielo nel week end romagnolo. Non pare metterci la solita classe e si lascia trascinare dagli eventi. Solo nel finale cerca la zampata che per 3 millesimi di secondo non gli riesce. Rivedibile.

Cal Crutchlow: voto 4,5. Con gli ombrelloni ormai chiusi, Crutchlow ha ancora voglia di sdraiarsi lungo la riviera romagnola. Peccato che non sia sulla sabbia ma sull’asfalto del circuito di Misano Adriatico.

Hector Barbera: voto 4. Per un giorno si trasforma nel Romain Grosjean della MotoGP falciando da dietro Pedrosa. Ci chiediamo solo una cosa: ma perché se si stendono tra spagnoli sono cose che capitano nelle gare mentre se c’è di mezzo un italiano questo diventa un pericolo pubblico?

Dani Pedrosa: n. c. Pessimo week end. Va a Misano sperando in qualcosa di diverso. Invece un Barbera gli va di traverso.

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