BMW X6 M – Test Drive ad Atlanta per il poderoso suv

BMW X6M – Test Drive. In occasione del debutto avvenuto al Salone di New York, la poderosa Suv Coupè BMW X6 M ha fatto molto parlare di se. Oggi possiamo finalmente riportare le prime sensazioni di guida della stampa estera, che ha potuto provare sul circuito statunitense di Road Atlanta la mastodontica creatura, capace di spingere al massimo la contaminazione tra Sport Utility e vettura sportiva. Certamente i puristi della Casa bavarese, e non solo loro, l’hanno accolta con un notevole scetticismo. Come si può accostare un nome storico come Motorsport ad un auto di oltre due tonnellate? Ma procediamo con ordine e capiamo come si comporta in strada (e in pista) la controversa X6 M. Intanto il motore è un cattivissimo V8 di 4.4 litri Twin Power-Turbo capace di sprigionare 555 cavalli.  Sono comprensibili quindi le parole del presidente della divisione Motorsport Kay Segler che definisce l’X6 M la prima vera auto sportiva nel segmento degli Sports Activity Veichle. E nonostante BMW smentisca la rivalità con Porsche Cayenne Turbo e Mercedes ML63 AMG, prestazioni e prezzi fanno pensare il contrario.

Esteticamente il fascino che sprigiona è comunque notevole. Colpiscono i fianchi, gli enormi passaruota che ospitano altrettanto enormi cerchi da 20, l’assetto estremamente ribassato, le enormi prese d’aria anteriori e i prepotenti terminali di scarico. Il nodo principale da sciogliere è riuscire a capire se in strada e in pista l’X6 M sia capace di essere all’altezza delle altre BMW Motorsport. Il timore principale è che un bestione di oltre due tonnellate non sia facilmente gestibile, specialmente in situazioni di frenate al limite. In strada l’X6 M si dimostra scorrevole e confortevole senza gli eccessi caratteristici delle auto destinate al puro divertimento. E come primo impatto si dimostra addirittura troppo poco rabbiosa. Una volta in pista, riuscire a portare al limite l’X6 M è più difficile di quello che si può pensare. Non regala emozioni gratuitamente, bisogna andare a prenderle con prepotenza. I giornalisti della stampa estera ci tengono però a sottolineare che non è colpa dell’auto o del motore, anzi. Solamente è richiesta un’ottima tecnica ed una grande abilità perchè toccati i 7.000 giri i 555 puledri possono diventare impegnativi da gestire, specie se con gli aiuti elettronici disattivati. La sensazione di velocità è comunque maggiore rispetto alla rivale Porsche Cayenne Turbo.

La tenuta, grazie alla trazione integrale Dynamic Performance Control, è ottima anche se leggermente incline al sottosterzo. Nonostante tutto si dimostra sorprendentemente agile, tanto da non far sentire in maniera eccessiva la stazza massiccia. Anche lo sterzo stupisce per leggerezza e fluidità.  In conclusione l’ultima arrivata in casa Motorsport non è sicuramente paragonabile alle note M5 o M3. In strada infatti l’X6 M non fa emergere qualità particolari  rispetto alla “semplice” X6, le assomiglia ancora troppo. E resta anche da vedere se, al di là delle ottime e indiscutibili prestazioni, questa Suv Coupè riuscirà a centrare il target a cui si rivolge. Per sapere questo però bisognerà attendere ancora. 

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