Esplosione in Cina, danni anche alle case automobilistiche

Un disastro davvero senza precedenti quello che è avvenuto a Tianjin, metropoli di 15 milioni di abitanti a 75 miglia da Pechino e grande porto commerciale cinese. Un’esplosione di un impianto che produceva sostanze chimiche ha provocato la morte accertata di già oltre 115 persone ed un sisma di 2,3 gradi della scala Richter. Si pensa che i decessi saranno molti di più a causa dei difficili soccorsi e per il fatto che molti feriti restano in gravissime condizioni a causa delle ustioni sul corpo.

Oltre ai danni alla città ed alla popolazione si segnalano ingenti perdite anche alle case automobilistiche che possedevano grandi parcheggi nella zona portuale dove stipavano le automobili in attesa dell’imbarco per l’esportazione. Renault denuncia la perdita di oltre 1.500 vetture danneggiate dall’incendio ed andate a fuoco a causa delle altissime temperature a seguito dell’esplosione. La perdita per la Casa francese ammonta circa a 30 milioni di euro. Danni ingenti ad uno stabilimento di Toyota.

E’ andata forse anche peggio a Volkswagen che ha visto andare letteralmente in fumo oltre 2.700 auto: 1065 sono le Touareg, 114 le Golf, 391 i Maggiolini, 84 le Up!, 257 le Tiguan, 39 le Golf Sportsvan e 28 Magotan (berline a tre volumi derivate dalla Passat anni ‘80). Inoltre altre 770 vetture della Casa di Volfsburg devono ancora essere identificate. Danni minori sono stati riportati anche da Mazda, Hyundai, Mitsubishi e Land Rover.

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