Lamborghini Gallardo LP 560-4 – Test Drive

Su strada Si parte. Freno, levetta del cambio al volante per inserire la prima e ci muoviamo per i primi metri. La sensazione è di guidare una lussuosa gran turismo, anche perché interni e rivestimenti sono di altissimo livello e possiamo guidare come se fossimo in gita. Bastano veramente pochi minuti per prendere dimestichezza con questo gioiello tecnologico, dove l’elettronica interviene in maniera tanto fondamentale quanto discreta e così si comincia a tirare un po’ di più le marce. Il motore spinge con decisione fin da subito, tanto che si può tranquillamente uscire dai tornanti stretti in seconda a poco meno di 2000 giri. Con qualunque marcia inserita appena si preme l’acceleratore la lancetta del contagiri schizza verso l’alto e ci si ritrova schiacciati contro lo schienale; sopra i 4000 giri il suono del motore si trasforma in un rombo entusiasmante e occorre inserire la marcia superiore prima che intervenga il limitatore di giri (cosa che a volte avviene in maniera piuttosto repentina). Sembra di avere a disposizione due auto, fino ai 4000 giri una affascinante berlina, sopra i 4000 una super sportiva di razza. Ma non occorre portare il motore a girare alto, anzi, avendo provato la vettura su strade aperte al traffico abbiamo potuto apprezzarne soprattutto la coppia e l’elasticità. E’ evidente come lo sforzo dei tecnici Lamborghini non fosse teso a realizzare “solo” una vettura dalle prestazioni estreme, ma una super sportiva di lusso relativamente facile da condurre. Qui è soprattutto l’elettronica che viene in aiuto. Esistono tre differenti set up selezionabili dal guidatore: normale, sport e corsa. A cambiare sono i tempi di reazione e, nel settaggio “corsa”, anche la modalità di intervento dell’esp che, volendo, può essere escluso totalmente. Insomma, a chiunque è data la possiblità di divertisi (e parecchio!) in base alle proprie abilità di pilota e al tipo di percorso che si sta affrontando. La nostra breve presa di contatto ci ha portato da Azzano San Paolo, sede del concessionario, fino al lago di Endine, attraverso un paesaggio già innevato e una strada tutta curve che ha esaltato le doti dinamiche della vettura. Rispetto alle vetture “normali” tutto avviene molto più in fretta, ma finché ci si affida all’elettronica è veramente improbabile trovarsi in difficoltà. Tutto nella nuova Gallardo è studiato per rendere sfruttabile il motore, che solo dei superlativi assoluti possono cercare di raccontare. Le reazioni allo sterzo sono sempre rapide ma mai brusche, mentre occorre fare un po’ più di abitudine al freno; i primi centimetri di corsa del pedale sembra non abbiano effetto, così si spinge con decisione e si finisce con arrestarsi bruscamente qualche metro prima del previsto… ma è solo questione di farci “il piede”. La trazione integrale permanente poi assicura una stabilità impareggiabili e un comportamento quasi neutro in curva, tanto che è l’assenza di reazioni “anomale” che quasi disorienta, anche nelle violente accelerazioni in uscita di curva (anche se questo andrebbe verificato in pista) l’auto non si scompone e segue le indicazioni del pilota senza esitazioni di sorta. Finito il percorso è doloroso restituire le chiavi e tornare nel mondo dei comuni mortali, ma le sorprese non sono finite! Nella vetrina del concessionario è presente una vettura coperta da un telo, sarà presentata al Motor Show di Bologna infatti la nuova “scoperta” di casa Lamborghini… insistiamo (neanche troppo a dire il vero!) con Michele Brusa che alla fine “cede” e scopre la vettura. Che dire? Godetevi anche voi l’anteprima con le nostre foto e fateci sapere cosa ne pensate!

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