Mitsubishi Space Star provata su strada con l’ecologico tre cilindri 1000

Mitsubishi Space Star
La nuova Mitsubishi Space Star, che abbiamo avuto modo di provare a Cusago alle porte di  Milano, è una vettura lunga 3,71 metri caratterizzata dalla praticità, funzionalità e da un’affidabilità estrema, tipica delle auto giapponesi. Offerta con due motori benzina tre cilindri, uno da 1.0 litri e l’altro da 1.2 litri, la nuova Mitsubishi Space Star con la precedente generazione ha praticamente in comune soltanto il nome. Posizionata a metà tra il segmento A e quello B (e disponibile solamente in versione 5 porte) la Space Star è una vettura razionale, dal look sicuramente non appariscente, che punta in maniera decisa su un prezzo di listino ragionevole, su costi di gestione contenuti e sulla estrema versatilità. Gli aspetti sui quali i tecnici giapponesi si sono concentrati maggiormente sono il peso molto contenuto (soltanto 845 kg) e l’aerodinamica al top del proprio segmento, grazie ad un coefficiente di penetrazione di 0,27.

Peso ed aerodinamica della Space Star
Nonostante il peso contenuto, la Mitsubishi Space Star garantisce estrema solidità ed una sicurezza sia attiva che passiva davvero invidiabile, grazie ad una scocca rinforzata ed all’uso di acciai rinforzati ed alla presenza di serie, fra l’altro, di sei airbag, ESP, ganci Isofix per i seggiolini dei bimbi e 5 poggiatesta. Il design della Space Star è un misto tra modernità e richiami alla tradizione, anche se per ammissione degli stessi vertici nipponici l’obiettivo primario era quello di “tagliare l’aria nella maniera più efficace possibile, risultando al tempo stesso ben proporzionata ed armoniosa“, prendendo ispirazione dalla Nissan Micra che hanno voluto migliorare sul design. Altro aspetto fondamentale sul quale hanno puntato in Mitsubishi è lo sfruttamento e l’ottimizzazione dello spazio, che secondo i calcoli degli esperti giapponesi è l’auto con il rapporto più favorevole tra ingombri esterni e volumetria interna. Ed in effetti una volta entrati a bordo della Space Star apprezziamo subito l’abbondanza di centimetri sia in altezza che in quanto a spazio per le ginocchia. Gli adulti seduti posteriormente, se alti fino a 185 cm, hanno spazio in abbondanza anche per la testa e le spalle. Risulta un po’ meno agevole invece il quinto posto ed anche il bagagliaio non è esattamente capiente, ma risulta sufficiente con i suoi 235 litri, appena 10 in più di una Fiat Panda.

Gli interni della nuova Space Star

Gli interni sono di qualità ed essenziali da brava nipponica, con una plancia molto sobria e materiali basici, senza finiture alla moda o accostamenti cromatici ricercati. Tutto è disposto in maniera molto razionale, a partire dai comandi per passare poi all’autoradio ed al climatizzatore. La visibilità è ottima sia lateralmente che posteriormente. L’obiettivo di Mitsubishi per la Space Star è di vendere nel nostro Paese circa 2.000 esemplari dei 6.000 previsti dall’intera gamma con una forte crescita rispetto al 2012, segnalando che Mitsubishi Motors è in ottima salute avendo chiuso il loro ultimo bilancio con oltre 380 milioni di euro di utile ed un fatturato di 18 miliardi permesso da oltre 1.100.000 vetture vendute in tutto il mondo. La Mitsubishi Space Star è disponibile in prevendita al prezzo promozionale di 9.400 euro, con un bonus di 2.000 euro per tutti i modelli a cui si aggiunge anche il navigatore TomTom da 150 euro.

Mitsubishi Space star test drive
Siamo partiti per il nostro test drive, tenutosi a Cusago lungo strade immerse nella campagna piacevolmente mosse da parecchie curve ed intervallate da rettilinei dove non abbiamo certo raggiunto i 172 km/h della Space Star, che però si piazza fra le 1200 più veloci della categoria oltre ad essere fra le più sobrie! Anzi la 1000 benzina tre cilindri è la benzina più ecologica delle vetture a benzina coi suoi 92 g/km di emissioni di CO2, a pari merito con l’innovativo bicilindrico Fiat Twin Air montato sulla 500. Fin dai primi chilometri ci troviamo a nostro agio ed avvertiamo subito come la leggerezza di cui i tecnici giapponesi vanno tanto fieri si traduca in un’immediata sensazione di facilità di guida, con il volante davvero molto morbido ed il pedale della frizione lievissimo da pigiare. Anche la leva del cambio richiede il minimo sforzo per essere azionata, il che si traduce in un’auto perfetta per l’utilizzo cittadino, grazie anche alle dimensioni contenute che, in città popolose come Milano e Roma, sono l’ideale per parcheggiare senza troppi affanni.

Il cambio  a 5 rapporti segue la tradizione giapponese e quindi non rischiate impuntamenti ed anche nella guida più briosa cambio, freni e sterzo assecondano i desideri dell’automobilista, anche se questa vettura non nasce per fare le corse, ma il passo lungo e l’assetto non sono affatto male dando al pilota una piacevole sensazione di sicurezza. La visibilità è buona sia davanti che dietro agevolando gli stessi parcheggi che le ridotte dimensioni della Space Star rendono davvero facili. I consumi sono molto bassi, con una media di 25 km percorsi con un litro (e 92 g/km di emissioni di CO2) ma presto arriverà anche la versione GPL, particolarmente appetibile in mercati come quello nostrano. Tale versione a GPL dovrebbe attestarsi su emissioni di CO2 di 85 g/km. Le vendite Mitsubishi, già ottime in questo 2013, sono previste in ulteriore crescita in Europa, dove per l’anno in corso si prevede un +17%, ovvero un incremento di 210.000 vetture.
Mitsubishi Space Star è quindi una vettura che può ambire a dire la sua nel segmento A e B, benchè la filiale italiana abbia obiettivi decisamente prudenti puntando al basso della classifica delle citycar con circa 4.000 pezzi annui contro gli oltre 100.000 della Panda. Sicuramente è da provare e valutare con attenzione se puntate su un investimento a lungo termine ricordando che non è prodotto in India ma in Giappone…

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