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Con il quartier generale a Biadronno, in provincia di Varese, la SWM oggi produce moto da off-road, scrambler e Gran Turismo

STORIA DEL BRAND

Negli anni ’70 le gare di Endurance off-road erano letteralmente dominate dai potenti motori 2 tempi, lasciando agli avversari a 4 tempi solamente le briciole. Questo indusse due giovani appassionati del mondo tassellato, Pietro Sironi e Fausto Vergani, a fondare una nuova società con l’intento di rompere questa egemonia. Nacque, quindi, la Speedy Working Motors, o SWM, con sede a Rivolta d’Adda, in provincia di Milano: la produzione era inizialmente indirizzata verso tre modelli con motori Sachs in cilindrate 50, 100 e 125cc, le quali fecero il loro debutto nelle competizioni già nel 1971.

CARATTERISTICHE DISTINTIVE

Quell’anno venne organizzata una gara del Campionato Europeo di Enduro, nella quale Pierluigi Rottigni finì secondo nella classe 125 e Giuseppe Signorelli terzo nella 100cc. Fu l’inizio di una serie di successi per la casa milanese, sui quali spiccano la conquista del Campionato Italiano di Motocross del 1972 da parte di Afro Rustignoli (125cc) e la medaglia di bronzo nel Campionato Europeo di Endurance da parte di Rottigni.

Nel 1981 la SWM centra il punto più alto della sua carriera sportiva, con il successo nel Campionato del Mondo di Trial da parte del francese Gilles Burgat. Le difficoltà finanziarie, tuttavia, erano già all’orizzonte: nel 1984 il marchio italiano entrò in concordato preventivo e successiva liquidazione, che sancì la definitiva chiusura l’anno successivo. Pietro Sironi tentò di continuare la produzione modificando il marchio SWM in SVM, Società Veicoli Milanese, ma dopo pochi anni, nel 1987, fu costretto a chiudere definitivamente i battenti.

Durante l’edizione di Eicma 2014, tuttavia, arriva la sorpresa che tutti gli appassionati del marchio aspettavano: l’ingegnere Ampelio Macchi annuncia il ritorno della SWM come casa motociclistica, la quale proporrà una serie di modelli che spazieranno dalle puriste 125, 300 e 500 da enduro alle scrambler e alle Gran Turismo. L’aiuto economico, tuttavia, non è di provenienza italiana, ma cinese: la Shineray Motorcycle Company, affermato costruttore di moto, scooter e quad con base a Changqing, ha deciso di stanziare ingenti somme per la rinascita della SWM, che tutt’oggi opera nello stabilimento ex-Husqvarna di Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese.

MODELLI ICONICI

Le moto che hanno permesso al marchio SWM di tornare a dire la sua sul mercato motociclistico internazionale sono votate da una parte alle competizioni… e dall’altra a un pubblico stradale che però non vuole rinunciare, per esempio, al fascino di una stilosa scrambler con ruote tassellate. In ambito Racing la casa varesina si è concentrata sulla gamma RS da enduro, disponibile nelle cilindrate 125, 300 e 500cc, e su quella SM da supermotard, presente sul mercato solamente con la ottavo di litro e con la poderosa 500.

Non mancano le scrambler, tra le quali la Outlaw, la Gran Milano e la Ace of Spades (anche nella cilindrata da 125cc), così come le cafè racer Six Days e Gran Turismo. La Superdual completa la gamma SWM: si tratta di una moto da enduro turistica presente nelle versioni T e X, che si differenziano sostanzialmente per la misura dei cerchi e delle gomme. La T è più stradale, mentre la X rispecchia l’animo off-road della casa italiana.
La prossima moto che farà la sua comparsa sul mercato con marchio SWM è, infine, la Varez: una naked stradale presentata ad Eicma 2018 nelle cilindrate 125 e 400cc, dotata di telaio a traliccio in tubi e orientata verso un pubblico giovanile.

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