Valentino Rossi fra talento e ambizione

GP di Jerez, giro numero otto: Valentino Rossi e Casey Stoner sono in bagarre per il secondo posto. Il pilota Ducati s’infila all’interno ma scivola e la falciata alla Honda dell’australiano e ineluttabile. Stoner rimane in piedi mentre la sua moto si trascina per terra sopra la GP11 di Rossi, che si ritrova sotto. Gli assistenti alla pista corrono ad aiutare l’italiano mentre Stoner si arrangia ma non riparte, infuriato, il pilota di Tavullia invece riparte e, grazie alle numerose cadute che hanno caratterizzato la gara, riesce ad agguantare un insperato quinto posto.

Alla fine della gara Rossi cerca Stoner nei box Honda HRC  per scusarsi, il minimo che può fare dopo avergli procurato un ritiro. Livio Suppo accetta sportivamente le scuse mentre Stoner mal cela la sua rabbia andando incontro al rivale sorridendogli. Un Rossi desolato si sente dire, ma forse non se ne accorge: “Tutto bene la tua spalla? È stato per la spalla? La tua ambizione è maggiore del tuo talento”, per poi ribadire, a freddo: “Forse Stoner non mi conosce, non mi interessa quello che dice, io volevo scusarmi”.
Il loro rapporto era già incrinato dopo la battaglia di Laguna Seca nel 2008, ora si incancrenisce.
Certo un errore così da un nove volte campione del mondo come Valentino Rossi non te lo aspetti. Ti immagini piuttosto, visto appunto le condizioni fisiche non ancora perfette e una moto che è ancora qualche gradino sotto le altre, una gara d’attesa, un po’ come ha fatto il giovane Jorge Lorenzo, che una volta capito che le gomme stavano andando ha pensato di portare a casa la pelle e più punti possibile.

Un errore come quello di Rossi è indifendibile, tanto per il personaggio quando per la sua bacheca, sia per il momento della gara che per quello del campionato, entrambi lunghi con ancora tanto, tutto da dire. Poteva essere una gara molto interessante e dopo quella scivolata ci siamo dovuti affidare alla pioggia (che non ci legga Ecclestone!) e alle gomme per avere delle emozioni.
Lo stesso errore l’ ha fatto Simoncelli, che in testa alla gara è stato disarcionato dalla sua Honda, scusato in parte dal deterioramento delle gomme… Ecco come viene preso in considerazione un errore di due piloti diversi: macroscopico quello di un (nove volte) campione del mondo, che ha inoltre travolto un altro iridato, mentre è passato inosservato quello del Sic, alla sua seconda stagione in MotoGp.

Certo che se uno vince 9 titoli mondiali immaginiamo che un po’ di talento ce l’ha, messo da qualche parte. E serve anche molta ambizione per arrivare a collezionare 9 titoli. Forse ha ragione Stoner a dire che ha anche unba grande ambizione, perché altrimenti non si arriverebbe a un palmares come quello di Rossi.
In una constatazione amichevole Rossi avrebbe torto marcio, non ci piove (anche se ieri ci pioveva eccome!), ma serve anche ambizione per arrivare a quota nove. Se Stoner dopo il suo primo e unico titolo nel 2007 ne avesse avuta altrettanto, sarebbe almeno a due titoli mondiali.

Voi cosa dite, Rossi ha più ambizione che talento oppure quando tornerà al top gliene farà vedere a tutti?

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