Nel cuore degli appassionati di motori, il 1° maggio è il giorno di Ayrton Senna, il campione brasiliano che perse la vita nel 1994 durante il GP di San Marino, alla curva Tamburello di Imola. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile, ma ha anche rafforzato il mito di un pilota carismatico, coraggioso, controverso ma irripetibile. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, di Senna restano momenti indimenticabili, che raccontano il suo talento, la sua determinazione e l’umanità rara.
Sotto il diluvio di Monaco, a bordo della Toleman-Hart, Senna scala la classifica dal 13° al 2° posto, sorpassando anche Niki Lauda. La gara fu interrotta con la vittoria a Prost, ma il mondo aveva scoperto un fuoriclasse.
Nel GP del Portogallo, Senna domina con la Lotus-Renault: pole, giro veloce, gara condotta dall’inizio alla fine. Un trionfo sotto la pioggia che segna il primo sigillo in carriera.
Dopo una partenza disastrosa, risale dal 14° al 1° posto sorpassando anche Prost e conquista il primo titolo iridato. Un’impresa tecnica e mentale, marchio di fabbrica Senna.
Contatto con Prost, ripartenza, vittoria… poi la squalifica per aver tagliato la chicane con l’aiuto dei commissari. Senna attacca la FISA, perde la superlicenza e inaugura il capitolo più teso della rivalità con il francese.
Al primo giro tampona Prost alla curva 1 e lo elimina. Senna conquista così il secondo titolo, ma viene criticato per il gesto intenzionale. Un episodio che mostrò il suo lato più aggressivo.
Finalmente vincente in Brasile, nonostante un guasto al cambio che lo costringe a concludere in sesta marcia. Vince stremato, urla di gioia e dolore alla radio. Un trionfo personale e patriottico.
Durante le prove, salva Erik Comas: corre verso la Ligier incidentata, spegne il motore e resta con il collega incosciente fino all’arrivo dei soccorsi. Un gesto che va oltre la pista.
In una sola tornata sotto la pioggia, sorpassa quattro piloti di punta e conquista la testa della gara. Un capolavoro di controllo e istinto: per molti, il miglior giro della storia della F1.
Ultima vittoria in carriera, sul podio solleva il braccio del rivale Alain Prost, in procinto di ritirarsi. I due siglano così la pace in una delle immagini più potenti della storia della F1.
Tamponato da un giovane Schumacher, lo affronta nei box con tono severo. Ayrton si impone anche come guida morale del paddock, consapevole del suo ruolo per la generazione futura.