MotoGP 2016, cosa aspettarsi dai test IRTA del Qatar

La MotoGP 2016 si presenta in Qatar per chiudere gli appuntamenti con i test ufficiali IRTA. Dopo un lungo inverno di polemiche e supposizioni, tra sponsor e mercato piloti, il motomondiale è pronto a ripartire. Per la stagione 2016 in cabina di commento troveremo Guido Meda e Mauro Sanchini, che prende il posto di Loris Capirossi che a sua volta entra tra i giudici della direzione gara.

Gli ultimi tre giorni di test in Qatar sono di certo i più indicativi per capire i reali valori in campo di ogni squadra per ovvi motivi: essendo l’ultima sessione disponibile ognuno proverà sia giri lanciati che passo gara, anche perché il 20 marzo è proprio a Doha che si spegnerà il primo semaforo del 2016 in MotoGP.

-Yamaha

Come ci arriva
Sicuramente la Casa di Iwata ha dimostrato di avere, ancora, le redini in pugno. Sia in Malesia che in Australia le due M1 di Lorenzo e Rossi hanno sempre dato buoni risultati, e sembra che l’adattamento alle Michelin sia riuscito senza complicazioni. Alla fine, poi, Yamaha arriva in Qatar senza la moto con la bocchetta del serbatoio sul codone.

Cosa deve migliorare
In Qatar, durante i test, vedremo se e quanto la Casa dei Tre Diapason è riuscita a guadagnare in velocità massima, che nella scorsa stagione è stata il tallone d’Achille del Team Movistar. Non abbiamo molti dubbi su Jorge, sarà più interessante vedere come riuscirà a piazzarsi Valentino quando tutti i piloti tenteranno il time attack.

-Honda

Come ci arriva
Marquez e Pedrosa arrivano in Qatar per cercare conferme. Le discrete prestazioni di Phillip Island fanno ben sperare i due piloti, anche se in Malesia c’è stata una vera e propria debacle della Casa dell’Ala. L’impressione è che la Honda abbia lavorato molto sul software unico e che allo stato attuale sarebbe in grado di giocarsi la vittoria, il tutto però con un lieve distacco dalla Yamaha.

Cosa deve migliorare
Il V4 di Tokyo, sempre troppo scorbutico per i piloti, dev’essere addolcito. Honda non ha intenzione di stravolgere il proplusore della RC213-V, e quindi si tratterà di un lavoro di fino sia per quanto riguarda il motore che per quanto riguarda gomme e centralina.

-Ducati

Come ci arriva
Tutto sommato, alla presentazione ufficiale della Desmosedici GP, gli uomini di Borgo Panigale sono apparsi sereni. Il lavoro da fare sulla moto -che nei test ha girato più piano delle vecchie versioni- non contemplava i giri lanciati e il lavoro più importante è stato quello di capire la Michelin.

Cosa deve migliorare
Ducati deve dimostrarsi all’altezza dei rivali e deve farlo nella maniera più concreta: tempi sul giro, time attack, e parte alta della classifica a fine giornata. Dopodiché, essendo un’evoluzione della GP15, la moto andrà relativamente bene anche quest’anno. Il punto è che tra il primo ed il sesto posto a volte c’è davvero meno di un secondo. Altro tema caldo in Qatar -non solo in casa Ducati- è se Stoner correrà o no il Gran Premio. Intanto, sappiamo che Casey proverà la Desmosedici GP dopo i test IRTA collettivi.

-Suzuki

Come ci arriva
A Phillip Island abbiamo visto che Suzuki ha ancora la coperta corta: al pari di un Vinales che va forte, anzi fortissimo, c’è un Aleix Espargarò in netta difficoltà. In ogni caso il seamless sta aiutando i piloti, e a quanto pare il motore ha guadagnato qualcosa in potenza. Probabilmente, però, c’è ancora molto da fare per raggiungere i primi.

Cosa deve migliorare
Suzuki sta crescendo molto, ed ha dimostrato in più di un’occasione di aver un progetto sano e capace di arrivare in alto. Qualche podio nel 2016 sarebbe una bella cosa, e magari Maverick Vinales può anche provarci.

I test dureranno dal 2 al 4 marzo, seguiteli con noi!

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