Motorsport virtuale: come si diventa pilota nel simracing?

Qualche giorno fa vi abbiamo dato una panoramica sui costi di una carriera nel motorsport, partendo dai kart per arrivare al sogno di ogni pilota: la Formula 1. Un percorso lungo, difficile… ed estremamente costoso, che secondo le stime fatte raggiunge facilmente i 6 milioni di Euro nell’arco di 14 anni di competizioni. Si tratta di un investimento difficilmente alla portata di tutti quegli appassionati che vivrebbero di motori e corse… i quali, però, hanno oggi una valida alternativa per potersi togliere la soddisfazione di essere sulla tanto agognata griglia di partenza.

Di cosa stiamo parlando? Ma certo, del simracing, ovvero la guida simulata! Se qualche anno fa le tecnologie del motorsport virtuale erano in grado solo in parte di replicare in tutto e per tutto la controparte reale, oggi le consolle e i PC di ultima generazione permettono un livello di immersività che, in alcuni casi, rende difficile distinguere il gioco… dalla realtà. Vetture da Gran Turismo, da Endurance, monoposto da Formula 1 e go-kart: ce n’è davvero per tutti i gusti. Volete saperne di più? Continuate a leggere!

F1 2019 game Lewis Hamilton Sebastian Vettel

UN PRIMO ASSAGGIO DAVVERO CORPOSO

Iniziamo con una premessa: se sentite dentro di voi la voglia di diventare un pilota virtuale, sappiate che i costi necessari ad intraprendere questa carriera sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli che avete visto nell’articolo dedicato al percorso “reale”. Dovete anche essere consapevoli, però, che il simracing è a tutti gli effetti una disciplina degli eSports, gli sport elettronici che il Comitato Olimpico Internazionale ha riconosciuto ufficialmente come attività sportiva.

Di conseguenza, se all’inizio sembrerà tutto un gioco, quando ci prenderete la mano… non sarà più un passatempo, ma qualcosa di molto, molto di più. Vi comporterete da piloti veri, seguendo le regole del Campionato a cui vi siete iscritti, tentando magari di portare a casa non solo la coppa del vincitore… ma anche qualche bel soldino!

Quindi… come si comincia una carriera nel simracing? Se volete inizialmente investire una cifra onesta per vedere se questo percorso vi può piacere, la scelta migliore è orientarsi sul mondo consolle: PlayStation 4 o Xbox One sono le alternative più concrete, che potrete portare a casa a un prezzo di circa 250-300 Euro. Magari già in bundle con un buon titolo di corse, che in questo momento potrebbe essere F1 2019, il videogioco ufficiale del Circus iridato, oppure Gran Turismo Sport… o ancora i più complessi Assetto Corsa, Project Cars e Forza Motorsport.

F1 2019 game Sebastian Vettel Ferrari

Qualunque sarà la vostra preferenza, cadrete in piedi: un primo assaggio di questo tipo vi darà subito l’idea di cosa vuol dire trovarsi in griglia di partenza con una vettura da corsa e battagliare contro l’intelligenza artificiale (oppure sfidando altri giocatori tramite le modalità online) per il gradino più alto del podio. Certo, se avete il motorsport nel cuore essere dei semplici “piloti da gamepad” non è di sicuro la vostra ambizione… quindi se avete superato il primo impatto avrete sicuramente l’intenzione di proseguire con il “secondo step”.

IL MIGLIOR AMICO DEL PILOTA: IL VOLANTE

Se lottare contro Hamilton e Vettel con un joystick in mano è diventato velocemente troppo poco per voi, allora è giunto il momento di affrontare il passo fondamentale nella vostra carriera da piloti virtuali: l’acquisto di volante e pedaliera. Il nostro consiglio? Evitate i prodotti economici: come in altri ambiti, spendendo poco… otterrete poco.

Orientatevi, quindi, su componenti di qualità, che oggi sono messi a disposizione da grandi marchi come Thrustmaster e Logitech: l’azienda americana propone, per esempio, il T150 a un prezzo di 150 Euro, oppure il più evoluto T300 con cento euro in più. Parallelamente trovete sul mercato il famoso G29 (o G920) della società svizzera, a un costo di 250 Euro: tutti questi prodotti sono, ovviamente, dotati del force feedback, quel ritorno di forza che è in grado di trasmettere attraverso il volante le reazioni della vettura che state guidando e tutte le asperità dell’asfalto, proprio come nella vita reale.

Volante Logitech G29 Driving Force

Quando avrete scelto il vostro compagno di avventure, la vostra vita da piloti virtuali cambierà radicalmente: vi sentirete parte dell’esperienza in pista di cui siete protagonisti attraverso lo schermo e i vostri tempi sul giro si abbasseranno, facendovi diventare molto più competitivi. Passando poi a prodotti ancora più raffinati, come i volanti “direct drive” o le pedaliere idrauliche con freno a cella di carico che replica quelli reali, tutto sarà ancora più vicino alla realtà.

Volete qualche nome? Fanatec propone il CSL Elite F1 che è diventato il prodotto con licenza ufficiale della massima serie automobilistica a un prezzo di 700 Euro, comprensivo di base e pedaliera dalla qualità ineccepibile. Separatamente dallo stesso produttore si possono trovare i volanti della serie ClubSport, che replicano vetture GT e Formula con costi a partire da 300 Euro, mentre con il marchio dell’olandese Heusinkveld potrete portare a casa alcuni tra i pedali più precisi attualmente disponibili in commercio. Si chiamano Sim Pedals e sono disponibili nella variante Sprint (più “economica”, per un prezzo di 700 Euro) e Ultimate, che arriva a un costo di 1.330 Euro. La presenza di molle dedicate a resistenza variabile per ogni singolo pedale, con quello del freno che funziona a pressione come quelli veri, vale però ogni singolo centesimo speso.

DALLA CONSOLLE AL PC: SI COMINCIA A FARE SUL SERIO

I prodotti più costosi che vi abbiamo proposto, tuttavia, acquistano un senso solamente se vengono utilizzati con un PC di ultima generazione e in una postazione dedicata. Sulle consolle, infatti, non esistono ancora titoli dall’alto livello simulativo, benchè il nuovo Formula 1 della Codemasters o il famoso Assetto Corsa di Kunos Simulazioni abbiano fatto passi da gigante in termini di feeling alla guida.

I migliori simulatori, infatti, sono quelli curati quasi quotidianamente dai guru del mondo PC, attraverso contenuti aggiuntivi che, il più delle volte, sono anche resi disponibili gratuitamente. Stiamo parlando di iRacing, rFactor 2, RaceRoom Racing Experience e Automobilista, ai quali potremmo aggiungere anche Kart Racing Pro e il recente KartKraft in ambito kartistico, uno dei pochi che presenta ancora notevoli difficoltà ad essere riprodotto nel virtuale.

Kartkraft racing game karting

A questo punto, se siete rimasti con la PlayStation ma avete fatto il grande passo di acquistare il vostro primo volante da pilota virtuale, il passo successivo sarà quello di mettere qualche soldino da parte per allestire il vostro primo PC da gaming. La spesa da affrontare sarà estremamente variabile a seconda delle vostre esigenze: anche in questo caso evitate i prodotti commerciali economici, perchè in linea di massima un prezzo per una buona macchina in grado di reggere le richieste dei prossimi anni si aggira sui 1.200 Euro.

In questa cifra bisogna tenere conto del processore, AMD o Intel, della RAM, del disco rigido (caldamente consigliato orientarsi verso gli SSD a stato solido, molto più rapidi di quelli magnetici), della fondamentale scheda grafica (ATI o Nvidia di ultima generazione) e di uno schermo sufficientemente ampio in grado di garantirvi un’ottima visuale sulla pista di fronte a voi. Se poi volete fare veramente sul serio, tra le spese extra figurano le configurazioni “triple screen”, che aumentano la visuale periferica, e i visori VR come gli Oculus Rift.

Gaming PC scheda video processore

Questi dispositivi a realtà virtuale, con prezzi a partire da 500 Euro, vi permetteranno di aumentare drasticamente l’immersività nel simulatore che andrete ad utilizzare, permettendovi di migliorare le vostre capacità di guida e di restare più concentrati “sul momento”, soprattutto in quei momenti, come la bagarre con altri piloti, in cui la lucidità gioca un ruolo fondamentale.

QUANDO LA SEDIA DA UFFICIO NON BASTA PIU’…

Abbiamo parlato del PC di ultima generazione, ma un pilota virtuale che si rispetti, con una certa esperienza sulle spalle, deve necessariamente avere anche una postazione dedicata per il suo hobby preferito. Le cose, infatti, andranno in questo modo: inizierete installando il volante sulla scrivania e vi siederete su una comune sedia da ufficio con le rotelle, che puntualmente si muoverà quando andrete a pestare sul pedale del freno.

Una sensazione scomoda e che vi farà arrabbiare più di una volta, soprattutto in momenti concitati tra i quali la ricerca del giro perfetto in qualifica oppure la staccata della vita all’ultima curva dell’ultimo giro per arrivare a podio. Allora inizierete a riflettere su cosa fare per stabilizzare il vostro equipaggiamento, e la soluzione sarà… una postazione di guida.

Max Verstappen training Playseat F1

Sul mercato troverete, come al solito, dei prodotti economici da poche centinaia di Euro e dei sistemi molto più costosi, come i Playseat che possono arrivare addirittura a sforare i 1.000 Euro nel caso di postazioni dedicate ai simulatori da Formula 1, che replicano la seduta reale dei piloti del Circus iridato. La verità, ovviamente, sta nel mezzo: le soluzioni da pochi soldi potranno anche rappresentare una buona scelta, ma sarà momentanea perchè nelle situazioni di guida più concitate la loro solidità verrà meno e sarà sostituita da vibrazioni davvero fastidiose.

Il nostro consiglio? Mettete in preventivo dai 300 ai 400 Euro e puntate su una soluzione come la Playseat Evolution, che si trova anche personalizzata in tante versioni richiamanti alcuni tra i più famosi simulatori di guida. La cosa importante sarà avere la seduta indipendente dalle basi di appoggio per il volante e la pedaliera, in modo da regolare perfettamente ogni singolo componente a seconda delle nostre esigenze e sensazioni.

SIM-CADE O SIMULAZIONE DURA E CRUDA?

Passiamo ai software: una volta passati nel mondo PC con un volante di qualità e una postazione come si deve, sarebbe un peccato fermarsi ad utilizzare titoli più votati al divertimento che alla simulazione, vero? Ve ne proponiamo due che rappresentano due diverse categorie del simracing: F1 2019 e rFactor 2.

Il primo è l’ultima evoluzione del videogioco ufficiale del Circus iridato, che replica alla perfezione un weekend di gara della Formula 1 con tutte le licenze del caso, dalle vetture ai piloti, dai circuiti alle tecnologie impiegate durante un’intera stagione. Rispetto a qualche anno fa, quando Codemasters era più improntata su uno stile arcade votato al divertimento, oggi questo titolo è diventato molto più realistico e difficile, soprattutto quando si eliminano tutti gli aiuti alla guida.

F1 2019 game Red Bull Ring

Passare sui cordoli a gas spalancato può farvi finire facilmente in testacoda, martellare tempi da qualifica giro dopo giro risulterà nel bruciare troppo presto le gomme, così come tentare attacchi suicidi nei confronti dei vostri avversari ad ogni singola staccata sarà l’esatto opposto del comportamento ideale per puntare al gradino più alto del podio. Sta il fatto, però, che F1 2019 non è considerato un vero e proprio simulatore, bensì… una via di mezzo: la scalabilità della difficoltà lo rende appetibile anche a chi non ha fatto della Formula 1 la propria ragione di vita, per cui il modello di guida è stato modellato in modo da accontentare una gamma molto variegata di piloti.

Discorso molto diverso per rFactor 2: il titolo prodotto dai ragazzi dello Studio 397 porta in scena una simulazione superba, soprattutto per quanto riguarda il comportamento di gomme e telaio in funzione delle condizioni della pista. Il feeling alla guida, poi, è estremamente diverso da F1 2019: anche con un semplice G29, la sensazione è quella di avere il pieno controllo della vettura, di poterla spingere al limite e di “sentirla” anche nelle situazioni più difficili, per esempio in caso di pista bagnata.

iRacing McLaren MP4-30 open wheel car

Lo stesso feeling è offerto anche da un altro titolo, molto apprezzato soprattutto da alcuni piloti professionisti che, di tanto in tanto, si concedono qualche gara online con noi mortali. Stiamo parlando di iRacing, vera e propria perla del motorsport virtuale che propone una “carriera” da affrontare esclusivamente in multiplayer partendo dalle Mazda MX5 Cup Car fino alle monoposto da Formula 1, rappresentate dalla McLaren di Alonso portata in pista nel 2015 e sapientemente riprodotta anche nei sistemi ibridi della power unit Honda.

Rispetto agli altri, questo titolo chiede un abbonamento per poter essere utilizzato: un fattore che potrebbe incidere pesantemente sulla vostra scelta, dal momento che la sottoscrizione di un anno costa ben 110 dollari. Se volete provarlo, tuttavia, ne potete investire solamente tredici e valutare la sua offerta per un mese. A questo punto, però, spetterà a voi decidere da che parte stare: preferirete scendere a compromessi e divertirvi con F1 o simili (comunque molto attivi anche nella loro controparte online)… oppure vi dedicherete seriamente a titoli più simulativi?

DAL VIRTUALE AL REALE

L’ultimo aspetto su cui vogliamo soffermarci è l’evoluzione di quello che, in realtà, dovrebbe essere un semplice hobby per coloro che amano i motori e le corse. Il simracing, se preso sul serio, può diventare un affare molto serio, come dimostrato da qualche anno a questa parte proprio dalla massima serie automobilistica. Nel 2017, infatti, la Formula 1 ha aperto le porte a questo mondo introducendo le F1 eSports Series, Campionati virtuali in cui migliaia di “gamers” si sono sfidati sulle piste virtuali di tutto il mondo.

La prima edizione si è rivelata un grande evento “stand-alone”, mentre già dalla seconda i veri team del Circus iridato hanno confermato la loro partecipazione in questi tornei. Lo scopo? Selezionare i migliori piloti virtuali che poi, sotto regolare contratto, avrebbero portato alto il nome delle scuderie più blasonate al mondo, battagliando nelle serie più esclusive del simracing internazionale… e provando il proprio valore, successivamente, al volante di vere auto da corsa.

F1 eSports Series Championship

Come già era successo con la GT Academy di quel Gran Turismo prodotto da Kazunori Yamauchi, anche il Circus iridato ha riconosciuto l’utilità dei simulatori di guida come validi strumenti per allenare veri piloti anche al di fuori degli autodromi, che possono quindi migliorare la propria preparazione in vista dei vari appuntamenti della loro stagione agonistica.

Assieme alle F1 eSports Series, il team McLaren ha anche proposto dei concorsi per portare i piloti virtuali… nel mondo reale: il primo è stato il World’s Fastest Gamer, vinto da un certo Rudy van Buren che, oggi, è pilota al simulatore del team di Woking. Un contest che oggi è stato riproposto con un premio in palio davvero allettante: una stagione intera da pilota ufficiale con l’Aston Martin GT3 del team R-Motorsport, all’interno di un programma che porterà il vincitore verso le 24 Ore di Spa e di Daytona. Sicuramente un motivo in più per iniziare con il simracing!

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