Terremoto Emilia, prezzo carburanti aumenta di 2 centesimi

Il Consiglio dei Ministri ha diffuso pochi minuti fa una nota nella quale si comunica che “è stato deciso l’aumento di 2 centesimi dell’accisa sui carburanti per autotrasporto così come l’utilizzo di fondi resi disponibili dalla spending review” per far fronte alla terribile emergenza causata dal sisma del 20 maggio prima e del 29 maggio poi in Emilia Romagna. L’aumento delle accise serve dunque a rastrellare fondi necessari a sostenere le popolazioni così duramente colpite da questa catastrofe che nella giornata del 29 maggio ha provocato numerose vittime.

La soglia dei 5 centesimi stabilita dalla Protezione Civile non è quindi stata raggiunta ma questo accanimento verso il settore automobilistico sembra effettivamente paradossale, soprattutto in un periodo nel quale finalmente dopo molti mesi il prezzo dei carburanti aveva iniziato a scendere di qualche centesimo. Nel medesimo decreto legge vengono inoltre autorizzate concessioni a fondo perduto  per la ricostruzione e la ristrutturazione delle abitazioni danneggiate nel sisma, oltre ad un  credito agevolato sul fondo di rotazione della Cassa depositi e prestiti e sul fondo di garanzia del MedioCredito Centrale. Inoltre viene prorogato il pagamento delle rate di eventuali mutui e la sospensione degli adempimenti processuali degli sfratti.

Sicuramente un gesto lodevole quello del Consiglio dei Ministri che vuole far sentire il proprio appoggio e sostegno verso le popolazioni colpite, ma sarebbe forse bastato tagliare qualche spesa superflua (e nel nostro paese ce ne sono non poche) per reperire i fondi necessari ad affrontare l’emergenza. Soprattutto se pensiamo all’elenco delle accise sui carburanti, che riportiamo di seguito e che vede voci risalenti ad quasi 80 anni or sono. E comunque andando avanti di questo passo, se dovessero succedere altre calamità (speriamo vivamente di no, soprattutto per il costo in vite umane) vedremo il prezzo della benzina volare verso i 3€ solamente perchè al posto di smettere di sperperare denaro pubblico si preferisce colpire sempre i soliti noti?   

Elenco delle accise sui carburanti:

1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935-1936;
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
75 lire (0,0387 euro) per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011;
0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
0,082 euro per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011.

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