[VIDEO] Prova Abarth 124 Spider 70°Anniversario: 170CV di stile sportivo

Siete alla ricerca di una vettura inusuale dal grande piacere di guida, con forti richiami al passato e nel contempo moderna quanto basta per avere un look che resterà attuale anche negli anni a venire? Pensate ad un mezzo che possa divertire senza attaccare troppo il portafogli? Per voi c’è Abarth 124 Spider 70° anniversario.

Abarth 124 Spider nasce sulla base della più classica Fiat 124 Spider: una vettura che ha sicuramente fatto la storia della casa automobilistica piemontese e che da qualche anno è tornata sul mercato tanto nella versione più classica quanto nella più pepata versione Abarth, ovvero quella che beneficia del contributo della casa dello scorpione e che quindi enfatizza le doti dinamiche di una vettura che già nella sua versione più classica offre un grande piacere di guida.

Oggetto della nostra prova su strada è la versione 70º anniversario che vuole in qualche modo ricordare e celebrare i 70 anni di fondazione della casa torinese nonché gli importanti successi commerciali ottenuti nel corso degli ultimi tempi.

Abarth, nell’estendere le prestazioni della piccola due posti, ha mantenuto il classico motore 1.4 litri MultiAir andando però ad aumentare la potenza e la coppia riuscendo quindi ad erogare 170 cavalli e 250 Nm di coppia. La velocità massima in questa vettura arriva a ben 232 km/h e lo 0-100 può essere compiuto in 6,8 secondi: numeri molto interessanti che chiaramente possono essere realizzati anche grazie ad un peso generalmente contenuto che passa di poco i 1.000 kg e che quindi dona alla vettura una buona agilità. Il motore sovralimentato risente di un fisiologico vuoto ai giri più bassi ma in generale è una sensazione che non si percepisce molto anche perchè la guida di una vettura come questa avviene solitamente a giri un pochino più elevati.

Ad andature più contenute, che quindi coinvolgono la parte più bassa del contagiri, si tende a non fare caso al ritardo del turbo perché generalmente si sta adottando uno stile di guida molto pacato.

In pratica vi posso garantire che nella maggior parte del tempo passato alla guida di questa vettura non vi troverete quasi mai nella “zona grigia” perché guidare agli alti e talmente divertente che è quasi impossibile resistere.

La vettura che ci è stata fornita la nostra prova su strada è dotata di trasmissione manuale a sei rapporti, ma volendo è disponibile anche una più rilassata trasmissione automatica con convertitore di coppia a sei rapporti. In generale per questa piccola spider è meglio prediligere la prima configurazione in quanto il cambio manuale si presta meglio ad una guida sportiva. La posizione del cambio è molto ergonomica, la leva è corta e la corsa ristretta favorisce cambiate rapide.

La trasmissione manuale si accoppia peraltro meglio all’importante sistema scarico di cui è dotata questa vettura: un sistema a quattro uscite con valvola elettronica che riesce ad esaltare al massimo ogni accelerata. Il sistema beneficia anche di una bassa resistenza all’espulsione dei gas di scarico che permette di udire un sound molto aperto e coinvolgente.

In termini numerici la vettura si esprime con alcuni concetti molto semplici. Aldilà dei 170CV va menzionato un rapporto peso potenza molto interessante e pari a 6,2 (prendete il peso della vettura pari a 1060 kg e dividetelo per i 170 cavalli di potenza della vettura) ed una distribuzione dei pesi 50:50: motore all’anteriore, trazione al posteriore ed una posizione di guida che è stata appositamente posizionata verso il centro della vettura per conferire ancora maggiore stabilità a quella che è la guida anche in caso di condotte particolarmente aggressive. Ciliegina sulla torta è data dal baricentro fissato a soli 38,5 cm da terra.

L’impianto frenante è composto l’anteriore da pinze flottanti con disco autoventilato mentre al posteriore troviamo ancora una volta una pinza flottante ma questa volta con il disco pieno. In entrambi i casi la dimensione è pari a 280 mm. Per coloro i quali desiderano prestazioni ancora maggiori c’è la possibilità di montare un impianto frenante maggiorato Brembo con pinza fissa in alluminio a quattro pistoncini all’anteriore e pinza flottante al posteriore. Questo migliora sicuramente le performance in caso di guida sportiva e nel contempo fornisce un’estetica ancora più aggressiva ai cerchi da 17 pollici.

Tra le cose che maggiormente si apprezza e che raramente si possono ancora trovare all’interno delle vetture moderne c’è sicuramente il differenziale autobloccante meccanico (D.A.M.): una rarità che ricorda i tempi passati nei quali le vetture non erano dominate dall’elettronica. L’effetto concreto è quello di far girare le due ruote alla stessa velocità consentendo il trasferimento di coppia da un semiasse all’altro. Nell’ambito di una guida sportiva si percepisce una migliore motricità e si ha una ottima accelerazione in curva, inoltre in partenza limita il pattinamento delle ruote ed in frenata contribuisce ad un arresto in spazi più brevi. Vi potrei dire poi che il differenziale autobloccante meccanico è veramente una pacchia quando si vuole guidare in sovrasterzo, ma è chiaro che queste cose è meglio lasciarle alla pista e non alla strada.

Tra gli aspetti che penalizzano la vettura ci sono sicuramente gli spazi non troppo abbondanti. Ovviamente la capote ha il suo ingombro e quindi ruba spazio prezioso agli occupanti. A bordo della vettura c’è un grosso pozzetto centrale collocato tra conducente e passeggero ed un piccolo vano centrale all’interno del quale si può comodamente collocare uno smartphone di ultima generazione, tuttavia non ci sono altri luoghi nei quali collocare oggetti.

Nel baule dovete fare i conti con la capote in tela (rigorosamente manuale e che può essere aperta e chiusa con una sola mano, così come nella versione originale prodotta originariamente dalla casa torinese). Questa vi costringerà a dover fare i conti con le valigie per il weekend, ma è poca cosa: come sempre basta abituarsi all’idea.

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