Il Dieselgate non deve essere considerato come uno scandalo lontano, che interessi solamente la Germania e gli Stati Uniti. Lo ha dichiarato Giorgio Squinzi, numero uno di Confindustria. Secondo Squinzi, le conseguenze del Dieselgate in Italia e sull’indotto del nostro Paese saranno inevitabili. Sono i numeri a parlare chiaro: il Gruppo Volkswagen in Italia occupa direttamente 900 persone, mentre sono circa 2.000 i concessionari e punti di assistenza, per un totale di circa 25.000 persone impiegate.
Considerato che il Gruppo VW controlla anche marchi quali Audi, Lamborghini (1.200 dipendenti) e Ducati (altri 1.000 lavoratori), i numeri diventano considerevoli. Proprio per questo Confindustria ha manifestato le proprie preoccupazioni, con il comparto automobilistico italiano che potrebbe risentire di questo scandalo emissioni.
Squinzi aggiunge: “ci vorrà tempo per stimare sia l’impatto di quanto accaduto sul settore automobilistico e sull’economia tedesca, sia le possibili ripercussioni di tipo macroeconomico. Le imprese italiane hanno da tempo indirizzato una quota crescente delle proprie produzioni verso le commesse tedesche, tant’è che la Germania è il nostro primo partner commerciale, pesando per il 25% sulle vendite italiane all’estero”.