Nuova Nissan Micra, la prova su strada della 5° generazione

Il nome, Micra, è di quelli importanti. Perché è appartenuto, sinora, a 3,3 milioni di automobili, attraverso quattro generazioni, dal 1986. Oltre mezzo milione di queste sono state vendute in Italia.

La più innovativa ed amata delle piccole Nissan è stata la seconda generazione, con sigla K11, eletta “Auto dell’anno” nel 1993 (e premiata da 1,35 milioni di vendite). Compatta (lunga solo 3,74 m) ma abitabile ed agile, conquistò tutti con le sue linee tondeggianti e finiture all’epoca ottime per un’utilitaria.  Le due generazioni successive, un po’ più anonime (soprattutto la quarta, troppo semplificata, in chiave mercato mondiale), hanno lasciato tracce meno importanti.

Dimensioni e prezzi
La quinta generazione,
in vendita dal 16 marzo, spariglia le carte e cambia pianeta: la lunghezza sale di ben 25 cm rispetto alla K11 e sfiora i classici quattro metri (3,99); design, abitacolo, dotazione e finiture diventano di categoria superiore, tanto da poterla anche pensare come prima auto per una giovane famiglia. Di conseguenza si adegua anche il listino, che spazia tra 12.600 e 19.800 euro.

La Micra è anche la prima pensata da Nissan in chiave europea e, grazie all’alleanza di gruppo, viene prodotta nello stabilimento Renault di Flins in Francia. Lo stesso impianto in cui nasce la Clio, con la quale la nuova “giapponese” condivide parecchio: Innanzitutto le dimensioni, la lunghezza è di pochi cm inferiore; identici forma e volume del bagagliaio (300 litri); idem le portiere posteriori, con maniglia “nascosta in alto”. Nissan assicura che la piattaforma impiegata non è quella della Clio, ma quella della Note: probabile, visto che il passo tra le ruote differisce di qualche cm.

Motorizzazioni adatte anche a neopatentati
Ovviamente Renault i motori:
due benzina tre cilindri, uno 0,9 litri turbo da 90 Cv ed un 1.0 aspirato da 73, oltre al classico Diesel 1.5 da 90 Cv. Per ora, vista la disponibilità di soli ventimila pezzi all’anno per l’Italia, non è previsto il bifuel Gpl. Il cambio è un 5 marce manuale per tutte: poi per il turbo benzina arriverà anche un automatico. Da sottolineare come il motore 1.0 garantisca un equilibrio perfetto tra prestazioni e costi d’esercizio e risulti al tempo stesso ideale per i limiti di cilindrata per neopatentati.

In ogni caso, la nuova Micra è una bella automobile, proporzionata, più lunga, più larga, ma più bassa della versione precedente (1,450 m, solo 2 mm più della Clio). Il frontale è caratterizzato dal disegno a V della griglia (che è ripreso all’interno dallo sviluppo della plancia), con incisive luci diurne a Led a foggia di boomerang. La linea laterale è parente strettissima di quella, apprezzata, della Clio. Lo spiovente del tetto si conclude al posteriore un piccolo spoiler.
I punti di forza della Micra sono sicuramente due: gli interni molto eleganti, accessoriati ed accoglienti e la dotazione di sicurezza, a livello di quella della più grande Qashqai.

La larghezza di 1,74 m offre spazio in abbondanza: tra le spalle di guidatore e passeggero rimangono almeno 20 cm liberi, mentre anche al posteriore c’è spazio a sufficienza per le gambe (specie se il guidatore non tiene troppo indietro il sedile).

Le finiture sono di qualità molto alta per la categoria e se si sfruttano le cento combinazioni di personalizzazione si possono avere supporti e imbottiture dei sedili, braccioli delle portiere, imbottiture all’altezza delle ginocchia e plancia in materiali preziosi “tipo-pelle”. Bella la tinta blu e bellissima quella tabacco. Spiccano anche gli altoparlanti Bose (di serie sulle versioni top) inseriti nei poggiatesta, per un sound a 360° e lo schermo tattile dell’infotainment al centro plancia.

Straordinaria, per il segmento B, la dotazione di sicurezza, che, oltre a sei airbag, ABS ed ESP, comprende controllo attivo del beccheggio, mantenimento della traiettoria, avviso dell’abbandono di corsia, frenata di emergenza con riconoscimento dei pedoni, lettura dei segnali stradali, retrocamera e veduta a 360°, abbaglianti automatici e copertura dell’angolo cieco di visuale.

Cinque gli allestimenti, in crescendo da Visia a Tekna: quest’ultimo porta la vettura dalle parti dei ventimila euro, ma la dotazione è decisamente da segmento superiore.
Sulle strade della Croazia, nei pressi di una Dubrovnik insolitamente imbiancata dalla neve, abbiamo provato le Micra (in allestimento top Tekna, con personalizzazioni dell’abitacolo) equipaggiate coi motori 0.9 turbo benzina e 1.5 Diesel.

Il primo ci è piaciuto di più, soprattutto per la prontezza della risposta all’acceleratore, con coppia più in basso del motore a gasolio e quindi perfetta per la guida quotidiana. Oltre a tutto, il motorino in questione va anche su di giri che è un piacere ed invoglia anche alla guida sportiva, aiutata dall’ottima impostazione della Micra, che è precisa, facile da guidare, stabile nelle traiettorie e con ampi margini di sicurezza anche quando si “tira” (nonostante i pneumatici estivi, le strade bagnate e le temperature prossime allo zero).

Il motore Diesel è un motore noto, collaudato, tranquillo ed infaticabile: con percorrenze reali medie sempre oltre i 20 km/litro è adatto soprattutto a chi macina km.

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