Nuova Volkswagen Touareg prova su strada, prestazioni e consumi

In novembre arriva nelle concessionarie italiane l’aggiornato Volkswagen Touareg (745.000 esemplari venduti dal 2002 in poi), dal cui listino sono già uscite sia l’esplosiva versione V8 (800 Nm coppia: ma quanto è bello accelerare e venire “schiacciati” contro i sedili?) sia quella ibrida (che forse potrebbe anche tornare), ancora disponibili altrove. Nel restyling, a Wolfsburg hanno confermato la tendenza “rassicurante” con un inedito paraurti che fa sembrare (ancora) più largo il modello (sempre 2,208 metri, retrovisori inclusi) mentre in realtà allunga Touareg di 6 millimetri (4,801 metri). Sono nuovi i fari bixeno, di serie su tutti i modelli, che rendono più moderna l’estetica del frontale. Novità anche al posteriore, con l’intervento più significativo sempre su fari e paraurti ma anche scarico. È disponibile una nuova gamma di cerchi (4 su 16) che oscilla tra i 16 ed i 20”. Aggiornata anche la proposta di tinte per la carrozzeria. Diverse piccole novità, ma nessuno stravolgimento.

Altri dettagli sono stati modificati all’interno (ad esempio l’illuminazione bianca anziché rossa dei comandi), ma – di nuovo – niente di veramente sostanziale. Invece, è aumentata l’offerta tecnologica, con una serie di sistemi di assistenza dei quali però solo pochi sono di serie. Tra questi ci sono lo stabilizzatore dell’eventuale rimorchio, il Fatigue detetcion, il Park pilot, l’indicatore di pressione degli pneumatici, l’Hill holder (che è una delle funzioni del freno di stazionamento elettrico), lo start/stop con recupero dell’energia frenata (quando si viaggia e si tocca il pedale si sente eccome) ed il sistema di frenata anti collisione multipla. Anche la trasmissione Tiptronic a 8 rapporti è di serie ed è abbinata motori solo Euro 6.

In Italia, la nuova Volkswagen Touareg (ordini aperti dalla fine del mese di settembre: solo in Germania la prevendita è già cominciata) debutta con un prezzo indicativo che parte da 52.000 euro e con un’offerta articolata su tre versioni, tutte basate sul motore V6 TDI da 3.0 litri sui quali è stato adottato sia il catalizzatore SCR sia la modalità di “avanzamento per inerzia”. “Il motore viene disaccoppiato dal cambio automatico – spiegano gli ingegneri – per sfruttare l’energia cinetica in assenza di richieste di potenza, così da ridurre i consumi”. La percorrenza di cui è accreditata l’unità entry level da 204 cavalli è scesa a 6,6 litri per 100 chilometri (prima erano 7), cioè lo stesso livello dichiarato da Volkswagen per il motore da 262 cavalli (17 più del “vecchio” propulsore) con la “mostruosa” coppia di 580 Nm (30 in più). Nella precedente versione i consumi erano di 7,2 litri per 100 chilometri. Le emissioni di CO2 sono scese di 15 g/km (174). Con il restyling arriva anche la versione Terrain tech (solo abbinata all’unità da 262 cavalli), messa a punto per il fuoristrada e con la trazione integrale.

Grazie alle ridotte ed alle speciali applicazioni off-road, con Touareg è possibile affrontare discese e salite particolarmente impegnative: nei dintorni di Aschenheim, in Baviera, Infomotori.com ha sperimentato pendenza fino all’80 ed al 70%. Notevole. Più guado ed altre difficoltà che il suv tedesco ha superato senza problemi di sorta: “soffrono” di più i passeggeri che la vettura.
A parte la visibilità quasi da “astronave” (se non altro per l’altezza dal suolo), semmai un po’ penalizzata dagli ingombranti montanti, su VW Touareg si sta comodi, anche dietro naturalmente. Al volante non si avvertono vibrazioni e l’insonorizzazione è al top. Lo sterzo è diretto, l’accelerazione quasi impressionante (con il V8 è quasi da… decollo). Forse perfino troppo anche per il Tiptronic, che soprattutto a scalare fatica a reggere il ritmo (un po’ anche a “salire”). Malgrado i consumi dichiarati limitati, è difficile avvicinare quei valori. Anche perché il suv invita ad essere, come dire?, “sportivi” ed il peso sfiora i 2.200 chilogrammi. Il migliorato assetto rende Touareg – un “bestione” da 4,801 metri di lunghezza – istintivo e facile da guidare. Peccato semmai che non ci sia l’apertura frazionata del portellone posteriore.