Prova nuova Volkswagen Golf 2017, versioni speciali: dall’elettrico alla Golf R

Volkswagen completa la gamma di motorizzazioni della Golf, in occasione del suo aggiornamento di mezza vita (il primo subito da una generazione della best seller tedesca). Sul mercato italiano arrivano la elettrica e-Golf, la ibrida GTE, la sportiva GTI Performance e la rabbiosa R da 310 Cv. Le abbiamo provate tutte sulle strade ed in pista sull’isola spagnola di Maiorca.

Come sono fatte

Rispetto alla versione precedente, spiccano i nuovi fari ed i gruppi ottici posteriori a Led (davvero spettacolare l’indicatore di direzione che scorre in orizzontale invece di lampeggiare). Esteriormente sono solo alcuni dettagli a distinguere una versione dall’altra: la versione elettrica, ad esempio, sfoggia profili blu luminescenti nella presa d’aria, la GTI performance sfoggia pinze dei freni anteriori rosse, la R un doppio scarico con quattro tubi in titanio ed i cerchi da 18” (misura comune alla GTI) torniti a specchio.

All’interno si conferma l’eccellente qualità dei materiali e dell’assemblaggio, come pure la ricchezza dell’infotainment, forte di un Display di 8” touch, ma a comandi anche gestuali. Interamente digitale anche la strumentazione, che riporta nitida al centro l’essenzialità della navigazione, consentendo al guidatore di tenere gli occhi sulla strada.

Come vanno

L’elettrica, con motore da 100 kW (136 Cv, 21 più di prima), eroga la bella coppia di 290 Nm istantaneamente, producendo un eccellente 9.6” nello 0/100 da fermo nonostante i 1.600 kg del mezzo. Totale la silenziosità nell’abitacolo, anche quando si viaggia oltre i 100 km/h (la velocità massima è limitata ai più che adeguati 150 km/h, per non bruciare la riserva di carica). La capacità delle batterie ioni di litio è nettamente aumentata: ora i kW sono 35,8 (erano 24,2). L’autonomia dichiarata è fino a 300 km, con un consumo medio di 12,5 kW/100 km. Noi, nella prova, guidando senza preoccuparci troppo dei consumi e col climatizzatore acceso (ma sfruttando al massimo le possibilità di ricarica in decelerazione e frenata) siamo giunti alla meta, dopo 96 km, con sul display un’autonomia residua di 104 km ed un consumo medio finale di 15,5 kW/100 km.

Ricaricare le batterie da una presa domestica richiede sino a 17 ore; ne bastano meno della metà con il Wallbox Volkswagen e servono solo 45’ per ricaricarle all’85% da una colonnina ultrarapida (che però per strada da noi di fatto non ci sono).

Se avete problemi di autonomia, ma volete essere il più ecologici possibile, meglio puntare sulla GTE ibrida plug in con motore benzina 1.4 Tsi più motore elettrico, per una potenza complessiva di ben 204 Cv. L’autonomia dichiarata delle batterie ricaricabili è di 50 km, più che sufficienti per muoversi ogni giorno in città, senza utilizzare il motore termico. Il cambio Dsg lavora benissimo e la GTE è persino brillante, oltre che molto confortevole.

La GTI Performance difende a suon di cavalli una sigla che è un mito per Volkswagen: adesso il motore 2.0 Tsi eroga ben 245 Cv ed è proposto con cambio manuale 6 marce o Dsg a 7 (decisamente preferibile per comfort e logiche sportive). Sulle assai poco frequentate strade interne di Palma di Maiorca (ma quanti ciclisti!) si è rivelata cattiva, ma con giudizio, imperiosa, reattiva, divertentissima e con ampi margini di sicurezza: probabilmente la miglior VW GTI di sempre.

La Golf R è un vero e proprio “mostro” da strada: qui il motore 2.0 Tsi di cavalli ne sfodera addirittura 310. La trazione è opportunamente su quattro ruote ed il solo cambio proposto in Italia è il mai abbastanza lodato Dgs 7 marce. I due terminali di scarico doppi Akrapovic in titanio rimandano sonorità da competizione: musica per le orecchie degli appassionati. L’abbiamo provata sul circuito di Maiorca, pensato per i kart, molto tortuoso, ma sufficientemente largo. La R è davvero facile da guidare e ti perdona molto: però bisogna sempre usare l’acceleratore col necessario sale in zucca.

Sicurezza

Sulle Golf è ovviamente al massimo: basti pensare che di serie ci sono 7 airbag (compreso quello per le ginocchia del guidatore), Esc, Abs, Asr, Eds e Msr, oltre all’utilissimo sistema di frenata automatica anticollisione; non mancano il sistema di riconoscimento della fatica del guidatore, il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale e la funzione auto-hold per le partenze in salita. Come opzionali, tutte le altre dotazioni oggi possibili, compreso il radar che riconosce anche i pedoni.

Listino

Il prezzo della e-Golf non è lieve: 39.250 euro, ma Volkswagen Italia propone un finanziamento “No Iva” grazie a cui si scende di ben il 22% a 32.200 €. Previsti anticipo o permuta (pari a circa il 20% del valore), quindi 36 rate, manutenzioni e assicurazione incluse, di 299 € mensili (5,99%). Infine valore residuo garantito del 50%.

La GTE ibrida Plug In è proposta pure a 39.250 euro; la GTI Performance parte da 34mila e la R (che però è un’auto “da corsa” vera) ne costa 45.900.

Perché comprarle

Tutte perché sono Golf, e non si discute. La “e” perché siete degli inguaribili ecologisti e potete installare una wallbox nel vostro garage (se no con la presa comune mandereste in black out le linee condominiali). La GTE Plug In perché girate spesso nelle varie Aree C del Paese, ma vi serve anche la cara vecchia benzina per andare più lontano. La GTI perché vi ricorda che guidare può essere ancora un piacere, basta sapere e potere frequentare le strade giuste. La R perché il super divertimento, voi, ve lo potete permettere: gli altri? Digrignino pure i denti.

 

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