#BringBackClarkson, l’hashtag impazza sul web dopo la cacciata, o quanto meno la sospensione, di Jeremy Clarkson dalla conduzione del popolare programma tv Top Gear. Programma sospeso domenica scorsa ed ascolti in crollo verticale, con la BBC che è passata da 5,4 milioni di spettatori a 1,4 milioni: al posto di Top Gear è stato mandato in onda un documentario e le conseguenze sono state nefaste per il canale britannico. Oltre l’80% degli ascolti persi, una vera tragedia che racconta come Top Gear e Jeremy Clarkson siano un binomio indissolubile e vincente, in grado di calamitare l’attenzione degli utenti non solo in Gran Bretagna ma anche nel resto del mondo.
Nonostante i numeri impietosi, pare che la BBc non abbia intenzione di riproporre il programma, almeno non nelle prossime 2 settimane. “Jezza” intanto nega di aver dato un pugno ad un produttore e parla solo di spintoni, anche se l’uomo è finito in ospedale, questo è sicuro. Non è da escludere un suo passaggio a Channel 4, che sarebbe disposta a fare vere e proprie follie per averlo. Al momento Clarkson prende 1,5 milioni di sterline, mentre Top Gear ne porta 150 nelle casse della BBC.
I tabloid intanto parlano della rissa e presentano le proprie versioni dei fatti. Stando alla versione di Tymon, il produttore aggredito, al momento dell’incidente Jeremy Clarkson si trovava a Northallerton, una cittadina di 15.741 abitanti, capoluogo della contea del North Yorkshire, in Inghilterra, insieme a lui, Richard Hammond e James May. Incalzato dai giornalisti nei giorni scorsi però May ha affermato di non essere presente al momento in cui si sono svolti i fatti. Invece, secondo Tymon lui c’era ed insieme ad Hammond ha trattenuto Clarkson dall’aggredirlo ancora.
Una questione poco chiara che sta creando non pochi grattacapi alla BBC.