Toyota Auris Hybrid – Test drive

Prova su strada

Ti siedi e cerchi il buco in cui inserire la chiave, poi ti ricordi di essere nel 2010 e che Toyota è una delle case più high tech che ci siano e capisci che il grosso bottone con scritto “Start” è l’unica cosa di cui hai bisogno per mettere in moto la Auris Hybrid che, oltretutto, si accende senza alcun rumore. Forse questo trionfo di tecnologia alla Phillip Dick può innervosire chi delle auto amava l’odore di carburante e il rumore delle camere di scoppio continuamente in funzione, ma bisogna ben abituarsi alla modernità che avanza. Si mette il cambio in posizione di marcia e si parte, inizialmente si procede come una barca a remi alla deriva, senza emettere alcun rumore, chiusi in una bolla di fantascienza, solo quando si schiaccia un po’ il pedale dell’acceleratore e si aumenta la velocità si comincia a percepire il motore da 1800 cc che lavora.
Ci troviamo a Barcellona e come prima cosa cerchiamo di lasciare l’animato centro cittadino per dirigerci verso fuori, sebbene la Auris è proprio in condizioni urbane che si trova più a suo agio.
Una volta lasciata la città, ci aspettano le curve in salita del Tibidabo che rappresentano un divertente test di guida con le curve che si susseguono senza soluzione di continuità.
Sul display abbiamo un indicatore che ci indica quanto e cosa stiamo consumando, se batteria o carburante o un mix dei 2: per un utilizzo ottimale del motore bisognerebbe tenere, questa specie di econometro di vecchia memoria Fiat, l’ago dello strumento nella parte centrale, ma in salita è spesso impossibile e quindi il motore elettrico entra in gioco a sostenere quello a combustione, scaricando le batterie. Ma se è vero che in montagna prima si sale, è pur vero che poi si scende, quindi spostando il cambio in posizione B, aumentiamo il freno motore ed affrontiamo le discese senza dare gas, vedendo così l’icona della carica della batteria riempirsi nuovamente.
Cercare una guida sportiveggiante è stupidità, non è l’Auris Hybrid la macchina giusta per questo tipo di guida. Da una parte lo scatto e la ripresa sono abbastanza deludenti in un’ottica “corsaiola”, sia per il fatto che il motore è a ciclo Atkinson, sia per il peso della vettura, inoltre in curva si avverte il peso delle batterie che, se troppo veloci, fanno tendere al sottosterzo la macchina. Inoltre il cambio funziona un po’ come un variatore, quindi non si percepisce una cambiata, dal punto di vista acustico, con i giri che arrivano al massimo, per poi scendere e ricominciare la progressione, bensì, alle alte velocità, si sente il motore urlare come se si fosse in fuori giri, con l’aspettativa di sentire presto una cambiata che non arriverà mai.
Quindi come va la Auris Hybrid in sintesi? La risposta è semplice, quanto bisognosa di puntualizzazione: la Auris Hybrid va benissimo, se l’avete scelta per il giusto utilizzo.
È un’auto per gli spostamenti cittadini, per la tratta casa-ufficio, per fare la spesa o andare a fare shopping, ottima per chi ama guidare rilassato e in un clima confortevole, per chi ha a cuore le condizioni ambientali del pianeta (e del proprio portafoglio) più che dei tempi record che si potrebbero ottenere in un determinato percorso. È un’auto elegante, educata, tecnologica, pulita, conveniente, affidabile e dal look azzeccato, tante ottime qualità che possono incontrare i gusti di molte persone, di circa 44.000 persone che potrebbero comprarla entro la fine del 2011, secondo Toyota, 44.000 persone che potrebbero contribuire in modo sensibile alla riduzione delle emissioni inquinanti e che potrebbero acquisire nuovo piacere alla guida, lasciando, così, anche la ricerca delle prestazioni a chi va in pista e non a chi utilizza le strade pubbliche.

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