Veneto investe in ferrovie meno che Lombardia e Toscana

Da una polemica fra Partito Democratico e Lega Nord che governa con Luca Zaia la Regione Veneto emergono dati interessanti che meritano ospitalità ed una riflessione.  Il consigliere Piero Ruzzante (PD) scrive che «Zaia sulle ferrovie non mette neppure le briciole. La Lombardia ha un residuo fiscale superiore al Veneto, eppure investe sul trasporto ferroviario in misura nettamente maggiore rispetto a quanto fatto dalla giunta Zaia».
«Nel 2013, la Lombardia ha investito 195,7 milioni di euro per la qualità del servizio ferroviario e 105,6 milioni di euro per nuovi treni, pari all’1,19 per cento del proprio bilancio. Sempre nel 2013, Zaia ha investito invece lo 0,31 per cento del bilancio regionale, per un totale inferiore a 37 milioni».

Anche Toscana ed Emilia Romagna hanno fatto molto di più del Veneto, investendo rispettivamente lo 0,71 e lo 0,54 per cento dei rispettivi bilanci. Numeri interessanti che riguardano quattro delle regioni più virtuose d’Italia che però non hanno comunque reso comfortevole i viaggi dei pendolari che specialmente nel milanese devono sopportare situazioni veramente impegnative per usare un linguaggio educato. Maggiori investimenti sul trasporto ferroviario, magari con metropolitane di superficie sarebbero davvero una bella cosa visto che in Italia funziona purtroppo solo l’Alta Velocità che però interessa una quota davvero marginale di passeggeri. Leggendo il comunicato del Gruppo Regionale PD del Veneto si apre poi una panoramica sugli investimenti dell’ultimo decennio in Veneto segnalando che la spesa per le strade tra il 2003 e il 2013 è stata in Veneto pari a 932,35 milioni di euro contro soli 76,54 milioni per le ferrovie.
La politica, conclude Ruzzante, «è fatta di scelte. Zaia ha scelto di far muovere i veneti con le proprie automobili a loro spese»

Questa conclusione sinceramente ci delude poichè aver investito milioni per realizzare il passante per Mestre come altre opere viarie (così come le purtroppo poche altre opere realizzate in altre regioni) non significa “solo” far muovere i cittadini con le proprie auto a loro spese ma anche ridurre l’inquinamento e quindi di conseguenza risparmiare carburante e tempo ai cittadini che immaginiamo sarebbero felici di poter scegliere fra trasporto pubblico o privato, privilegiando ovviamente il pubblico dove metropolitane o tram o bus sono puntuali, efficienti ed ecologicamente compatibili. Confidiamo di vedere il PD al Governo anche del Veneto per muoverci con i mezzi pubblici a spese più basse delle auto e con le stessa qualità e tempi della nostra vettura.

Intanto vediamo se a Roma il PD ed il suo Segretario / Presidente del Consiglio comincerà a far qualcosa di serio per la mobilità sia che sia pubblica che privata saremo tutti felici. Segnaliamo al PD (come a tutte le forze politiche che sulla politica dei trasporti non hanno fatto certo grandi figure neppure in passato) che PIL, occupazione e ripresa partono fondamentalmente dall’automobile e dall’edilizia.

Se continueranno a massacrare il mercato dell’auto e delle moto resteremo alla metà delle vendite rispetto a 6 anni che se può far piacere a certi governanti dall’altra significa perdere da una lato miliardate di euro (diciamo due manovre da 10 miliardi di euro quando non si trova neppure un miliardo per eliminare la ex ICI…) e dall’altro lasciare senza lavoro decine di migliaia di persone perchè quando una concessionaria chiude restano a casa fra le 50 e le 100 persone più tutto l’indotto.
Pensate solo al 22% di IVA su un milione di auto non vendute (oggi tutte Euro 5 o 6 e quindi non inquinanti come le caldaie dei centri abitati o i bus ed i tir euro zero che girano per le stesse tangenziali e raccordi anulari…) con un prezzo medio di 15.000 euro quanti soldi fanno più assicurazione, bollo e carburanti con tasse superiori a due terzi del valore del prezzo alla pompa…!

Cari amici politici compriamo tantissimi treni che sono utili e preziosi, ma ricordatevi anche delle auto e non complicate con la burocrazia qualsiasi cosa… Negli Usa o nel Regno Unito si può donare la propria vettura ed il ricavato dell’asta va ad una associazione no profit mentre l’ex proprietario riceve una dichiarazione del valore donato che può detrarre dalla sua dichiarazione dei redditi… In Italia fare beneficienza fa scattare un accertamento fiscale per verificare la congruità fra quanto donato ed il proprio reddito.
Provate in Italia a donare la vostra auto ad una onlus e vedere quanto resta dopo passaggio di proprietà, oneri e passaggi fiscali …!

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