Coronavirus: il nuovo DPCM Draghi sposta il coprifuoco e anticipa le riaperture

Dall’ultimo aggiornamento dello scorso 26 aprile, la situazione epidemiologica in Italia sta progressivamente migliorando: i contagi da Coronavirus stanno diminuendo e questo ha convinto il Governo ad allentare la stretta sulle libertà degli italiani, permettendo anche la riapertura dei principali esercizi commerciali. Quanto avvenuto con lo scorso DPCM, tuttavia, è stato nuovamente messo in discussione, in modo da accelerare i tempi verso un possibile (e definitivo) “ritorno alla normalità“.

Grazie anche a una campagna vaccinale capace di dare risultati molto positivi, ora l’interesse è quello di definire un nuovo calendario di riaperture che prevede già dalla giornata di oggi, mercoledì 19 maggio, uno spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23. Questo limite, inoltre, sarà ulteriormente posticipato a mezzanotte dal 7 giugno, mentre con l’inizio dell’estate (dal 21 giugno) la circolazione in notturna nel nostro Paese sarà completamente libera.

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Le novità, ovviamente, non si fermano qui: le date di ripartenza indicate nel precedente Decreto del Consiglio dei Ministri saranno anticipate e consentiranno alle palestre di ricominciare la propria attività dal 24 maggio, mentre piscine (al chiuso) e centri termali dal primo di luglio. In questo fine settimana, inoltre, i centri commerciali potranno tenere aperti i loro esercizi, mentre dal primo di giugno bar e ristoranti avranno la possibilità di lavorare sia a pranzo che a cena anche nei locali chiusi.

Per quanto riguarda l’organizzazione di matrimoni e feste, invece, il via libera è previsto dal 15 giugno, a patto che gli invitati mostrino il “Green Pass” che attesti l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, la guarigione dalla malattia oppure un tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore precedenti. Verso la riapertura anche gli stadi (dal primo giugno) e i palazzetti dello sport (dal primo di luglio), con capienza non superiore al 25% e comunque non eccedente le 1000 persone all’aperto e le 500 al chiuso. Niente da fare, invece, per le sale da ballo e le discoteche, le cui attività rimangono al momento ancora sospese.

L’ultima novità che definirà la situazione dell’Italia nei prossimi mesi riguarda infine la modifica dei parametri per la definizione delle Regioni in base alle zone “colorate”: rispetto al passato ora si terrà maggiormente conto dell’Rt ospedaliero in termini di ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva, oltre all’incidenza dei nuovi casi sulla base di 100.000 abitanti. In questo modo con un valore di 250 scatterà la fascia rossa, tra 150 e 250 quella arancione, tra 50 e 150 quella gialla e con un indice inferiore a 50 l’area bianca, in cui dovrebbero entrare dal primo di giugno il Friuli-Venezia Giulia, il Molise e la Sardegna.

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