Ducati Multistrada 1200S Touring – Long test ride

Test ride. Avevamo provato la nuova Ducati Multistrada 1200 alla presentazione internazionale tenutasi a Lanzarote e già allora ci eravamo detti stupefatti dalla nuova tuttofare della casa bolognese. Tanto nell’estetica, quanto nei contenuti, condivide con il vecchio modello solamente il nome e si è da subito proposta come una moto in grado di coniugare quasi tutte le esigenze motociclistiche.
Ciò che rende questa moto unica, non è tanto il motore Testastretta della 1198 o il telaio in traliccio di tubi, quanto tutto quello che è stato appositamente progettato per realizzare una moto che sappia sempre essere all’altezza delle aspettative di chi la guida. Certo, è importante sapere che ci sia il Traction Control o che l’ABS sia disinseribile, sono utili le manopole riscaldate sulla Multistrada 1200S Touring, come è bellissimo il display che sembra stato strappato da una navetta spaziale, ma il punto continua ad essere un altro.
Il punto focale, come ormai è noto, è la possibilità di poter selezionare quattro diverse modalità di guida, anche in marcia, semplicemente agendo sull’apposito comando, passando così dalla modalità urban a quella touring o sport o inserendo quella enduro all’occorrenza.
In due modalità, urban ed enduro, si dispone di “appena” 100 Cv, numero più che sufficiente per affrontare gli spostamenti cittadini o per percorrere strade non asfaltate e piene di asperità, mentre nelle altre due modalità, touring e sport, si arriva alla massima erogazione di 150 Cv, che, per una bicilindrica, sono tutt’altro che poca cosa e che superano di gran lunga molte sportive attualmente in commercio.
La vera grande innovazione risiede nella profusione di elettronica che vede la sua massima espressione nelle sospensioni Ohlins completamente regolabili, per giunta senza bisogno di alcuno strumento se non del proprio pollice sinistro. La casa leader nelle sospensioni ha infatti realizzato espressamente per la Multistrada un sistema di regolazione completamente elettronico che permette a chiunque di poter “smanettare” sulle regolazioni in totale tranquillità.
Variando le modalità, infatti, oltre a variare la potenza erogata, cambiano anche il tipo di erogazione, l’assetto delle sospensioni e la presenza o meno del DTA (Ducati Traction Control). Non pensate che questo equivalga a stare su una Citroen che si alza ed abbassa visibilmente, ma è pur vero che nel guidato le differenze si sentono ed anche in modo abbastanza chiaro.
Invece che dedicare il nostro tempo ad enumerare i valori della moto, cosa che avevamo già fatto nel precedente articolo sulla Ducati Multistrada, abbiamo preferito passare quanto più tempo possibile in sella a questa moto innovativa per vedere se effettivamente sia in grado di essere comoda, divertente ed efficace in tutte le condizioni di utilizzo e passiamo quindi a dirvi come si è comportata.

 

Urban Mode. Ovviamente partiamo dalla modalità più usata, quella con cui tutti i giorni si affrontano gli spostamenti cittadini. Il primo grande “shock” arriva quando ti siedi e vai per infilare la chiave nel quadro, ma non trovi il blocchetto d’accensione. Si fa scivolare in su la levetta che nasconde il bottone dello start e il bloccasterzo si disinserisce, mentre il grande display bianco si accende e mostra una quantità infinita di informazione, si spinge il bottone che compare da sotto la levetta e la Multistrada è pronta a partire. Diciamo subito che il sistema di accensione senza chiave è molto futuristico e di grande effetto, ma, a detta nostra, è forse l’unica innovazione superflua: non risponde ad alcuna esigenza pratica, non c’è mai sembrato faticoso dover inserire la chiave e girarla e quindi ci chiediamo perché utilizzare questo sistema che, oltretutto, rende impossibile la messa in moto a spinta in caso di batteria scarica. Archiviato l’unico neo di questa moto, passiamo a dire che la Multistrada, con la mappa Urban, si muove perfettamente a suo agio nel traffico cittadino. Il peso piuma, 178 Kg a secco, l’accentramento delle masse e l’ampio angolo di sterzo, la rendono maneggevolissima nel traffico ed anche i piloti dalla corporatura più minuta riescono a governarla in tutta tranquillità.
Le sospensioni, in questa modalità, sono abbastanza morbide, così da mantenere altissimo il comfort di guida anche su strade piene di buche, tombini e binari, mentre il traction control evita che i 100 Cv possano fare scherzi quando si apre troppo il gas sul bagnato o sui pavé, potendo contare anche sull’ottimo ABS che non risulta mai troppo invasivo. Se la Multistrada in questione avesse poi il set di valigie, non ci sarebbe maxiscooter che la possa battere in comodità e praticità.

Touring Mode. Azionando la modalità turistica le sospensioni si irrigidiscono ed il motore passa ad erogare tutti i suoi 150 Cv. Nonostante la generosa potenza, non si avvertono spiacevoli on/off e la guida può tranquillamente variare da una bella corsetta in misto stretto ad una piacevole passeggiata per godersi il panorama. Si può tranquillamente cambiare le prime tre marce a 2.000 giri, per godersi un’andatura tranquilla in quarta e, qualora si avesse la necessità di acquistare maggiore velocità, basta girare la manopola per apprezzare un’ottima ripresa. Le sospensioni in questa modalità non sono al massimo della rigidità e l’ampia sella risulta sempre essere una comodissima poltrona tantoper il conducente, quanto per il passeggero.

Sport Mode. E’ quando si vuole l’adrenalina che si inserisce la modalità Sport, nella quale i cavalli rimangono invariati rispetto a quella Touring, ossia tutti e 150, ma erogati con maggiore esuberanza. Nello Sport Mode le accellerazioni sono più repentine, la ruota anteriore si alza facilmente fino alla terza marcia, se si agisce con vigore sulla manopola del gas e si arriva in poco tempo a velocità degne del ritiro immediato della patente. Ovviamente una maggior erogazione significa anche un po’ più di ruvidezza e si deve mettere in conto la comparsa di un po’ di on/off. In questa modalità le sospensioni diventano ancor più rigide e la moto rimane sempre ben piantata a terra, soprattutto in percorrenza curva, permettendo una guida sportiva, arrivando a toccare col ginocchio a terra con una certa facilità e, addirittura, potrebbe far pensare alla possibilità di fare un paio di turni in pista con la Multistrada, lasciando basiti molti “smanettoni” da supersportiva.

Enduro Mode. La modalità enduro è forse la più controversa, a causa del suo nome. Quando uno dice “Enduro”, immancabilmente pensa a sentieri fangosi che si inerpicano su montagne scoscese, con una moto leggera che scoda imbizzarrita sollevando schizzi coreografici. Sicuramente la Multistrada non sarà in grado di farvi fare il tempo su un fettucciato (circuito da fuoristrada) umiliando le moto specifiche di questo segmento, per quanto un buon pilota fuoristrada forse potrebbe riuscirci, ma sicuramente vi permetteranno di superare ostacoli che normalmente non avreste nemmeno preso in considerazione. Le gomme, le Scorpion Trail appositamente studiate da Pirelli, sono state studiate per un uso promiscuo su asfalto e su sterrato, ma ovviamente non possono eguagliare l’efficacia delle gomme tassellate. Ciò nonostante, grazie sempre alla sua maneggevolezza e leggerezza e alle sospensioni morbide, la Multistrada è in grado di percorrere quasi tutte le tratte fuoristrada che si potrebbero incontrare, ad esempio, in una vacanza estiva. Siete in giro in riva ad un lago e vedete un sentiero che si snoda in un bosco per arrivare in una bella radura a bordo acqua? In vacanza vedete una bellissima spiaggetta dove solo quelli con i Quad possono arrivare? La Multistrada vi ci porta senza alcuna difficoltà ed anzi, se avete una buona conoscenza della guida off-road, potrete anche fare qualche derapata di potenza come se foste su una leggerissima endurina da competizione.

In ultima istanza la Multistrada 1200S Touring è veramente fedele a ciò che promette: una moto adatta ad ogni occasione, capace di portarvi in tutta sicurezza e praticità in ufficio, come la domenica a passeggio con la ragazza o a correre con gli amici su qualche famoso passo italiano, potendo addirittura divagare laddove l’asfalto finisce e comincia l’incubo per qualsiasi altra stradale. Il prezzo, 18.900 €, è giustificato dal’elevatissimo livello tecnologico della moto e, a ben vedere, non si discosta molto dalle concorrenti di segmento delle altre case che, magari come prezzo base possono essere più economiche, ma che se allestite come la Multistrada arrivano a costare, più o meno, la stessa cifra, senza avere però le sospensioni elettroniche e tante altre peculiarità che rendono questa moto la più futuristica sul mercato.

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