Aprilia Tuono 1000 R Factory – Long Test Ride

Aprilia Tuono 1000 R Factory. Basta sfogliare qualsiasi rivista specializzata per avere un’idea del numero crescente di “nude” presenti a listino. Grandi, piccole, potenti, più o meno radicali, le scarenate conquistano frotte di centauri, obbligando ogni casa a proporne di nuove e sempre più attraenti. Il motivo di tanto successo è semplice, nonché più volte dibattuto: le nude sono belle, hanno prestazioni di alto livello, e risultano al contempo molto più gestibili di una supersportiva estrema. In primis per la posizione di guida, meno “sdraiata” e più esposta al fronte d’aria, ma anche per scelte ciclistiche pivilegianti la guidabilità. Una rapida incursione in quel di Noale, in quegli stabilimenti da cui Ivano Beggio cominciò la sua avventura, ci ha permesso di prendere confidenza con la proposta al top di Aprilia nel segmento naked. Non si tratta di una moto come le altre, questa Tuono 1000 R Factory ha qualcosa in più: un motore che le altre si sognano. V60 Magnesium Evoluzione Nascosto dietro il telaio dorato alloggia infatti uno dei migliori bicilindrici in circolazione, il V60 Aprilia Magnesium Evoluzione. Rispetto alle generazioni precedenti sono cresciute le valvole di scarico ed è cambiata la mappatura di accensione, a tutto vantaggio della risposta ai regimi inferiori. Rimangono invariate l’ottima rotondità di funzionamento, l’allungo poderoso e la totale assenza di vibrazioni. Per definirlo “un motore che le altre si sognano” bisogna però scendere nei dettagli, snocciolando la cartella stampa. Ecco allora che saltano fuori 139 cavalli ed 11 kgm di coppia ad 8.500 giri, un’accoppiata vincente sulle più potenti quadricilindriche in quanto a corposità di erogazione. Factory La versione in prova porta la sigla Factory, giustificata in primis dall’impianto sospensioni: forcella anteriore upside down Ohlins Racing da Ø 43 mm con riporto al Nitruro di Titanio sugli steli e ammortizzatore Ohlins posteriore con sistema “piggy back”. Entrambi interamente regolabili, capaci così di adattarsi perfettamente a qualsiasi percorso ed a qualsiasi pilota.

Come da tradizione Aprilia, la gamma Factory si contraddistingue per la qualità e la raffinatezza dei materiali utilizzati. Aprilia Tuono Factory non poteva certo esimersi, ed ecco che i cerchi diventano dei pregiati OZ Racing in alluminio forgiato anodizzati ed anche la carrozzeria si fa più leggera grazie a puntale, fiancate, deflettori, parafanghi e protezioni della pompa freno e della pompa frizione in fibra di carbonio. Oltre al notevole impatto visivo, queste soluzioni, abbinate al telaio di soli 9.6 kg, consentono ad Aprilia Tuono Factory di fermare l’ago della bilancia a 181 kg: un valore decisamente record per la categoria. Su strada Diamo tempo alle Pirelli Dragon Supercorsa di scaldarsi di pari passo con i nostri addominali, per poi assaporare al meglio la pasta di questa moto made in Italy. La seduta è eretta, il manubrio largo contribuisce ad enfatizzare la sensazione di agilità, mentre le gambe stringono correttamente la sagomatura del serbatoio. Quando si comincia a fare sul serio, emerge prepotente la personalità del grosso bicilindrico: la sua voce roca accompagna la lancetta nel suo veloce peregrinare verso numeri a tre cifre, la spinta sembra fin troppo tranquilla sino ai 4.000 giri. Oltre questa soglia si scatena l’inferno, la ruota anteriore punta decisa verso il cielo mentre il mono Ohlins posteriore resiste con tenacia e schiaccia a terra il “gommone” da 180. Mai come in questo caso benediciamo l’ammortizzatore di sterzo, che rende la vita più facile nelle fiondate in uscita di curva. La ciclistica risponde velocemente ai comandi, non sono necessari spostamenti di carico rilevanti per portare la Tuono sulla retta via, mentre la stabilità nei curvoni da gas spalancato è esemplare. Manca però la protezione aerodinamica, quindi oltre la soglia autostradale si fatica (e non poco) salvo accucciarsi sul serbatoio. Azione poco consigliata, anche perchè non è certo nei percorsi da dragster che la Tuono 1000 da il meglio di sé. Il bello viene in salita, nei tornanti, anticipati dalle decelerazioni eccezionali dell’impianto frenante Brembo; le curve si percorrono ai limiti della fisica, prima di affidarsi al corpulento propulsore in uscita. L’erogazione è talmente fluida che possiamo anche scalare una marcia in meno, trovandoci comunque catapultati in avanti al momento di riprendere in mano il gas. Il cambio solitamente non si fa pregare, anche se ogni tanto emerge qualche imprecisione nell’uso più vivace. Una prova che conferma la stretta parentela con la superbike RSV1000, non a caso una delle più consistenti supersportive in commercio. Quanto costa? Per meritarsi i servigi di una Tuono 1000 R Factory sono necessari 14.190 euro, mentre la sorellina “base” (cui manca solo qualche finezza a livello di sovrastrutture e sospensioni) si accontenta di 12.190 euro. In entrambi i casi, una scelta della quale non vi pentirete. Abbigliamento utilizzato Casco: Dainese Airstream Course Nero Soft Giacca: Dainese Stivali: Dainese

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