Aprilia Tuono V4 1100 Factory: hypernaked alla portata di tutti

Aprilia Tuono V4 1100 Factory – “Hypernaked” è una definizione che ben si presta a descrivere la nuda di Noale, vestita con una carena succinta che lascia in bella vista il poderoso V4 a 65° dal suono ineguagliabile. Ha una linea ormai nota ma, il tempo – per lei – sembra essersi fermato: l’estetica, infatti, è ancora attuale, di un bello da lasciare senza fiato, soprattutto nella parte posteriore dove il codino con le due pinnette resta riconoscibile tra mille. A voler essere precisi, potremmo definirla “semi-carenata” per via del frontale che – di fatto – vede il gruppo ottico raccordato con le semicarene, appunto. Fondamentalmente è una RSV dal manubrio largo e con parecchi cavalli in meno della sorella carenata ma, in questo caso, quelli a disposizione sono più che sufficienti per andare forte in pista e per tenere andature più che brillanti su strada. Merito di una posizione in sella perfetta, idonea anche a piloti che superano il metro e ottanta, ad un cambio tra i migliori in circolazione ed alle coperture Pirelli Diablo Supercorsa SP che la rendono estremamente stabile e precisa in curva.

E poi c’è il pacchetto APRC “at its best” come direbbero i colleghi inglesi, con settaggi e possibilità di modifica degli stessi pressoché infinite. Nello scorso mese di maggio avevamo avuto l’opportunità di testare la Factory sul circuito Tazio Nuvolari di Cervesina dove avevamo potuto saggiarne le doti dinamiche, rimanendo estremamente impressionati sia delle modalità attive, sia di quelle manuali. Una race replica a tutti gli effetti che adotta componentistica pregiata, derivata direttamente dalla superbike RSV4 RF. Tanta elettronica è totalmente gestibile dal blocchetto sinistro dove son concentrati tutti i tasti ed il cursore per muoversi all’interno dei vari menù; premendo ripetutamente il tasto dell’accensione a motore avviato invece, si seleziona la mappa motore preferita, a scelta tra Sport, Track e Race. Proviamo a raccontarvela nel dettaglio, anche se le emozioni che suscita quando si è in sella, sono veramente difficili da riportare a parole: è adrenalina allo stato puro generata da un motore infinito e da un lavoro delle sospensioni senza pari, per un feeling di guida eccezionale.

 NOVE ANNI E NON SENTIRLI

Se le concorrenti si sono evolute negli anni modificandosi nella forma – eccezion fatta per la S1000R di BMW che a parte piccoli aggiornamenti è rimasta sempre la stessa – Aprilia ha apportato poche modifiche “estetiche” concentrandosi molto più su quel che è la sostanza. Questo non è un punto a sfavore quando hai a catalogo una moto che è ancora attuale sotto il profilo stilistico: certo, frecce a led dalle dimensioni più contenute e gruppi ottici dotati di DRL sarebbero un valore aggiunto ma, se bisogna scegliere in che modo investire il budget, allora è innegabile che si decida di puntare sull’incremento delle doti dinamiche: per questo motivo, i tecnici Aprilia hanno investito in termini economici ed ingegneristici abbinando ad un veicolo già di per sé eccellente, le sospensioni Öhlins semi-attive più evolute oggi in circolazione. Guardarla appaga lo sguardo, concilia i sensi, mentre si apprezza il telaio derivato dalla superbike, giunto alla sua più estrema evoluzione ed abbinato al forcellone posteriore di pura ispirazione racing. Poi ci sono i cerchi rossi, segno inconfondibile – abbinati alla colorazione Superpole –  che ci si trova davanti alla raffinata Factory e non alla più “normale” RR, se così la vogliamo definire.

 ESTREMA, SOLO SE ESPLICITAMENTE RICHIESTO

Spesso insignita di titoli quali miglior naked da pista del suo segmento, la Aprilia Tuono 1100 V4 Factory sa essere anche estremamente mansueta. La scelta spetta al pilota che ha la possibilità di decidere cosa farne: via gli specchi, pressione giusta, termocoperte on, e siamo pronti per un track day senza dover fare nulla di speciale se non “giocare” con le sospensioni; in alternativa, abbigliamento tecnico adeguato, zainetto, mappa a scelta, controlli impostati su valori medio alti e si parte per un giro di un’intera giornata godendo di un motore sempre pronto e delle fantastiche sospensioni semi-attive che lavorano talmente bene da far dimenticare la loro presenza. Ecco i due volti della Tuono: le mappe sono tre – Sport, Race e Track – tutte full-power ma con erogazioni differenti, mentre il pacchetto APRC consente di cucirsi addosso il veicolo, intervenendo sui vari parametri disponibili per trovare quello più adatto al proprio stile di guida.

APRC, acronimo di Aprilia Perfomance Ride Control, definisce l’insieme di aiuti alla guida offerto da Aprilia sulle sue supersportive di punta: è giunto alla quarta generazione e si basa sulla piattaforma inerziale (IMU) by Bosch che calcola e gestisce il traction control (ATC), l’anti wheeling (AWC), il launch control (ALC), il cruise control (ACC) ed il pit limiter (APL). C’è poi l’AQS, acronimo di Aprilia Quick Shift, quel cambio dal funzionamento ineccepibile con l’esaltante scalata a gas aperto. Immancabile l’ABS Cornering multi mappa per gestire al meglio il funzionamento del sistema in ogni condizione, anche in circuito. Presente anche il sistema RLM (Rear Liftup Migration) che gestisce il sollevamento della ruota posteriore nelle staccate più violente. Ci vogliono un po’ di uscite ed un po’ di chilometri per capire come i parametri variano a seconda delle impostazioni scelte ma… questo fa parte del gioco. Il traction control è senza dubbio quello più facile da modificare grazie ai tasti + e – presenti sul blocchetto sinistro: 8 i livelli di intervento che spesso abbiamo noi stessi modificato a seconda delle condizioni del manto stradale e della tipologia di strada che abbiamo percorso.

MUSICA, MAESTRO!

Non è una novità, ma chi si stancherebbe di parlare del cuore pulsante dell’Apriliona? Il 4 cilindri a V longitudinale di 65° con distribuzione bialbero a camme e quattro valvole per cilindro da 1077 cc eroga 175 cv a 11.000 giri/min ed una coppia di 121 Nm a 9.000 giri/min, è una garanzia in termini di prestazioni. Già in fase di accensione, sul nuovo monitor LCD, il logo V4 fa capire a cosa si va incontro: cambio in folle e una leggera pressione del tasto nero sul blocchetto di destra ed i 4 cilindri prendono vita con un borbottio che ricorda la particolarità della disposizione di questo motore. Le mappe motore sono tre, tutte full power: RACE, SPORT e TRACK. La prima ha il freno motore meno incisivo in assoluto per avere più scorrevolezza, abbinato ad un on/off lineare che permetta, soprattutto in circuito, di poter raccordare le curve senza strattoni, preservando lo stato delle gomme e la muscolatura del pilota. La seconda modalità è ideale per la strada con un freno motore decisamente più incisivo e una risposta all’apertura del gas molto più pronta, che consenta magari di togliersi rapidamente da situazioni di impiccio. La Mappa TRACK è la giusta via di mezzo tra le due e può essere usata praticamente sempre. In ogni caso e con ogni mappatura, quel che non manca mai è la spinta del 4 cilindri a V abbinato ad una prontezza impressionante ed a un allungo mostruoso che non lascia nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo, che è già il momento di cambiare marcia.

MAGIA SVEDESE: SOSPENSIONI ÖHLINS SEMI-ATTIVE

E’ racchiusa nel reparto sospensioni la novità più gustosa, ideata per rendere incredibilmente gestibile questo mostro da 175cv: la nuova Tuono V4 1100 Factory, infatti, utilizza il sistema di sospensioni semiattive Öhlins Smart EC 2.0 più evoluto ed efficiente oggi disponibile sul mercato. All’anteriore troviamo una forcella con tecnologia NIX ed escursione aumentata da 117 a 120 mm mentre, al posteriore, un classico mono TTX; è ovviamente presente anche l’ammortizzatore di sterzo. Il menù dedicato è l’ASC – Aprilia Suspension Control – e permette l’utilizzo di due modalità di intervento: modalità semiattiva e modalità manuale, ognuna divisa in tre sottocategorie. Active Track, Sport e Road sono le tre modalità di funzionamento semi-attivo mentre, Manual Track, Sport e Road, definiscono le modalità manuali.

Qualsiasi mappatura si scelga, è possibile intervenire manualmente nell’idraulica delle tre componenti separate per ottenere il massimo dal proprio stile di guida. Nelle modalità Active (A1, A2, A3) è possibile personalizzare lo smorzamento dell’anteriore e del posteriore, il supporto in accelerazione, in frenata ed in curva, la risposta dell’ammortizzatore di sterzo. In modalità Manual (M1, M2, M3) invece, si lavora di fino intervenendo su compressione ed estensione dell’anteriore e del posteriore, nonché sull’ammortizzatore di sterzo. Il precarico di forcella ed ammortizzatore invece, sono possibili manualmente tramite attrezzi specifici. Come dicevamo in precedenza, le modalità manuali sono state ampiamente testate in pista dove la Tuono si è comportata in maniera eccellente. Per le modalità attive, abbiamo portato la nostra hyper naked in città ed in montagna per capire quali differenze ci sono anche rispetto alla versione RR dotata di sospensioni standard.

 LA NOSTRA PROVA SU STRADA

Il telaio della Aprilia Tuono V4 1100 Factory derivato dalle corse ha raggiunto il massimo livello del suo sviluppo ed una volta in sella, ci si rende conto di quanto sia fortemente legato al mondo delle competizioni in quanto a reattività e prontezza nei cambi di direzione. Il V4 a 65° rispetta la normativa Euro4 senza perdere in “emozioni” che sono lì, a portata di acceleratore. Basta prendere in mano il comando del gas completamente integrato full Ride-by-Wire e decidere che andatura tenere. Considerando la circolazione su strade di montagna ricche di curve, la mappa motore Track è l’ideale, il controllo di trazione lo settiamo su 3 e AWC ed ABS Cornering su 1 mentre, per le sospensioni, scegliamo la modalità Active Road: così facendo, aprendo il gas, la moto tende ad alzare l’anteriore ma il comando taglia la potenza in modo dolce facendola abbassare senza reazioni anomale sul manubrio, complice l’ammortizzatore di sterzo.

La danza continua anche in seconda, ma quel che subito apprezziamo – oltre alla spinta del motore – è ancora una volta il funzionamento ineccepibile del cambio elettronico che snocciola marce in modo talmente rapido da creare una progressione sconvolgente. La discesa in piega avviene in modo rapido e sincero, con l’anteriore preciso come un rasoio che viene seguito dal 200/55 al posteriore, garante di tanto appoggio e stabilità. L’asfalto non è omogeneo ma a noi sembra di viaggiare su una superficie liscia come l’olio; è tutto così estremamente piacevole che il lavoro degli Öhlins viene dato per scontato! Sulla medesima strada, con altre supersportive dotate di sospensioni classiche, avremmo sobbalzato cercando di tenere la moto in traiettoria ma con lei no, è tutto talmente lineare da sembrare “normale”. Proviamo a passare in A2 – Active Sport – e capiamo che la moto ha reazioni più immediate, pur sempre mantenendo il controllo in ogni situazione; è forse la modalità più indicata per un bel giro in totale sicurezza e senza dover per forza “spingere”. In questo ultimo caso, la modalità A3 – Active Track – è quel che serve per ottenere il massimo dalle sospensioni semi-attive: la moto è reattiva e rigida ed è ideale anche per un track-day, se non si vuole passare alle modalità manuali. Eccellente anche la frenata offerta dall’impianto Brembo dotato di pinze monoblocco M50 comandate tramite pompa radiale al manubrio che agiscono sulla coppia di dischi anteriori in acciaio da 330 mm. Un’esperienza mistica, questa con la Tuono 1100 Factory, che porta fortemente a volerne una in garage.

IN CONCLUSIONE

E’ senza ombra di dubbio la hypernaked che vorremmo nel nostro garage. Un punto di arrivo, non certo un punto di partenza. Perché una moto di questo tipo “merita” di essere sfruttata per quello che vale; spesso, gli affezionati dei semimanubri, tendono a sminuire le naked ma… questo non può avvenire nei confronti della Aprilia Tuono V4 1100 Factory: in piste guidate – come abbiamo avuto occasione di testare all’Aprilia Racing Day al quale abbiamo partecipato – ha costantemente nel mirino la coda della sorellona carenata che scompare all’orizzonte solo nei rettilinei più lunghi. Su strada invece, le sospensioni semi-attive si rivelano indispensabili e davvero ben concepite; le differenze tra i setting sono percepibili ma ci vuole esperienza per capire realmente cosa cambia tra quelli disponibili. E ci vuole anche un minimo di conoscenza tecnica di come lavorano le sospensioni per andare ad agire manualmente sui settaggi che – in ogni caso – possono essere riportati al valori di fabbrica. L’unico vezzo che ci toglieremmo, sarebbe l’aggiunta del fantastico terminale slip-on Akrapovic; un “must have” per le supersportive di Noale, capace di esaltare all’ennesima potenza l’esaltante suono del V4. Se volete vivere le medesime emozioni ma senza il plus della dotazione by Öhlins, potete puntare alla versione RR, già predisposta con la sella biposto ad un prezzo di 16.090 Euro f.c. (per la Factory ne servono 2.900 in più, per un totale di 18.990). Dopo averla provata in pista e su strada, ci siamo accorti di non poterne fare a meno. Ma anche i giocattoli più divertenti, vanno restituiti!

ABBIGLIAMENTO UTILIZZATO

Casco: X-Lite X-803 Ultra Carbon
Tuta su misura e guanti: Gimoto
Stivali: Stylmartin Stealth Evo

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