Harley-Davidson 1200 Nightster – Long Test Ride

Harley-Davidson 1200 Nightster – Long Test Ride. Vorremmo riuscire a parlare di un’Harley uscendo dai classici luoghi comuni e anche da quell’atteggiamento un po’ particolare per cui si perdonano tante cose in nome del fascino o del blasone. Cominciamo a raccontarvi la Nightster 1200 partendo dall’estetica della moto. Appena si posano gli occhi su questa Harley si resta colpiti dalla pulizia delle linee, dalla dimensione quasi sproporzionata di propulsore e ruota anteriore e quello che scatta è un cenno di ammirazione. Linee pulitissime ed essenziali così come essenziale è la moto. Parafanchi anteriore e posteriore corti, sella singola, serbatoio minuscolo, faro posteriore integrato nelle frecce, strumentazione minimalista e un alternarsi di nero opaco e cromature estremamente affascinante, nel nostro caso sottolineato dalla livrea arancione e nera. Non si passa inosservati, anche e soprattutto quando si mette in moto il poderoso bicilindrico. Il motore è il classico bicilindrico Harley da 1200 cc raffredato ad aria di cui come sempre non viene indicata la potenza massima ma la coppia: 98Nm a soli 3.500 giri. La sella bassissima (676 mm da terra), pedane in posizione intermedia e manubrio nero opaco “Low-rise” garantiscono una posizione di guida molto più comoda di quanto potrebbe sembrare prima di sedersi sulla spettacolare sella monoposto. A un primo impatto sembra dura, ma via via che si macinano chilometri non si registrano né indolenzimenti né fastidi. Il serbatoio di soli 12,5 litri e i consumi non proprio da record non garantiscono una grande autonomia, ma d’altronde la Nightster non è fatta per arrivare, ma per viaggiare! Gli specchietti sono piccoli ma efficaci, i comandi al manubrio morbidi e comodi anche se le leve non permettono regolazioni, mentre il cambio va gestito con una certa decisione, cui corrisponde un altrettanto deciso suono metallico quando si inseriscono le marce. Ecco un’altra caratteristica di questa Harley: si fa fatica a trovare la plastica, come testimoniano i 260 chili in ordine di marcia. La Nightster 1200 è disponibile nella versione Black a 10.300 Euro, oppure bicolore (Brilliant Silver Denim/Black Denim; Mirage Orange Pearl/Vivid Black) a 10.800 Euro.

Prova su strada
La prima sorpresa, come accennato, è l’ottima posizione in sella. La seconda è che il peso dichiarato sembra non esserci. Anche da fermi, complice la sella bassa e l’ottima distribuzione dei pesi, ci si riesce a muovere senza problemi. Una volta avviato il bicilindrico comincia a “smuovere” la moto, con un colpo secco entra la prima e con un filo di gas, complice l’ottima trasmissione a cinghia, si parte. Abbiamo provato la Nightster in praticamente tutte le possibili situazioni in cui si trova un motociclista. Vediamole nel dettaglio. In città l’Harley è malgrado peso e dimensioni a suo agio. Manubrio e pedane larghe ogni tanto ingombrano, ma il baricentro basso e il raggio di sterzo permettono di districarsi senza problemi tra le auto. L’unico vero problema in città è dato dal calore che emana l’enorme bicilindrico raffreddato ad aria e su cui si è praticamente seduti. Fermi nel traffico o a basse andature il fastidio è sensibile. Altro piccolo problema nell’uso cittadino è l’assoluta mancanza di spazi per riporre anche piccoli oggetti: tutto nello zaino. All’estremo opposto, in autostrada, la Nightster sfodera la sua anima di “tritachilometri”. Se non fosse per la completa esposizione all’aria si potrebbero percorrere centinaia di chilometri viaggiando con un filo di gas a velocità di codice, con la certezza che in caso di bisogno basta un piccolo colpo di gas per essere spinti in avanti con decisione. Anche le vibrazioni, presenti soprattutto a livello pedane, sono sufficientemente contenute da non dare fastidio nei lunghi trasferimenti. Solo quando si tirano le marce, cosa per altro abbastanza inutile vista la coppia a disposizione, le vibrazioni si fanno moleste. Le strade extraurbane sono il vero regno di questa moto. Possono essere veloci statali con lunghi curvoni o strette strade di campagna o provinciali con un continuo susseguirsi di curve: la guida è sempre un divertimento assoluto. Si può scegliere di andare a passeggio senza mai cambiare marcia e trotterellando con un filo di gas, oppure si può decidere di sfruttare l’incredibile tenuta per affrontare con decisione curve e controcurve. Certo il misto stretto con una ruota anteriore da 19” diventa faticoso, ma l’appoggio in curva è sempre garantito e fonte di sicuro divertimento. Una moto per andare in gita, ma che non disdegna affatto di essere strapazzata, dove è soprattutto nell’aprire il gas all’uscita di ogni curva, e con qualunque marcia inserita, che automaticamente spunta il sorriso dietro il casco… l’importante, specie quando ci si ferma, è non essere timidi perché sempre, qualcuno, si avvicina.

Casco: Bye
Giacca: Alpinestars Double Air

Foto: Paolo Sicignano

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