GP Bahrain F1: video del giro di pista con Pirelli

F1 GP Bahrain: gli pneumatici Pirelli per la prima volta in gara sulla pista di Sakhir
Il Bahrain è uno dei tre circuiti sui quali Pirelli non ha ancora corso ma, a differenza del del Gran premio di Hockenheim in Germania e del Gran premio degli Stati Uniti, all’azienda italiana il circuito di Sakhir non è del tutto sconosciuto, avendo lì effettuato due sessioni di test nel dicembre 2010 e nel gennaio 2011, in vista del suo ritorno in Formula Uno.
Il primo test fu però interrotto da una tempesta di sabbia che sporcò il circuito, costringendo la test car a fermarsi: un evento che evidenzia una delle principali caratteristiche del circuito mediorientale, che sorge nel bel mezzo del deserto. La sabbia invade spesso la pista, riducendone il grip, ma è molto difficile predire quando e come questo può avvenire.
Ancora una volta, Pirelli porterà gli pneumatici P Zero White medium e P Zero Yellow soft: la stessa combinazione scelta in Australia e in Cina. Tuttavia, le alte temperature ed il grip variabile del Bahrain sottoporranno gli pneumatici ad una sfida ancora maggiore rispetto a quelle già affrontate sinora.

Si corre sul disegno originale
Il circuito di Sakhir tornerà al suo originario disegno di 5,412 chilometri, dopo che nell’ultima gara svoltasi nel 2010 si era scelto di utilizzare il layout chiamato Endurance Circuit che prevedeva l’inserimento di un complesso di curve che portava la lunghezza del tracciato a 6,299 km. Le 15 curve e la larghezza variabile del tracciato offrono molte opportunità di sorpasso. Trazione e frenata costituiscono le sfide principali del circuito, con le monoposto che, nella prima curva, passano da 315km/h a 65km/h in soli 130 metri, in un tempo di tre secondi. Questo scarica sugli pneumatici forze equivalenti a 5G.
La sabbia, inoltre, può rendere la pista molto sporca, soprattutto all’inizio del weekend, quindi è molto importante per i piloti mantenere la giusta traiettoria, in particolare nel settore veloce ma tortuoso che va dalla curva 4 alla 7.

Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, ha dichiarato: “Il circuito del Bahrain pone una serie di sfide tecniche che porteranno al limite le prestazioni delle nostre gomme medie e morbide: si pensi, ad esempio, alle alte temperature che superano i 30 gradi. Durante i passati test abbiamo raccolto alcuni dati sulla pista, ma da allora tanto le gomme quanto le macchine sono cambiate: sarà, dunque, un po’ come ripartire da zero. Tuttavia, ci aspettiamo un elevato degrado delle gomme che sicuramente metterà i Team alla prova per quanto riguarda le strategie.
Inoltre, poichè il circuito non è stato utilizzato così spesso, prevediamo una costante evoluzione delle condizioni del tracciato nel corso del weekend.
La presenza di sabbia in pista può rappresentare un problema, in quanto ci vuole del tempo per ripulirla e potrebbe causare del graining. Dunque, la gestione degli pneumatici sarà ancora una volta determinante, anche in Bahrain; in particolare, la trazione posteriore sarà la chiave per una buona qualifica e per un passo di gara decisivo”
.

Note tecniche sugli pneumatici Pirelli per il GP di Bahrain
L’asfalto, composto da 60.000 tonnellate di granito importato dall’Inghilterra, se pulito offre una buona aderenza ed è classificato come “medio” in termini di abrasività.
Fernando Alonso è il pilota di maggior successo in Bahrain con tre vittorie al suo attivo, seguito dal compagno di squadra Ferrari, Felipe Massa. Michael Schumacher e Jenson Button sono gli unici altri due vincitori in Bahrain.
La prima curva è particolarmente impegnativa. E ‘importante uscire dalla curva in modo pulito al fine di affrontare al meglio la successiva Esse per poi immettersi sul rettilineo. Proprio in questa curva si perdono o si guadagnano molte posizioni.

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