Porsche 911 Turbo: dalla 930 alla 992, la storia di un mito

Ogni appassionato di motori non può non ammirare una vettura storica come la Porsche 911: si tratta di un’auto simbolo che ha scritto pagine di motorsport e che ha trovato nella versione Turbo la massima espressione su strada anche per chi non è un pilota da corsa (tralasciando ovviamente le varianti GT3 e GT2 RS derivate dalle competizioni).

Walter Röhrl, invece, pilota lo è stato, ed è stato anche test driver e uomo immagine della Casa di Stoccarda: un ruolo che gli ha permesso di provare praticamente tutte e sette le generazioni della Turbo, radunate recentemente presso il Porsche Experience Center al fine di stabilire… la migliore di sempre. L’evento è iniziato con la generazione 930 del 1975, la prima in assoluto per Röhrl che l’ha definita una vera “rivoluzione tecnica” nel mondo delle quattro ruote.

Porsche 911 Turbo Walter Rohrl

Le sue forme erano marcatamente sportive, così come le sue prestazioni grazie a quei 256 cavalli di potenza da sfruttare con un cambio a sole quattro marce: “Una bella sfida, per piloti esperti” ha commentato il tester della Porsche, che successivamente è passato al volante della 964. Questa “Turbo” rappresentò un bel balzo in avanti per la factory di Stoccarda, sia in termini di carrozzeria, più grande e imponente dai fari sollevati e dall’alettone posteriore più evidente, che a livello di meccanica, resa più sicura per l’introduzione di ABS e servosterzo nonostante l’utilizzo di un motore 3.6 Litri da ben 360 cavalli.

Porsche 911 Turbo Walter Rohrl

Dalla 964 Röhrl è passato alla più recente 993, la prima con trazione integrale: “Difficilmente può essere battuta in fatto di dinamica di guida” ha commentato l’ex-pilota tedesco, riferendosi anche alla presenza di una nuova frizione con distribuzione della potenza variabile all’anteriore e a un inedito assale posteriore Weissach, che insieme la rendevano estremamente più guidabile e apprezzabile anche dai “porschisti” meno esperti.

Porsche 911 Turbo Walter Rohrl

A seguire è stato il turno della 996, caratterizzata da un motore da 420 cavalli con raffreddamento ad acqua, dai nuovi freni Porsche carboceramici PCCB e dal cambio automatico Tiptronic. “La migliore Turbo realizzata fino ad allora”, questo il commento di Walter Röhrl, che poi ha provato anche la successiva 997 da 500 cavalli e trasmissione a doppia frizione PDK. Due modelli differenti nell’estetica, con quest’ultimo che ha poi fornito l’ispirazione per le più recenti 991 e 992: le Turbo dei giorni nostri sono ormai capaci di trasmettere sensazioni da vera supercar, rimanendo comunque molto gestibili praticamente per tutti gli automobilisti.

Porsche 911 Turbo Walter Rohrl

Nelle mani di un esperto come Walter Röhrl, tuttavia, la 991 prima e la 992 poi sono diventate delle armi di pista, capaci di scrivere record su record una volta portate sul circuito di Hockenheim: “Non credevo fosse possibile migliorare ulteriormente l’esperienza offerta dalla 991 Turbo, ma devo ammettere che la 992 è davvero incredibile – ha commentato Röhrl – Non soffre né di sovrasterzo né di sottosterzo ed è velocissima. La migliore, secondo me, è però la 996, benchè non così pura come la precedente 993”.

Porsche 911 Turbo Walter Rohrl

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