Porsche Cayman S: test drive

L’inserimento in curva è di una precisione chirurgica e il PSM (il controllo di stabilità e trazione) consente di poter aprire il gas con una leggera scodatina controllata in modo da non far danni. Le ruote passano dove l’occhio le vuol far passare.
Il peso leggero (1340 kg) e la potenza (295 CV), consentono di poter avere un favorevolissimo rapporto peso potenza di soli 4,56 kg/CV il che vuol dire una agilità ed una progressione mozzafiato. Un discorso a parte lo meritano i freni, abbiamo potuto testare sia l’impianto di serie che il più performante impianto con i dischi in ceramica e le pinze maggiorate a sei pistoncini. In entrambi i casi si tratta di un impianto decisamente sportivo che richiede un certo sforzo sul pedale (maggiore per la ceramica) ma una grande modularità e precisione di gestione.
Il telaio, già molto rigido nella Boxster, si è ulteriormente irrigidito dalla presenza del tetto a tutto vantaggio della precisione di intervento delle sospensioni e della maneggevolezza in generale della vettura.
Quanto costa ? A regime si pensa che in Italia saranno circa un migliaio l’anno i clienti che potrebbero acquistare questa nuova Porsche. Che clienti? Nell’idea di Porsche dovrebbero essere dei nuovi clienti, più sportivi, più passionali e con una buona disponibilità economica anche perché questo gioiello verrà a costare in Italia poco oltre i 61.000 €, ma dato che sono veramente molte ed interessanti le proposte per personalizzare la Cayman S è facile pensare che se ne vedranno molte anche oltre i 70.000 €.

Lo sterzo è, come per la Boxster, decisamente preciso e diretto. Forse è una delle vetture con lo sterzo più preciso e con l’inserimento più diretto che abbiamo mai provato. Perché d’altri tempi? Perché da tutte le sensazioni delle sportive di una volta senza i problemi di quelle vetture. La climatizzazione è perfetta, come l’hifi o il navigatore o i sistemi di controllo del comfort e della stabilità, però la sensazione che si ha è quella di una vettura dove lo sterzo, i freni, il cambio, il motore e le prestazioni sono preponderanti su tutto.
Mettiamo in folle e già qui si sente un bel rumore di leveraggi, una meccanica sincera e robusta che fa ben disporre alla guida. Giriamo la chiave, con la solita posizione a sinistra come tutte le Porsche e i sei cilindri si fanno sentire con un rombo piuttosto metallico. All’acceleratore la risposta è pronta con un bel “respiro” di aspirazione, le marce entrano docilmente e con grande precisione. Il motore presenta una erogazione lineare con un primo picco intorno ai 2.500 giri/min per dare subito una piacevole spinta o per ridurre al minimo l’utilizzo del cambio, sfruttando la coppia che già a questi regimi è oltre i 300 Nm.
Salendo si sente un secondo picco che rimane in essere da 4.500 a 6.000 giri/min. diciamo si sente perché intorno ai 5.500 giri/min la musica cambia, il boxer diventa più rabbioso e pieno e la spinta si fa poderosa oltre ogni aspettativa. A questo regime evidentemente si fa sentire il Varioram plus con la regolazione massima dell’alzata delle valvole di aspirazione. Da qua in poi l’erogazione è più secca, il sound più metallico e la velocità con cui sale di giri si arresta solo intorno al regime massimo.
Il posto di guida è a dir poco perfetto per contenimento e regolazioni (tutte elettriche) al punto che si riesce ad essere un tutt’uno con la vettura, gustando la precisione con cui pennella le curve e la maneggevolezza sul misto stretto veramente degne di nota.

Porsche Cayman S: Test Drive. Siena – Roba d’altri tempi! Questo coupé due posti secchi che si pone a metà strada esatta, sotto molti punti di vista, tra la roadster Boxster e la 911 Carrera, presenta un sacco di piacevoli sorprese. Innanzitutto va detto che esteticamente è ricca di personalità. Pur essendo basata sul pianale della Boxster, ha uno stile tutto suo con un frontale decisamente molto personale, dovuto in parte alla mascherina meno tondeggiante delle sorelle e, molto, ai fendinebbia tondi che fungono anche da luci di posizione che dovrebbero essere gli occhi del caimano…
All’anteriore come al posteriore spiccano gli ampi parafanghi che ricordano stili e linee del passato per sottolineare in modo netto come questa sia una sportiva pura, come quelle di una volta, senza però i problemi e le limitazioni di quelle di una volta. Il tetto è ampio e assicura un ottimo respiro all’interno, si chiude verso la coda con un portellone sotto al quale si estende un vano bagagli decisamente capiente per un coupé così: 250 litri che diventano 410 se si aggiunge il vano anteriore. L’interno è praticamente identico a quello della Boxster S con un posto di guida veramente ideale per la maggior parte delle fisionomie.
L’unica differenza evidente è che con il pacchetto “Sport” al centro del cruscotto, sopra la plancia, troneggia un cronometro old style che si mette in moto quando si schiaccia il pulsante sport sulla consolle centrale che setta motore, ammortizzatori, acceleratore e, se presente, la risposta del Tiptronic, nella misura più rapida possibile.
Su strada La prima sensazione che si ha è quella di essere a bordo di un vero coupé sportivo, come quelli di una volta, nervoso, pronto a scattare, con la “presenza” del motore decisamente molto evidente (forse pure troppo, ma sentire un boxer sei cilindri che urla a quasi settemila giri difficilmente lascia indifferenti o, peggio, disgustati) comunque va detto che quando non si esagera con il gas, anche il livello sonoro riacquista timbri decisamente piacevoli, solo che è difficile non sfruttare a pieno questo ben di dio meccanico!

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