Volvo XC90 V8: Test Drive

Volvo XC90 V8: Test Drive. Il 70% della produzione è destinato al mercato americano, dove continuano ad amare i motori grandi come le loro porzioni di coca cola e le sconfinate highway, ma piacerà anche agli europei, c’è da scommetterci. Per rendersene conto è sufficiente considerare il successo riscosso da alcune concorrenti dirette o meglio ancora sottoporre l’XC90 V8 ad un approfondito test drive, come la redazione di Infomotori.com ha avuto la possibilità di fare.
I dettagli fanno la differenza Eccoci quindi ad osservare le forme della SUV svedese, che lasciano vedere i “muscoli”, ma senza esibirli in modo grossolano. Grintosa ed elegante al tempo stesso, l’XC90 segnala la presenza del nuovo cuore “americano” solo attraverso alcuni dettagli, restando così fedele alla propria impostazione discreta, sempre che possa essere definito tale un SUV di 4,8 metri!
Esteticamente, quindi, a fare le differenze sono costituite solo dai novi cerchi da 18 pollici, le modanature laterali e le maniglie delle portiere in tinta con la carrozzeria, il radiatore con le maglie di colore grigio e il logo V8, le finiture cromate attorno alla presa d’aria del paraurti e infine, in coda, gli inediti fari gemellati.
Un concentrato di innovazioni Per Volvo questo V8 rappresenta una novità assoluta, in quanto prima d’ora non era mai stata adottata dalla casa svedese una simile architettura. Per questo motivo, a maggior ragione – secondo Infomotori.com – vanno riconosciuti i meriti dei tecnici Volvo, che hanno realizzato al primo tentativo un propulsore realmente innovativo, in grado di posizionarsi per almeno un paio di ottimi motivi ai vertici della categoria.
La “carta d’identità” di questo motore parla di una cilindrata di 4.4 litri e di testata a quattro valvole con fasatura variabile della distribuzione, per una potenza di 315 CV a 5.850 giri e una coppia massima di 440 Nm a 3.900 giri.
Ma questi numeri, per una volta, non sono i più importanti: assai più interessante, ad esempio, è scoprire che con 754 mm di lunghezza e 635 mm di larghezza è il V8 più compatto sul mercato a parità di cilindrata. Un requisito indispensabile del nuovo propulsore, infatti, era quello di poter essere montato in posizione trasversale, come tutti gli altri motori dell’XC90, al fine di mantenere invariati gli elevati standard di sicurezza della SUV svedese, assicurati tra le altre cose proprio dalle efficaci zone a deformazione programmata della struttura frontale.
Per ottenere le dimensioni volute sono state adottate specifiche soluzioni, a partire dall’angolo di apertura delle bancate, che è di 60° al posto dei canonici 90°, compensato da un apposito albero di equilibratura. Altri importanti accorgimenti hanno poi riguardato la disposizione della componentistica, a cui è stata dedicata una cura davvero encomiabile. Il risultato finale è un propulsore non solo molto compatto, ma anche leggero, con un peso di soli 190 kg.
L’altro importante primato del V8 di casa Volvo riguarda le emissioni inquinanti: il propulsore svedese è infatti il V8 a benzina più pulito oggi sul mercato, essendo già conforme ai requisiti statunitensi ULEV II (Ultra Low Emission Vehicle). Una vittoria tecnologia ma anche politica, dal momento che proprio i SUV sono da tempo nell’occhio del ciclone per le loro elevate emissioni nell’aria.
Un telaio adatto ad ogni sfida L’arrivo del nuovo propulsore, comunque, non modifica l’impostazione telaistica della XC90, la cui vocazione non è certamente quella dell’off-road estremo, anche se la trazione integrale a controllo elettronico e un’altezza da terra pari a 218 mm costituiscono una combinazione adatta a garantire la massima efficacia anche quando la strada si fa dura. Le sospensioni posteriori di tipo multi-link sono perfettamente isolate, con molle e ammortizzatori attaccate direttamente ad un telaietto ausiliario. Il risultato è una elevata silenziosità di marcia, dato che i rumori provenienti dalla strada e dalla meccanica vengono abbondantemente assorbiti o filtrati prima che raggiungano il corpo vettura.
Le sospensioni anteriori sono invece di tipo MacPherson; insieme al nuovo sistema di sterzo ZF, favoriscono la precisione e regalano una maggiore incisività di risposta. La Volvo XC90 presenta carreggiate estremamente larghe (1634 mm quella anteriore, 1624 mm al posteriore) e un passo piuttosto lungo (2859 mm separano l’asse anteriore da quello posteriore). Questo consente una eccezionale stabilità, con il veicolo che mantiene sempre un comportamento stradale costante e prevedibile in tutte le condizioni, anche su strade tortuose e con fondo irregolare.
Trazione integrale AWD a controllo elettronico Un elemento importante per garantire un valido comportamento stradale è costituito dal sistema di trazione integrale AWD a controllo elettronico, sviluppato in stretta collaborazione con una delle aziende leader del settore, all’avanguardia della conoscenza tecnica specifica: la svedese Haldex. Nella guida normale su strada asciutta, quasi tutta la potenza è trasferita alle ruote anteriori. Se la superficie stradale innesca invece qualche pattinamento delle ruote anteriori, la coppia motrice viene distribuita in maniera proporzionale alle ruote posteriori. Grazie alla gestione elettronica del differenziale centrale, il sistema AWD è in grado di attivarsi in maniera estremamente rapida: per dare un ordine di grandezza, nell’arco di 1/7 di giro di ruota. Il pattinamento viene dunque neutralizzato e la motricità ripristinata.
Su strada Una volta a bordo, l’XC90 accoglie guidatore e passeggeri con il consueto abitacolo ampio e ben rifinito, collocato in posizione piuttosto avanzata, a tutto vantaggio dello spazio interno. Sulla SUV svedese infatti possono trovare posto fino a sette persone, pur con dimensioni esterne di carrozzeria non esagerate. Volvo XC90 è infatti lunga 480 cm: solo 8,7 cm in più di una V70.
Sulle pagine di Infomotori.com la Volvo XC90 è apparsa diverse volte in tutte le salse, ma questa volta siamo saliti a bordo di una versione veramente originale e che, a dispetto di quanto si può pensare, potrà avere un discreto successo anche sul mercato italiano. Le 1000 Nissan Murano letteralmente “bruciate” in poco meno di due mesi o le svariate Porsche Cayenne S immatricolate nel corso del 2004 possono far ben sperare la filiale italiana di Volvo Cars.

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