SBK 2009. Primo round: Phillip Island

Per molti aspetti inizia una nuova era per il circo della Superbike.
Innanzitutto perché si apre finalmente la lotta al titolo di Troy Bayliss che negli ultimi anni è stato spina dorsale e anima di questa categoria, l’uomo che è riuscito a spostare qualche riflettore dalla MotoGP per far scoprire a molti la bellezza di questa serie, che oltre ad essere un po’ meno patinata del campionato prototipi, presenta anche una formula molto avvincente.
Formula resa ancora più attraente dall’altra grande novità: la superpole a 3 manches. Da quest’anno infatti i primi 16 tempi delle qualifiche parteciperanno alla minigara della superpole in cui, atraverso 3 manches ad eliminazione, si arriva alla griglia di partenza: dai 16 piloti iniziali ne rimangono 8, quindi solo 4.
C’è stato poi il debutto di BMW e il ritorno di Aprilia, oltre che di tanti nuovi piloti che cercano appunto il loro spazio nel campionato del mondo moto di serie.

Superpole
Nella superpole ottima partenza di Aprilia, che guadagna la seconda posizione con Max Biaggi, dimostrando che la RSV4 è un promessa più che buona per il campionato, al punto che fa gridare allo scandalo il normalmente placido Batta. Haga, sostituto di re Bayliss, invece, non riesce a rimanere tra le prime otto posizioni e passa la staffetta per la Ducati a Michel Fabrizio, che invece guadagna una quinta posizione. Esordio di fuoco, invece per Spies e Rea, la Yamaha di Spies guadagna infatti la pole position e Rea guadagna un ottimo terzo posto per il team Ten Kate. Male la Bmw, che evidentemente deve ancora lavorare sulla nuova moto e che rimane fuori dalle prime otto posizioni.

Gara 1
Quando qui ancora si fa baldoria nei locali notturni, a Phillip Island si sende in pista.
Come spesso accade nelle gare motociclistiche, la griglia di partenza è presto stravolta e Noriyuki Haga, non brillante in superpole, tallona da subito il tedesco Neukirchner, che sembra essere quello con il passo migliore. Biaggi non riesce a fare una partenza davanti e rimane indietro. Spies esce subito di pista al primo giro e persa la testa non riesce più a riguadagnarla; va peggio a Kiyonari che cade anche lui poco dopo la partenza.
La gara la fanno così il tedesco della Suzuki e Nitronori, in sella alla sua Ducati ufficiale. Dietro Kagayama segue e difende la posizione del podio dall’insistenza di Michel Fabrizio.
Il duetto di testa distanzia poi il secondo e si ha così un inseguimento speculare: Haga studia Neukuirchner, mentre Kagayama cerca di distanziare Fabrizio.
Il giapponese di casa Ducati decide di osare, nonostante il 4 cilindri Suzuki sembri avere maggiore velocità soprattutto sui rettilinei, ed effettua il sorpasso, ma Neukirchner non è disposto a mollare e risorpassa il giapponese, dando vita a 2 giri finali pieni di emozioni. Haga non ci sta e tallona da vicino Neukirchner che, costretto a spremere la sua GSXR, rischia un highside, riprende la moto, ma inevitabilmente non può contenere Haga che passa e quasi al fotofinish va a vincere Gara 1. Dietro Kagayama riesce invece a relegare Fabrizio in quarta posizione.

Gara 2
Tutti di nuovo in pista, per la seconda manche di gara. Questa volta Spies non ha inconvenienti e Biaggi riesce a fare una buona partenza, quindi lottano con Haga per la prima posizione. Rolfo esce subito e Byrne scivola, nelle retrovie Fabrizio dimostra che la Ducati ufficiale è in gran forma, mentre le Suzuki sembrano non avere lo sprint di gara 1. Bmw continua a dimostrare, invece, diessere ancora sulla strada dello sviluppo e non già competitiva come l’Aprilia né con le altre moto, se non al livello della Kawasaki che, anche in questa gara staziona a fondo classifica. Laconi, su Ducati, fa gruppo con Haslam e Fabrizio, alle spalle di Biaggi, tutti e tre intenzionati a sfruttare le scaramucce tra i primi tre, per avvantaggiarsene. Al 17° giro Fabrizio riesce a superare Biaggi, dopo averlo studiato per un po’, per evitare altre collisioni, evidentemente, e si capisce che Max ha problemi con le gomme e la sua Aprilia non riesce a tenere il passo dei primi 2: Spies e Haga. Haslam vede in difficoltà il romano e al 18° giro lo supera, venendo però subito ripassato, ma al secondo tentativo, al 20° giro, riuscirà a superare Biaggi, ormai in allarme con le gomme e che deve cedere il passo, addirittura uscendo di pista e chiudendo la gara in quindicesima posizione. L’ultimo giro vede protagonisti Fabrizio e haslam, in lotta per la terza posizione, mentre Haga è ormai distanziato da Spies, alla fine la spunta la Honda di Haslam sulla Ducati di Fabrizio.

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