Come mai prezzo del petrolio al -35% e benzina solo al -1%?

Cala vertiginosamente il prezzo del greggio, che si trova ora sotto i 72 dollari al barile, ma non cala nella stessa misura il prezzo della benzina e del gasolio, che scendono sì ma in maniera quasi impercettibile. Nonostante il prezzo di un barile di petrolio sia sceso dai 100 dollari di giugno a poco più di 70 a novembre, i carburanti hanno visto la benzina passare da 1,743 euro (giugno) a 1,716 euro (novembre), con un risparmio alla pompa di 3 centesimi al litro. Meglio che niente, certo, ma un’inezia se pensiamo a quanto potrebbe scendere davvero il costo dei carburanti se solo su questi ultimi non gravassero decine di accise, tasse, balzelli e amenità varie. Lo stesso discorso fatto per la benzina vale anche per il gasolio, anzi i ribassi in questo caso sono stati ancora più impercettibili, con il Diesel che è passato da 1,632 euro (giugno) a 1,612 euro (novembre).

Il crollo del prezzo del greggio è da attribuirsi in modo particolare agli sforzi che l’Arabia Saudita ha compiuto in sede di Opec per convincere altri membri dell’organizzazione, come Venezuela, Nigeria e Iran, a non abbassare il livello di produzione. Decisione che ha avuto un effetto pressochè immediato sui mercati, dove Brent e Wti, parametri di riferimento del costo mondiale del greggio, sono crollati ai minimi dal 2010. Gli automobilisti si aspettavano quindi un calo piuttosto vistoso dei prezzi di benzina e Diesel, ma così non è stato. Perchè? Perchè in Italia gravano innumerevoli accise, che ovviamente non variano al variare del prezzo del petrolio. Con una componente fiscale che grava per oltre il 60%, si spiega presto perchè la benzina non cali granchè.

E a nulla valgono le precisazioni dell’Unione pertrolifera, secondo cui in realtà il prezzo industriale di benzina e gasolio sarebbe sceso rispettivamente di circa 11 e 13 centesimi. Questo calo, almeno alla pompa, non si è avvertito.