Peterhansel e la Peugeot 2008 DKR si confermano nella Top 10

La SS6 della Dakar copriva 318 km cronometrati divisi in due tratti, separati da un breve trasferimento su asfalto. Una tappa completa, con una navigazione a tratti difficile. Si partiva con un trasferimento di 322 km dal bivacco di Antofagasta affacciato sul Pacifico. I piloti hanno guidato lungo la costa cilena per 200 km e hanno raggiunto la città di Tocopilla. La prima parte della speciale era molto tecnica, con piste e sentieri tortuosi. A metà prova il percorso è tornato a toccare la costa dell’oceano con tratti aperti, sabbia e dune. La navigazione è poi salita in quota sfiorando l’area di Iquique, dove è stato allestito il bivacco di fine tappa.

 

Le moto
Corsa a tre tra Marc Coma (KTM), Joan Barreda (Honda) e Pablo Quintanilla.
Pablo Quintanilla alla prima sosta intermedia lamenta una perdita di benzina dalla moto, ma riparte e si mantiene vicino a Coma e Barreda nella seconda parte della speciale. Dopo due ore di speciale, Joan Barreda raggiunge Marc Coma, recuperando due minuti che aumentano il divario in classifica.
Helder Rodrigues (Honda) ottiene il miglior tempo nella prima metà della speciale odierna. Pablo Quintanilla (KTM) si perde al km 189 e si allontana dalla pista giusta di circa un chilometro. Rodrigues (Honda) vince la sesta tappa con un vantaggio di 1 minuto su Toby Price (KTM). Terza l’altra Honda di Paulo Goncalves. Joan Barreda (Honda) è sesto, ma mantiene salda la leadership su Marc Coma (KTM). Alessandro Botturi (Yamaha) è in 12esima posizione, primo degli italiani.

 

Le auto
Vladimir Vasilyev (Mini) affronta per primo la speciale, seguito dalla rivelazione Yazeed Alrajhi (Toyota) che si è presto abituato a viaggiare al ritmo dei primi. Nasser Al-Attiyah (Mini) parte quarto davanti a Stéphane Peterhansel (Peugeot) e Giniel de Villiers (Toyota). Peterhansel (Peugeot) distanzia Robby Gordon di 12 secondi. In seguito il francese incappa in noie meccaniche che rallentano la sua corsa intorno al km 143. Riparte, ma accusa 20 minuti di ritardo al CP2. Nasser Al-Attiyah alla fine riesce a vincere la tappa (la terza per lui in questa Dakar), distanziando Giniel de Villiers, Nani Roma e Robby Gordon. Stéphane Peterhansel recupera terreno sul finire della gara e si colloca al 20esimo posto, mentre nella generale mantiene saldo un ottimo decimo posto che fa onore al debutto della vettura transalpina. Carlos Sainz è uscito di scena in seguito al terribile incidente nella quinta tappa; resta invece in corsa il debuttante di lusso Cyril Despres.

 

L’energia di Cyril si è evidenziata sul percorso Antofagasta-Iquique. La sua iniziazione alla guida delle quattro ruote è passata per le piste sassose e nelle dune di sabbia. Assistito dall’esperienza del suo copilota Gilles Picard, ha potuto mantenere alto il proprio ritmo e concludere 32esimo la tappa (risalendo alla 45esima posizione in classifica generale). « Ho passato le ultime due notti in speciale – ricorda Cyril – sono uscito dalle dune di Copiapo verso mezzanotte e ieri sono tornato al bivacco molto tardi dopo una speciale complicata, Disputare una Dakar al volante di un’auto è meno impegnativo sul piano fisico rispetto alla moto ma richiede una grande concentrazione mentale. Adesso la SS7, l’ho fatta molte volte in moto e sono impaziente di vedere come gli altri equipaggi affronteranno questa maratona ».

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