Incidenti: le donne comunque “vittime”

Incidenti: le donne comunque “vittime”. Come spesso ricorda la Fondazione Ania ogni giorno in Italia si verificano 633 incidenti stradali, che provocano 893 feriti e 14 morti. Nel solo 2007, ad esempio, si sono registrati circa 1 milione di feriti e di più di 5.100 morti: 500 vittime della strada in più della Francia, 1.300 in più della Spagna, 2000 in più del Regno Unito e 180 in più della Germania, stando alle cifre fornite dall’Istat e dalla stessa Fondazione.

Spesso però le statistiche sottolineano l’impatto dell’incidentalità stradale in termini di vittime e feriti, ma non tengono conto degli invalidi permanenti gravi che, oltre a vivere quotidianamente una situazione di estremo disagio, rappresentano un costo sociale per il Paese. Uno dei temi scarsamente studiati è l’impatto dell’incidentalità stradale sulle donne. La ricerca “Quando la strada ferma la corsa: il ruolo della donna”, promossa dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale e da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) e curata da ricercatori dell’Università Bocconi di Milano – patrocinata dagli assessorati alle Attività Produttive e alla Salute del Comune di Milano – ha voluto esaminare proprio questo tema. Lo studio dimostra che la donna è “vittima” degli incidenti stradali, non solo quando subisce, in prima persona un’invalidità permanente ma anche quando diventa il principale sostegno di un famigliare diventato disabile a causa di un sinistro. La ricerca mette in evidenza tre temi fondamentali: l’altissimo numero di invalidità permanenti causate dagli incidenti stradali, l’alta percentuale di donne che subiscono queste infermità e il ruolo cruciale del mondo femminile all’interno di una famiglia che debba assistere un traumatizzato.

Sul primo punto, lo studio stima che ben 150.676 vittime della strada nel 2007 hanno riportato un’invalidità superiore a 9 punti percentuali. Significa che queste persone, in seguito alle ferite riportate, non possono più condurre la vita di prima.  L’invalidità derivante da incidente stradale, oltre al dramma umano, implica anche altissimi costi sociali, che si stima raggiungano i 31 miliardi di Euro. In secondo luogo, le donne coinvolte in incidenti stradali che hanno riportato lesioni, con invalidità oltre i 9 punti, sono 55.336 e rappresentano il 37% del totale. Con una precisazione: nella maggior parte dei casi le donne che riportano invalidità sono soggetti ‘passivi’ per il 58,6% trasportati e per il 54% pedoni investiti. Inoltre, le donne sono vittime due volte: sia quando sono coinvolte direttamente in un incidente, sia quando sono i loro famigliari a subirne le conseguenze, poiché vanno a ricoprire il ruolo di ‘Caregiver’ all’interno del nucleo famigliare. Le donne, infatti, spesso riorganizzano le attività domestiche e lavorative in base alle esigenze di assistenza richieste da chi è rimasto colpito da un incidente invalidante.

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