I freni dell’auto: manutenzione, precauzioni e consigli

Il sistema frenante è il principale dispositivo di sicurezza di ogni autovettura. L’evoluzione tecnologica dei freni nel corso della storia dell’automobile ha portato a continui affinamenti ed episodiche rivoluzioni. Basti pensare al santo quantico tra i semplici freni meccanica tamburo ed i freni a disco.

Oggi lo stato dell’arte è rappresentato dall’adozione di componenti in materiale composito: i dischi in carbo-ceramica offrono prestazioni straordinarie ed una resistenza al calore impareggiabile. L’adozione di questo tipo d’impianto, all’inizio limitata alle auto da competizione, si è ora esteso a vetture sportive omologate per l’utilizzo stradale.

Lo scopo dell’impianto frenante è tanto semplice quanto cruciale: arrestare il mezzo nel minor tempo possibile e mantenere la forza frenante costante per tutto il periodo compreso tra i tagliandi programmati dal costruttore (ed oltre). Per la sicurezza propria e degli altri utenti della strada, il sistema frenante comprensivo di dischi, pastiglie, attuatori ed elettronica dev’essere mantenuto in perfetta efficienza.

 

La differenza tra pastiglie nuove ed esauste è abissale. Da notare la componente elettronica delle pastiglie: si tratta di un sensore che monitora l’usura, avvisando il guidatore quando è il momento di effettuare la sostituzione

Dischi e pastiglie devono essere costantemente monitorati: raggiunto un determinato limite di usura vanno immediatamente sostituiti. Talvolta infatti, numerose circostante comportano un’usura maggiore dei freni, fino all’esigenza di un controllo dell’auto in officina ben prima del tagliando programmato. La guida della vettura a pieno carico, l’affrontare di sovente ripide discese, guidare lungo strade particolarmente polverose o caratterizzate dalla presenza di fine pietrisco, può infatti logorare o danneggiare freni, pastiglie e pinze. Anche guidare in zone costiere è una possibile minaccia per l’efficienza dell’impianto frenante, a causa della lenta ma inesorabile corrosione causata dalla salsedine.

Il controllo dei freni dell’autovettura andrebbe effettuato ogni 15.000 chilometri; come già accennato, qualsiasi anomalia dell’impianto percepita dal guidatore deve tradursi in un immediato controllo dell’impianto stesso da parte di mani esperte. Un tipico segnale d’allarme consiste nell’insorgere di vibrazioni percepite al volante in fase di frenata.

Un altro segnale di usura eccessiva o deterioramento di pinze e pastiglie è, come facile immaginare, l’accensione dell’apposita spia di segnalazione “anomalia freni” nel cruscotto della vettura. Altri campanelli d’allarme sono la rumorosità durante la frenata ed il manifestarsi di profondi rigature o solchi lungo la zona di pressione delle pinze sulla superficie del disco. Un altro segnale d’allerta è l’eccessivo surriscaldamento dell’impianto.

L’impressionante impianto di una Mercedes AMG GT: i dischi carboceramici forati e ventilati sono sviluppati per resistere allo stress della pista e permettono decelerazioni spaventose

 

Il livello del liquido dei freni va monitorato di sovente: il lento e progressivo logoramento di pastiglie e dischi comporta un maggiore stress per il pistoncino della pinza, sottoposto ad un superiore sforzo per far decelerare o arrestare l’auto. In sintesi la maggiore escursione del pistoncino comporta il consumo di un’elevata quantità di liquido freni.

Parlando di impianto frenante, la simbiosi tra dischi e pastiglie va tenuta in seria considerazione. Ritardare la sostituzione di un componente usurato può compromettere l’efficacia di tutto l’impianto. La sostituzione dei dischi freno è un’operazione molto delicata: vanno necessariamente sostituite anche le pastiglie. è invece possibile sostituire le pastiglie mantenendo i dischi freno esistenti (se quest’ultimi sono ancora in buone condizioni).

L’installazione di nuove pastiglie comporta un immediato, sensibile miglioramento delle prestazioni di tutto l’impianto. Al contrario, la sostituzione di dischi e pastiglie richiede un breve rodaggio, pari a circa 300 km. In questa fase è necessario effettuare una serie di brevi e dolci frenate, in modo da consentire un regolare allineamento tra le pastiglie e la superficie del disco.

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