Il marchio HF risorge dalle ceneri del motorsport italiano per guidare Lancia verso un futuro dove l’elettrico non rinuncia alle emozioni. Con 280 CV e un’anima da rally, la nuova Lancia Ypsilon HF dimostra che la tradizione racing può sposarsi perfettamente con la sostenibilità, portando nelle strade l’esperienza autentica delle competizioni.
C’era una volta un tempo in cui parlare di auto elettrica e prestazioni sportive nella stessa frase sembrava un ossimoro. Poi è arrivata la Ypsilon HF a ribaltare ogni certezza, dimostrando che 280 CV elettrici possono regalare emozioni pure quanto – se non di più – dei tradizionali motori termici.
La prima cosa che colpisce di questa piccola belva torinese è il suo differenziale autobloccante Torsen. Non stiamo parlando di un semplice optional, ma di una scelta tecnica precisa che tradisce le vere intenzioni di Lancia.
Quando vedi questo componente su una city car elettrica, capisci subito che non si tratta del solito esperimento green washing, ma di un progetto serio pensato per chi ama davvero guidare.
L’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 5,6 secondi non è solo un numero da esibire sui social. È il risultato di un lavoro certosino che ha portato gli ingegneri di Stellantis a installare sulla Ypsilon il motore elettrico più potente mai montato su un’auto “bassa” del gruppo.
Per mettere le cose in prospettiva: la Mini Cooper SE, con i suoi 218 CV, impiega 6,7 secondi per lo stesso scatto mentre l’Abarth 500e con 159 CV si ferma a 7,4 secondi. La Ypsilon HF non è solo veloce: è la city car elettrica più veloce attualmente sul mercato italiano.
Ma è quando arrivi ai dettagli che comprendi la vera filosofia del progetto. L’impianto frenante Alcon Motorsport non è lì per bellezza: serve a domare una potenza che si manifesta istantaneamente, senza il graduale crescendo dei motori tradizionali. L’assetto ribassato e la carreggiata allargata di 2 cm completano un quadro tecnico che attinge a piene mani dal mondo delle competizioni.
Il fatto che molti di questi elementi siano condivisi con la Ypsilon Rally4 HF da gara non è una coincidenza. È la dimostrazione tangibile che lo storico brand di Torino ha deciso di ripartire dal motorsport per ricostruire la propria credibilità, anche in chiave elettrica.
Non a caso, il marchio tornerà alle competizioni nel 2025 con il Trofeo Lancia Rally, un campionato articolato su sei tappe prestigiose – dalla Targa Florio al Rallye Sanremo – con un montepremi di 300.000 euro. L’elefantino non vuole solo correre sulle strade: vuole tornare a vincere sui rally.
65 anni. È passato tutto questo tempo dalla prima apparizione del logo HF nel 1960, quando un gruppo di appassionati fondò il club Lancia Hi-Fi per celebrare la fedeltà al marchio torinese. Chi avrebbe mai immaginato che quel piccolo elefantino rosso sarebbe diventato il simbolo delle vittorie più importanti del motorsport italiano?
La storia del marchio HF è indissolubilmente legata a Cesare Fiorio, l’uomo che nel 1963 trasformò un club di appassionati nella leggendaria HF Squadra Corse. Sotto la sua guida, l’elefantino ha conquistato rally mondiali, campionati e il cuore degli appassionati di tutto il mondo. Perché proprio un elefante? La leggenda narra che questi animali, una volta lanciati in corsa, diventino inarrestabili – esattamente come le Lancia più veloci.
Oggi, il nuovo logo HF reinterpreta quella tradizione con una grafica contemporanea che rispetta le geometrie originali. I colori richiamano la Fulvia Coupé del 1966 mentre l’inclinazione delle lettere rende omaggio alla Delta degli anni ’90. Non è solo un esercizio di stile: è il modo di Lancia per dire che il futuro non dimentica il passato.
Vedere questo simbolo brillare sul frontale della nuova Lancia Ypsilon genera un’emozione particolare. È come se tutti i successi, tutte le vittorie e tutta la passione di decenni di motorsport si materializzassero improvvisamente in una forma nuova, elettrica, ma altrettanto autentica.
Lancia ha capito una cosa fondamentale: non tutti sono pronti a saltare direttamente sui 280 CV elettrici, ma molti desiderano comunque un assaggio di quella sportività che ha reso celebre il marchio. Ecco perché la strategia HF si articola su due livelli distinti ma complementari.
La Lancia Ypsilon HF Line sarà la porta d’ingresso nel mondo delle prestazioni accessibili. Con il suo motore ibrido da 110 CV, non pretende di terrorizzare i cronometri, ma sa come sedurre attraverso i dettagli.
Il paraurti anteriore sportivo e i cerchi da 17” trasformano immediatamente la silhouette mentre all’interno i sedili con cuciture arancioni e la caratteristica trama a cannelloni raccontano una storia di passione automobilistica.
A 21.400 euro in promozione, la versione Line si trova in un territorio competitivo affollato da veterani come la Toyota Yaris Hybrid (116 CV, 24.550 euro) e la più potente Renault Clio E-Tech (145 CV).
Ma mentre queste puntano su affidabilità e consumi, la Lancia gioca la carta dell’emotività italiana e del design curato nei minimi dettagli.
Il volante in pelle traforata con logo HF non è solo un vezzo estetico: quando lo afferri, senti subito la differenza. È un collegamento diretto con la tradizione racing di Lancia, un richiamo tattile che ti ricorda di essere al volante di qualcosa di speciale, anche se stai semplicemente andando al lavoro.
Ma è con la HF elettrica che Lancia svela le sue vere intenzioni. Qui non si scherza più: ogni elemento è pensato per le prestazioni pure. I cerchi da 18” non sono solo più grandi, sono progettati per sopportare stress elevati.
I sedili racing con poggiatesta integrati ti abbracciano durante le curve più impegnative. Perfino la plancia blu elettrico ha un significato preciso: richiama i colori tradizionali del motorsport, creando un ambiente che stimola i sensi ancora prima di premere l’acceleratore.
Guidare una Lancia Ypsilon HF elettrica è un’esperienza che sfida ogni pregiudizio sui veicoli a batteria. Il primo impatto è con il silenzio: non il silenzio morto delle auto elettriche convenzionali, ma un silenzio carico di tensione, come il momento prima che esploda un temporale.
Quando premi l’acceleratore, la risposta è devastante. Non c’è il graduale crescendo di un motore termico, ma un’esplosione di coppia che ti spinge contro il sedile con una violenza controllata. È qui che entra in gioco il differenziale Torsen: senza di esso, tutta quella potenza si trasformerebbe in un pericoloso slittamento delle ruote anteriori.
La carreggiata allargata si fa sentire immediatamente nelle curve. La Ypsilon HF risulta stabile e precisa. Ogni input del volante viene tradotto in una traiettoria netta, senza quella vaghezza tipica di molte auto elettriche orientate al comfort.
L’assetto ribassato abbassa il baricentro e migliora ulteriormente la dinamica, creando un tutt’uno tra pilota e macchina che ricorda le migliori tradizioni sportive italiane.
I freni Alcon Motorsport sono dimensionati per gestire decelerazioni importanti, ma la loro vera qualità si apprezza nel dosaggio. La frenata rigenerativa si integra perfettamente con quella tradizionale, creando una sensazione di controllo totale che rassicura anche i piloti più esigenti.
Non bisogna dimenticare che tutto questo avviene in assoluto silenzio. È un tipo di piacere di guida nuovo, più cerebrale forse, ma non meno coinvolgente.
Anzi, l’assenza dei rumori del motore ti permette di concentrarti su aspetti prima trascurati: il fruscio degli pneumatici sull’asfalto, il sibilo del vento, la precisione della meccanica.
Il ritorno di Lancia nel mondo delle performance attraverso l’elettrificazione non è un caso. È il risultato di una strategia precisa che punta a ridefinire l’identità del marchio torinese nel contesto del Gruppo Stellantis.
Mentre Alfa Romeo mantiene la sua vocazione sportiva tradizionale e Fiat si orienta verso la mobilità di massa, Lancia si riposiziona come interprete italiana del lusso sportivo sostenibile.
La scelta di debuttare con la Ypsilon HF è intelligente: una city car permette di sperimentare senza troppi rischi, ma con prestazioni che non lasciano spazio ai dubbi.
I 280 CV elettrici rappresentano una dichiarazione d’intenti chiara: Lancia non ha paura di confrontarsi con i migliori, anzi, vuole superarli utilizzando le armi del futuro.
I test programmati per fine giugno a Balocco non sono solo un evento mediatico. Il celebre centro prove torinese è il luogo dove Lancia ha sviluppato le sue leggende del passato, dalla Stratos alla Delta. Farvi debuttare la HF elettrica è un messaggio simbolico potente: il futuro si costruisce sulla stessa pista che ha visto nascere i miti.
Il piano di rilancio prevede l’estensione del marchio HF all’intera gamma futura, dalla Lancia Ypsilon alla prossima Gamma. Ciò significa che quello a cui stiamo assistendo è l’inizio di una nuova era per il costruttore torinese. Un’era in cui l’innovazione tecnologica e la tradizione sportiva si fondono per creare qualcosa di completamente nuovo.
La strategia è ambiziosa e fa parte del più ampio piano Dare Forward 2030 di Stellantis, che vede Lancia riposizionarsi nel segmento premium-elettrico. Mentre altri marchi del gruppo, come il Biscione, mantengono approcci più tradizionali, Lancia sperimenta la fusione tra sostenibilità ed emozioni, dimostrando che l’elettrificazione non deve necessariamente uccidere l’anima sportiva.