Nuova Mazda6, prova su strada e novità tecniche

Mazda ascolta i suoi clienti. Anche quelli che ancora non lo sono. E cambia i processi che portano al restyling dell’ammiraglia Mazda6, finalmente disponibile anche a trazione integrale (a grande richiesta). Esteticamente gli aggiornamenti sono da Settimana Enigmistica, mentre nella sostanza il costruttore giapponese interviene proprio là dove “il dente duole”.

Però niente sconti: “È come rovinare il sogno dei nostri clienti”, taglia corto Andrea Fiaschetti, numero uno di Mazda Italia. Una politica di marketing estremo: “Ma che difende il valore residuo dell’auto”, ribatte il manager. Che ha scelto di non andare in comunicazione con i prezzi. E che, come vuole la casa nipponica, strizza l’occhio al segmento premium. I listini, del resto, quasi lo sono con modelli entry level 28.950 euro per Mazda6. Il prezzo si riferisce alla versione Essence, che però Fiaschetti non vuole nemmeno “sbandierare”. Per lui la vera versione d’ingresso è la Evolve: da 30.500 euro, con un aumento rispetto ai listini dei modelli attuali di 400 euro.

Esternamente sono state modificate griglia, fari Full Led anteriori e posteriori (inclusa una nuova firma luminosa) e lo scasso dei fendinebbia. Gli interni sono più curati e, soprattutto, la plancia è stata “ripulita” e semplificate. Le finiture sono state migliorate ed al posto della plastiche sono apparsi materiali soft. Mazda6 beneficia di un migliore isolamento acustico grazie ad interventi sul sottoscocca ed all’impiego di nuove guarnizioni per le portiere e, soprattutto, dispone di un sistema 4×4 il cui funzionamento è analogo a quello Haldex. Per averlo occorre staccare un assegno non indifferente: 40.300 euro, quelli richiesti per la versione top di gamma, Exceed con cambio automatico in carrozzeria wagon e tetto elettrico di serie.

La “battaglia” di Fiaschetti sul valore residuo sta nelle percentuali che peraltro egli stesso fornisce: dopo 12 mesi e 25.000 chilometri per Mazda6 è del 60,6% che fa meglio di Audi A4 (60,3%) ma è alle spalle di BMW Serie 3.

Ai modelli della casa nipponica fa difetto l’offerta dei motori, per quanto la tecnologia Skyactiv abbia migliorato non solo l’immagine, ma anche la sostanza. Cioè meno emissioni e consumi. Mazda CX-5 ad esempio monta solo le unità da 2.0 litri GE e 2.2 DE da 150 e 175 cavalli, tutti disponibili sia a due sia a quattro ruote motrici. Mazda6 dispone anche di un propulsore GE da 2.5 litri e 192 CV, inserito a listino ma è difficile immaginare una ressa dai concessionari per assicurarselo, almeno non in Italia. L’intera gamma è Euro6. Il motore più piccolo, il diesel da 1.5 litri e 105 cavalli disponibile anche su Mazda2 debutterà in Italia sul nuovo suv compatto CX-3, ma non sui modelli più grandi.

Al volante di Mazda6 gli interventi sull’insonorizzazione sembrano avvertirsi, anche se a orecchio nudo anche l’annunciato 13% di riduzione è difficile da distinguere. L’ammiraglia si conferma con un eccellente assetto su strada, frutto di un’impostazione riuscita sin dall’inizio. L’andatura è composta, ma spremendo il motore le soddisfazioni non mancano. Semmai serve un po’ di tempo per prendere le misure all’auto per via del “muso” allungato e della forma del cofano (la berlina è anche più lunga della station wagon).

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