Prova su strada Renault Twingo GT: il TCe da 110CV con trazione posteriore

Renault è l’unica casa capace di produrre utilitarie con la stessa facilità con cui, dagli anni Settanta, si è resa protagonista in Formula 1. Difficile trovare altrove una così grande vocazione sportiva e, al contempo, una gamma orientata verso un utilizzatore di fascia media e non necessariamente premium. Va da sé che il successo sportivo del marchio transalpino non si ferma al mondiale a ruote scoperte, tutt’altro. Basti pensare a campionati come il WRC o il TCR.

La GT -per chi avesse ancora dei dubbi è la sigla di Gran Turismo- è una gamma che coniuga prestazioni elevate ad una versatilità sconosciuta alla più estrema RS. La Renault Twingo GT si presenta quindi con una base stilistica molto curata e un motore sufficientemente prestante da rendervi agili e defilati nel traffico della città.

Sotto al cofano -anzi, sotto al vano bagagli, l’auto monta il motore al posteriore- troviamo un tre cilindri TCe da 0,9 litri con 110CV e 180Nm di coppia già attorno ai 2.000 giri. Grazie alla trazione posteriore ed al cambio a doppia frizione EDC (vera novità del 2018), l’auto giustifica abbastanza in fretta il badge Renault Sport impresso sulla carrozzeria.

A dire la verità ne sono testimoni anche i doppi scarichi cromati e una livrea da racing cittadino, non troppo spinta ma nemmeno ingessata. Evidentemente i francesi lo sanno, farsi notare va bene finché non si esagera. E infatti la Twingo GT non rincara troppo la dose con improbabili spoiler sovradimensionati o minigonne degne di Need for Speed Underground: è un po’ come se avesse bevuto senza arrivare a perdere la decenza, rimanendo in una fase allegra e ballerina.

Come Lupin con Zenigata

Renault Twingo GT 2018 Posteriore

Uno spoiler non troppo accentuato ed un disegno riuscito del posteriore si integrano perfettamente nella linea generale della vettura. Riuscita anche la colorazione, allegra ma non per questo troppo appariscente.

Sotto il vestito troviamo la sorella di sempre, la Smart ForFour Brabus, con cui questa vettura condivide gran parte della meccanica e persino parte della disposizione dei comandi all’interno dell’abitacolo.

Le dimensioni ridotte sono tra i maggiori punti di forza della vettura. Con una lunghezza inferiore ai 3,6 metri per una larghezza di 1,660m senza considerare gli specchi e un’altezza di 1,530 metri, la Renault Twingo GT fa venire in mente le fughe sgangherate di Lupin III per seminare l’eterno e inarrestabile ispettore Zenigata.

Insomma, spensieratezza e velocità viaggiano di pari passo sulla piccola della Losanga. Non aspettatevi però un gran vano di carico, che a seconda delle configurazioni aleggia attorno ai 200 litri di capacità. Discorso simile poi per chi siede dietro: in questa piccola 3 porte due adulti (dietro) stanno davvero stretti. Ma, in fin dei conti, nessuno potrebbe avanzare pretese differenti.

Il bel lavoro dei designer risalta nella presa d’aria al posteriore e nel lunotto che fa tutt’uno con il portellone del bagagliaio, effetto davvero riuscito e piuttosto originale. All’anteriore l’auto è meno appariscente, anche se cattura l’attenzione grazie al colori sgargianti ed i fari a LED.  La plancia per chi siede davanti è piuttosto indovinata, a fare la differenza è il touchscreen con navigatore integrato e connettività Bluetooth. 

Unico punto di domanda è per la strumentazione: d’accordo, c’è il cambio automatico (che permette anche l’utilizzo in sequenziale) ma la mancanza di un contagiri non riusciamo proprio a spiegarcela. Per il resto l’abitacolo è ben congegnato e per chi siede davanti c’è abbastanza spazio, con rivestimenti in pelle per diversi componenti (con cuciture a contrasto, in arancione) e sedili che richiamano il mondo delle competizioni.

La nostra prova

Renault Twingo GT Fiancata

Anche i dettagli sono stati studiati per rendere l’auto accattivante e sportiva, a cominciare dai bei cerchi Twin Run da 17″, i vetri oscurati e la maniglia nascosta per i passeggeri.

La seduta è sufficientemente comoda, regolabile quanto basta per offrire una buona posizione di guida. Prima di partire ci accorgiamo dei bei pedali in alluminio per freno e acceleratore. Poi il tre cilindri inizia a borbottare con una certa arroganza. Bene, partiamo. Il raggio di sterzata ridottissimo combinato ad uno sterzo non troppo morbido rendono subito l’auto facile da gestire e ancora di più da parcheggiare. La Twingo GT trasforma la città in un abito sartoriale, perché lei vi entra a perfezione e sempre con atletica agilità.

Per una volta non sentiamo di guidare una vettura fuori luogo nel traffico mattutino e la tranquillità con cui si affrontano le manovre (inversioni, parcheggi, svolte nei vicoli e via dicendo) si fa davvero sentire a fine giornata. Se passate molto tempo a chiedervi “perché devo guidare una macchina per andare in ufficio” con questa bestiolina da 110CV potreste aver risolto i vostri problemi di stress. L’ottima ripresa poi, dai semafori agli stop, fa il lavoro che ci aspetteremmo.

Il motore, almeno in città, si comporta meglio nella modalità ECO, quando il cambio ha innesti più pacati e la guida risulta più fluida. Una volta usciti su strade di misto però, troviamo una vettura piacevole da guidare e capace di stare al gioco. Il sound del propulsore incita a spingere e sopperisce all’assenza del contagiri: basta ascoltare il canto del tre cilindri per capire quand’è il momento. Anche se mancano i paddle per cambiate al volante non è un problema, usare il sequenziale trasmette sempre quella sensazione da Rally che ci piace tanto.

Nonostante la trazione posteriore la Twingo GT si impegna a mantenerci sicuri con tutti i controlli elettronici che -ahinoi- i comuni mortali non hanno la possibilità di disattivare. Se per sfizio voleste fare un Track Day però, la possibilità c’è eccome. Per quanto riguarda i consumi la piccola GT lascia tutto nelle vostre mani, dipende insomma da come decidete di utilizzarla. Con parsimonia potete raggiungere i 15Km con un litro di verde, se invece guidate con il coltello tra i denti i numeri saranno inevitabilmente diversi.

Per chi è, quanto costa e quali versioni ci sono

Renault Twingo GT frontale

Lo sbalzo ridottissimo ed il cofano corto permettono di avere una chiara idea delle distanze nei parcheggi, fattore di primaria importanza per ogni citycar.

A nostro modo di vedere la Renault Twingo GT è dedicata soprattutto a due categorie. La prima è quella dei ragazzi che hanno voglia di divertirsi senza vendere i gioielli della comunione per pagare la benzina, la seconda è quella di chi lavora in città ed è stufo di passare le giornate a cercare parcheggio. Nel primo caso si tratta di una scelta volta a risparmiare, nel secondo è un trattarsi bene. La Twingo GT infatti offre molto più di una citycar standard, ma non si può dire che sia stata concepita per girare in pista. Con un prezzo che parte dai 16.150€, la GT offre più di una soluzione ad una cifra piuttosto contenuta. Le versioni della Twingo GT si limitano ad una variante con cambio manuale e ad una (come la nostra) con automatico EDC. Potrete poi scegliere diversi optional e una deele quattro tinte di carrozzeria: Bianco Dreams, Cosmic Gray, Nero Etoilé e Spicy Orange. Quest’ultimo, davvero riuscito, è l’arancione della vettura in prova.

In conclusione

La Renault Twingo GT offre tanto divertimento e spensieratezza ad un prezzo contenuto. Non esagera in dotazioni, performance e finiture, ma tra le citycar attualmente sul mercato è decisamente una delle più interessanti. Colorata e senza pensieri, la Twingo GT riesce a farsi perdonare piccole ingenuità come l’assenza del contagiri e controlli elettronici un po’ troppo serrati. Se state valutando l’acquisto della versione base il nostro consiglio è quello di fare un giro anche su questa.

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