Gruppo Volkswagen, le discrepanze tra consumi dichiarati e consumi reali

Che i valori effettivi riguardanti emissioni e consumi delle auto in commercio non corrispondano ai dati dichiarati dalle Case auto, lo potevamo immaginare non soltanto noi addetti ai lavori ma anche appassionati di motori e persone comuni che semplicemente utilizzano l’auto quotidianamente. Lo scandalo Dieselgate che ha investito non soltanto il brand tedesco ma anche gli altri marchi facenti parte del Gruppo è solo la punta di un iceberg che era destinato, prima o poi, a causare grossi danni. Danni che si sono materializzati puntualmente nel momento in cui si è scoperto che i dati relativi ai test sulle emissioni su suolo USA venivano truccati da Volkswagen per mezzo di un software creato appositamente.

A dati sulle emissioni truccati corrispondono, per sfortuna nostra e di tutti gli automobilisti, consumi maggiori. Consumi che Quattroruote ha comparato, mettendo in evidenza le differenze tra dati ufficiali e dati reali. Anche noi di Infomotori.com, pur non disponendo di mezzi così imponenti e di un Centro Prove specifico, ci eravamo accorti ed avevamo più volte sottolineato come i consumi medi delle vetture in prova non corrispondessero quasi mai ai dati scritti sulle specifiche tecniche.

Ma a cosa si deve questo gap, peraltro molto marcato, tra dati ufficiali e dati reali? A normative sicuramente obsolete, delle quali le Case auto (tutte, nessuna esclusa), approfittano per dichiarare dati molto ottimistici ma formalmente assolutamente legali. Quando si parla di consumi, le antenne dell’automobilista medio si drizzano immediatamente, dato che proprio i consumi della propria automobile sono tra le voci che più influiscono, mediamente, nel bilancio familiare. Consumi maggiori implicano per forza di cose maggiori emissioni, fatto questo che pare stare a cuore a sempre più persone, sensibilizzate nel corso degli ultimi anni a prestare maggiori attenzioni alle tematiche ambientali.

I risultati più eclatanti in materia di discrepanze tra i dati (tra i modelli del Gruppo VW) sono i seguenti:
– Audi Q5 2.0 TDI Quattro 170 CV: +54% CO2
– Seat Exeo ST 2.0 TDI CR 140 CV: +20% CO2 (il modello con meno scarto tra dati presunti e reali)
– Volkswagen Sharan 2.0 TDI 140 CV DSG: +62% CO2 (questo è invece il modello con maggiore differenza)
– Volkswagen Golf 2.0 TDI 170 CV 5p. GTD: +33% CO2
– Audi A4 Avant 2.0 TDI 177 CV Multitr.: +56% CO2
– Audi A3 2.0 TDI 150 CV 3p.: + 60% CO2
– Volkswagen Passat Variant 2.0 TDI 150 CV

E le altre Case auto? Quali modelli si distinguono, in positivo ed in negativo? A pagare dazio sono i Suv, principalmente, mentre tra i brand più virtuosi si distinguono le giapponesi Mazda e Honda.
– BMW X6 xDrive 30d: +72% CO2
– Chevrolet Corvette Stingray: +8% CO2 (ma per una sportiva così, peraltro benzina, è difficile avere valori troppo sballati)
– Ford C-Max 1.5 TDCi 120 CV: +50% CO2
– Jaguar XE 2.0 D 180 CV: +63% CO2
– Toyota RAV4 2.0 D-4D 4WD: +24% CO2
– Mazda6 2.2L Skyactiv-D aut. Wagon: +21% CO2

Per gli interessati suggeriamo di andare in edicola e comprarsi il numero di Quattroruote e per essere aggiornati su Dieselgate e tutte le news in tempo reale restate sintonizzati su Infomotori.com!

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