Prova su strada Renault Captur 2017: il crossover agile e spigliato

Scoprite la nuova gamma Crossover Renault a questo link: http://www.crossover-renault.renault.it/

 

Renault Captur, stile urbano

Il 2013, anno di presentazione della prima Renault Captur, fu un momento particolare per l’industria automobilistica: il crossover della Losanga si presentò come l’auto giusta al momento giusto. Più alta da terra rispetto ad una normale segmento b ma non per questo più ingombrante o più costosa, ricevette una pioggia di consensi.

Specialmente in Europa, dove si è assunta il ruolo di capogruppo per i crossover cittadini con 220 esemplari venduti in tre anni. Oggi siamo davanti al sequel, presentato al Salone di Ginevra e aggiornato nei dettagli che vanno a rafforzare la parentela con il resto della gamma transalpina. Renault Captur 2017 a oggi ha un frontale più adulto ispirato alla sorella maggiore Kadjar, mentre fanno la loro comparsa i gruppi ottici i C-Shape -sotto forma di diurni a LED- nella parte inferiore della calandra. Belle poi le luci posteriori, che si intrecciano in un gioco di linee 3D con piglio slanciato e futuristico.

Le dimensioni rimangono contenute quanto basta per la vita di tutti i giorni, l’auto infatti misura 4,122 metri di lunghezza e 1,788 di larghezza, mentre l’altezza è di 1,566 metri. Il bagagliaio ha una capienza di 377 litri, abbastanza per un passeggino e un paio di buste della spesa e, se non bastasse, si possono raggiungere i 1.235 litri abbattendo i sedili.

D’altronde Renault ha scelto di offrire una gamma completa su questo fronte -mettendo sulla piazza Captur, Kadjar e Koleos- proprio per non scendere a compromessi e offrire esattamente quello che il pubblico vuole. Un po’ come quei marchi  che offrono un paio di mezze misure tra un numero di scarpe e l’altro. Feels good.

 

Noi abbiamo messo le mani su di una Renault Captur in allestimento Initiale Paris, inequivocabile top di gamma che si lascia riconoscere per i cerchi da 17” Diamantati Black, la tinta bicolore Nero Ametista, il tetto panoramico e i vetri oscurati, sempre che i badge posti su calandra e posteriore non siano notati per primi.

Agli interni i sedili in pelle Nappa di un elegante bianco con nomenclatura Initiale Paris rendono l’ambiente piuttosto ricercato, anche perché le finiture su rivestimenti, plancia e leva del cambio fanno il loro lavoro in termini di esclusività. Questo allestimento parte dai 25.000€, ma l’auto in sé si può acquistare già con i 16.100€ dell’allestimento Life: ci sono citycar più pretenziose. A salire troviamo poi le versioni Zen (18.650€) Intens (20.100€) e Bose (21.850€).

Sotto al cofano invece la situazione è più chiara e, nel nostro caso, particolarmente azzeccata. Sulla nostra Renault Captur troviamo infatti l’unico Diesel disponibile, il dCi da 1.5 litri da 110CV e 260Nm di coppia. Le altre opzioni sono dedicate al benzina, in due scaglioni di potenza di cui una disponibile con cambio automatico, come potete vedere nella tabella sottostante che riporta anche i consumi dichiarati e le emissioni registrate.

Carburante Cambio Coppia max. (Nm) Consumi su ciclo misto NEDC (l/100 km)* CO₂ (g/km)*
Energy TCe 90 Benzina Manuale 140 5,1 113
Energy TCe 120 Benzina Manuale 205 5,5 125
Energy TCe 120 EDC Benzina Automatico 205 5,5 125
Energy dCi 110 Diesel Manuale 260 3,7 98


Una volta saliti a bordo
-peccato che la chiave non sia curata come per i modelli di fascia superiore- ci troviamo immediatamente in un salottino di classe. Tutto è a portata di mano, e la plancia risulta da subito accessibile e compatta: il display infotainment da 7″ con R-Link Evolution permette di interfacciarsi direttamente con lo Smartphone attraverso Apple Car Play e Android Auto. A fianco del display troviamo i canonici shortcut per interagire con i vari menù, comodi quanto basta a non distrarsi nel traffico.

Sulla plancia troviamo poi i comandi del clima, ben  chiari e semplici da azionare. Il tunnel centrale ci riserva una piccola tasca portaoggetti ed il bracciolo d’ordinanza, mentre a cavallo tra stile e comodità troviamo il vano del passeggero, a cassetto: estremamente pratico e spazioso, ingombra poco e rende finalmente facili da raggiungere documenti e oggetti riposti.

La posizione di guida è accogliente, con il volante ben curato e una strumentazione a due quadranti analogici (contagiri e livello carburante) separati dal contachilometri. Pulito e chiaro. Regoliamo il volante e mettiamo in moto.


La nostra prova

Lo spirito urbano della vettura ci mette subito di buon’umore, l’impegno per la guida infatti è davvero minimo e lo sterzo, pur rispondendo in maniera precisa, è abbastanza morbido da permettere svolte strette e manovre. In questo frangente possiamo affidarci a sensori e telecamera di parcheggio, anche se a dire il vero non se ne sente il bisogno.

Contrariamente a diverse concorrenti infatti, la visibilità posteriore è ottima. Il cambio è reattivo e non si impunta nemmeno quando siamo un po’ irruenti e nelle ripartenze al semaforo il motore non tarda a portarci fuori dagli incroci. Bisogna dire che il dCi da 110CV è ben studiato e non ha paura di nulla, nemmeno di farci divertire un po’. La Renault Captur infatti ha anche, se la andiamo a provocare, un piglio sportivo che lascia soddisfatti.

L’auto non si lascia intimorire dalle strade di collina, e l’ampio parabrezza ci mette sempre la situazione sotto gli occhi. Altro punto a favore di questa Renault è la sua grande modestia quando si arriva a fare rifornimento: è contenta con poco la Captur, non vuole monopolizzare il vostro stipendio con pretese da supercar.

Non è impossibile infatti, considerando un utilizzo misto, superare i 20 chilometri con un litro di carburante. Ad aiutare in questo c’è anche la modalità ECO, attivabile attraverso l’apposito comando. La Renault Captur non “balla” più di tanto tra le curve, mantenendo traiettorie precise anche quando il fondo non è tra i più favorevoli.

A conti fatti l’auto ci ha sorpresi davvero per la sua ecletticità: pratica, comoda e capace di svoltare in un fazzoletto, mette sulla bilancia anche uno stile vincente e raffinato e consumi controllati. Dovessimo scegliere di acquistarla punteremmo sulla versione BOSE, sempre equipaggiata dall’1.5 Diesel. Anche sulla Initiale gli altoparlanti sono forniti dalla nota azienda statunitense, ma avere l’auto dedicata è una piccolezza che fa piacere.

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