Lancia Phedra Facelift, un riuscito restyling per la monovolume di Chivasso

Lancia Phedra Facelift. Dopo la presentazione avvenuta a Venezia, inevitabilmente, l’attenzione dei media e degli appassionati si è concentrata sulla nuova Lancia Delta. C’è però un altro modello della Casa di Chivasso, un’auto apprezzata che, assieme alla rinnovata Ypsilon, “traina” da anni le vendite di casa Lancia. Il suo nome è Lancia Phedra, una elegante monovolume tanto aggraziata nella carrozzeria quanto comfortevole e rifinita negli interni, che presto dovrebbe ricevere un leggero aggiornamento sull’onda del family feeling introdotto dalla Concept HPE.
Sguardo sportivo Le modifiche più evidenti, come in quasi tutti i restyling, riguardano il frontale, vero elemento distintivo nel design di una vettura. Il mascherone della nuova Delta calza a pennello nella sagoma di Phedra, come potete apprezzare nella nostra ricostruzione, ed offre un colpo d’occhio decisamente accattivante: le nervature sul cofano, lo scudo cromato molto evidente e la nuova sagomatura del paraurti donano alla multispazio italiana un tocco di dinamicità. A giudicare dalle scelte stilistiche della concorrenza, questa sembra essere la strada più giusta da seguire: abito sportivo anche per le monovolume.
Perchè no? Ma noi siamo andati ben oltre. Perchè limitare la sportività al solo frontale? Se notate, i terminali di scarico posteriori sono ora “migrati” all’interno del paraurti. Eleganza preservata (le due uscite circolari non sono affatto invadenti) ed uno stile generale fuori dai canoni. Da brava Lancia.
La gamma motori Scorrendo le opzioni disponibili per Lancia Phedra, dal punto di vista motoristico, si notano alcune lacune che potrebbero essere colmate in occasione del Lancia Phedra Facelift. La mancanza di un motore a benzina, ad esempio: se fino ad ora i consumi potevano rappresentare un forte disincentivo, con l’avvento della nuova famiglia di propulsori Fiat si potrebbe optare per una soluzione ad iniezione diretta. Aggiungendo pure una sovralimentazione, si potrebbero ottenere prestazioni adeguate alla mole del mezzo e consumi relativamente contenuti. Resta poi aperta la strada bifuel, a metano o GPL, forse sottovalutata dai vertici del Gruppone sebbene ideale nel caso di una viaggiatrice nata come Lancia Phedra. In ambito diesel invece, gli ottimi 2.0 e 2.2 JTD ed il moderno 2.0 Mjet difendono bene le posizioni. Non sarebbe male, a nostro parere, l’adozione di un propulsore più potente: scartata (per il momento) l’ipotesi di un V6 JTD, la scelta ricadrebbe sul 2.4 a cinque cilindri ovviamente aggiornato. Per offrire una valida alternativa a chi non si accontenta dei 136 cavalli erogati dal 2.0 Mjet.
Forza Lancia! Questo è il nostro augurio, per un marchio tanto glorioso quanto ingiustamente trascurato. Ora le cose sembrano andare per il verso giusto: con l’arrivo della nuova Delta HPE la gamma comincia a delinearsi in modo chiaro e convincente. Anche se, come ormai sapete, i nostri sogni nel cassetto si chiamano Pangea e Fulvia Coupè… In fondo, Lancia ci ha abituato da sempre a sorprese da reparto coronarico. Non resta che incrociare le dita!

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