Volkswagen Up! 5 porte: prova su strada della citycar per 4

Volkswagen Up! 5 porte
Praticamente uguale. Volkswagen up! 5 porte è identica a quella a 3 (le differenze sono da quiz da “Settimana Enigmistica”), rispetto alla quale dovrebbe però vendere molto di più. Gli esperti azzardano il 60% dei volumi in Europa, in Italia anche il 70%. Nel Belpaese, almeno per il momento, arriverà di fatto la sola versione col motore benzina da un litro e 75 cavalli: un’unità da poco meno di 21,3 chilometri per litro di percorrenza e 108 grammi di CO2. Esiste anche un versione più ecologica, la BlueMotion Technology, da 4,2 litri per 100 km che, però, per il momento non è prevista dal listino.
Al debutto, previsto per la prima decade di giugno 2012, up! avrà di serie il cambio manuale a cinque marce. Poi arriverà anche quello robotizzato, sempre a cinque velocità. Per fine anno è attesa la versione a metano che renderà up! la vettura a propulsione termica meno inquinante in circolazione con i suoi appena 79 gr/km di CO2.
Nel 2013 debutterà anche il modello elettrico. Un’offensiva nel segmento A, quella del costruttore tedesco che controlla anche Skoda e Seat (con le gemelle Citygo e Mii), senza precedenti. Per questo, anche sul listino, c’è molta attenzione. La differenza di prezzo con la 3 porte sarà di circa 500 euro in più, partendo da una base di 10.600 euro. Per l’alimentazione bifuel (quasi certamente ribattezzata Eco up!) nessuno si sbilancia. In Germania, dove la rete distributiva non è troppo diffusa ma dove la benzina costa ancora un paio di decimi in meno rispetto all’Italia, la stima di prezzo oscilla fra i 2.500 ed i 3.000 euro in più.

Navigatore di serie sull’intera gamma Up!
La dotazione di serie è generosa con il sistema portatile di navigazione (su due vetture il suo funzionamento è stato impeccabile, su un’altra per niente) e infotainment “maps & more”, l’ESP, l’ABS con ASR tra gli equipaggiamenti assicurati. Invece solo a richiesta la frenata di emergenza City (combinato ad un pacchetto da 225 euro), che scatta fino alla velocità di 30 chilometri all’ora quando la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede la “piccola” si riduce eccessivamente. Volkswagen up! è la sola auto del segmento “A” ad offrire questa tecnologia.
Al costo di quasi 785 euro si può acquistare anche il luminoso tetto panoramico. Due gli equipaggiamenti offerti: take up! e high up! Vasta la disponibilità di accessori per personalizzare la vettura.

Più accessibile e misure invariate
Le due porte in più rendono più funzionale la vettura. Non solo è facilitato l’accesso ad adulti e bambini, ma è molto più semplice stivare altri oggetti, oltre a quelli già sistemati nel bagagliaio. Le dimensioni sono identiche alla “sorella” a tre porte con 3,54 metri di lunghezza, 1,645 di larghezza (1,91 con gli specchietti) e 1,489 di altezza con un passo invariato pari a 2,42 metri. Anche la capacità del vano bagagli è invariata, tra 251 e 951 litri.

Up! in attesa della BlueMotion da quasi 24 km/litro
In Italia la up! viene commercializzazione con la sola unità a benzina da 999 cm3 e 75 CV, innovativa erede di una famiglia di successo di propulsori a tre cilindri. Abbinata al cambio manuale a 5 marce ha una velocità massima di 171 km/h e consumi, nel ciclo combinato, di 4,7 litri/100 km. Le emissioni sono pari a 108 grammi. Con la tecnologia  BlueMotion, che monta anche lo Stop&Start, arriva a percorrere 23,8 km/litro nel ciclo combinato e ad emettere 99 grammi di CO2. È molto probabile che questa eco-propulsione venga importata anche in Italia, ma non per il momento.
Durante l’estate arriverà anche up! con trasmissione robotizzata (sempre a 5 rapporti) sviluppata con Zdf impiegando sistemi già adottati per altre vetture.
Prima della fine dell’anno debutterà pure il modello ecofuel (questo sì con BlueMotion di serie), a metano e benzina da 68 CV annunciato in grado di percorrere 100 chilometri con poco più di 3 euro.
Nel 2013 è atteso l’esordio di una up! elettrica.

Come va la Volkswagen Up! su strada nell’allestimento High up!
In teoria, ma solo in teoria, il colosso tedesco è un “outsider” nel segmento A, nel quale torna in grande stile dopo la delusione di Fox. Questo modello (quello guidato è high up! cioè con un allestimento più sportivo e, ad esempio, i cristalli posteriori oscurati) è una vera Volkswagen che si apprezza non solo per la sua solidità e per il senso di sicurezza che trasmette, ma anche per la tecnologia. E, soprattutto, per il comfort a bordo: insomma, una citycar con un ambiente interno da classe superiore. Non a caso, mediamente, costa qualche migliaio di euro in più rispetto alla concorrenza.
Naturalmente, per contenere i costi (ma anche per sfruttare al meglio gli spazi), il costruttore di Wolfsburg, ha lesinato su qualche dettaglio: per esempio, per abbassare o alzare i finestrini elettrici occorre tenere premuto il pulsante e dal lato guida non è possibile comandare quello del passeggero.
La sensazione di spazio è evidente: anche facendo salire un marcantonio da quasi 190 centimetri, chi sta seduto davanti non deve mangiarsi le ginocchia per fargli spazio. E, allo stesso modo, chi si dovesse eventualmente accomodare dietro, non deve per forza essere un contorsionista.
La visibilità è buona, la silenziosità è perfino eccellente. Il motore da 75 cavalli risponde bene ed è fluido nella distribuzione della coppia, anche se per tenerlo vicino ai consumi bisogna dosare molto la pressione del piede sull’acceleratore. L’impianto frenante è tranquillizzante.
La trasmissione manuale a 5 marce (di serie) gratificante. Assai meno anzi, quasi per niente, lo è quella robotizzata (l’impianto è lo SQ100, che pesa una trentina di chili in meno ed è per questo fra i più leggeri nel suo genere) messo a punto per la citycar che, tuttavia, in modalità “D”, cioè puramente automatica, ha delle variazioni di marcia non esattamente impercettibili. I tecnici assicurano che è studiato per cambiare nel momento più opportuno per razionalizzare i consumi. Onestamente è una trasmissione della quale questa up! può anche fare a meno. Almeno con questo settaggio che quasi “umilia” un sistema di sospensioni in grado di assorbire nel migliore dei modi (per una citycar: e forse non solo) le asperità del terreno che, malgrado il test drive si svolga tra Düsseldorf e Bensberg, nel land del Nordreno Westfalia (il più popoloso con i suoi 18 milioni di abitanti), non mancano nemmeno lungo le strade tedesche.

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