Nuova Toyota Yaris prova su strada, prezzi e gamma motori

La nuova Toyota Yaris che il costruttore giapponese ha presentato a Düsseldorf – la città che ospita la più grande comunità nipponica d’Europa – è qualcosa più di un semplice restyling, anche se la nuova generazione ha debuttato appena 3 anni (due per la versione ibrida). E poiché il modello è strategico nel Vecchio Continente, l’operazione è stata condotta tra Nizza, dove ha sede il Centro Stile, e Bruxelles, quartier generale di Toyota in Europa. Il restyling ha richiesto un investimento di 85 milioni di euro per interventi mirati sulla base dei giudizi dei clienti. Quindi più qualità e possibilità di personalizzazione degli interni, meno rumorosità e linee più emozionali (che verranno esportate su alcune versioni Giappone e riprese negli Stati Uniti).

A queste ultime ha pensato l’italiano Elvio D’Aprile, puntando su un nuovo elemento grafico a forma di “x” che divide la parte superiore da quella inferiore del frontale: a seconda di finiture e tinte, è più o meno visibile. Al posteriore ci sono un nuovo paraurti con relativo diffusore, gruppi ottici con luci a LED rivisitati ed anche un inedita cornice dell’alloggiamento della targa. Dentro l’abitacolo si distinguono subito finiture di maggiore qualità (senza sorprese a fianco e sotto i sedili) con materiali morbidi, oltre ad una più variegata possibilità di abbinare tinte e colori. I giapponesi ci hanno messo un po’ a capirlo, ma in Europa l’auto piace così.

Toyota Yaris restyling è anche interessante nel prezzo, che almeno fino alla fine di ottobre, nella lunga fase di lancio, è offerta con un maxi sconto (per tutti, indipendentemente da rottamazione o finanziamento) che riduce il listino a 10.900 euro per la versione a 5 porte di Yaris Cool con motore benzina da 1 litro da 69 cavalli e 95 Nm di coppia, peraltro completamente rivisitato con emissioni di CO2 portate 99 g/km. Toyota Italia ha limato l’offerta fino 1.000 euro a seconda di motorizzazioni e versioni riuscendo ad abbassare il prezzo dell’ibrida più conveniente a 15.450 euro. Sono già stati fissati due fine settimana di “porte aperte”: il 13 e 14 ed il 20 e 21 settembre. Questo perché “Yaris vale”: per Toyota è una macchina di volumi con la quale intende aumentare la propria quota di mercato.

Sotto il cofano di Toyota Yaris MY 2015 sono disponibili quattro motorizzazioni: il tre cilindri benzina da 1.0 litri Euro 6, l’1,3 litri sempre a benzina ma da quattro cilindri da 99 cavalli e 125 Nm di coppia, il diesel da 1,4 litri da 90 cavalli e 205 Nm e, naturalmente, l’ibrido Euro 6 basato sul motore benzina da 1,5 litri con trasmissione automatica ECVT accreditato di una percorrenza nel ciclo misto fino a 30 chilometri per litro ed emissioni ulteriormente abbattute (75 g/km di CO2).  Fabio Capano, responsabile europeo della Comunicazione, sintetizza: “A ciascuno il suo motore”.

Prova su strada della Toyota Yaris
A Düsseldorf e dintorni, Infomotori.com ne ha provati due, sull’identico tracciato: l’ibrido e quello a gasolio. Con l’unità diesel, Toyota Yaris MY 2015 offre un migliorato comfort a bordo. Le mille nuove parti impiegate nel restyling sono state piazzate bene perché la rumorosità è scesa. Le vibrazioni quasi non si avvertono. Con i suoi 175 chilometri orari di velocità massima e la sua accelerazione da 0 a 100 in 10,8 secondi (la migliore fra le Yaris) non è di quelle auto che mettono i brividi. Ma è assolutamente razionale e spaziosa e sufficientemente confortevole anche per “avventurarsi” in viaggi lunghi. Buona la frenata, meno soddisfacente il cambio manuale.

La versione ibrida ha il “problema” della trasmissione automatica: o si impara ad accelerare con garbo o si rischia di far impennare i consumi penalizzando l’abitabilità a bordo. Quando si affonda sul pedale del gas la rumorosità lievita. Insomma: in città, in coda ed a velocità limitate e senza necessità di sorpassare, va benissimo, anche perché l’aggiornato sistema di recupero dell’energia consente una maggiore efficienza che premia consumi ed emissioni. Ma in autostrada la situazione è bene diversa. E nella prova i dichiarati 30 chilometri per litro sono una chimera. Per entrambe la visibilità è un po’ penalizzata dalla dimensione e dell’inclinazione dei montanti laterali ed anche lo sterzo sembra un po’ limitato, per quanto più preciso e diretto.

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