DS5 provata su strada nella versione 2.0 litri turbodiesel da 180 CV Sport Chic

Creare una vettura che possa sconfiggere le berline tedesche è da sempre uno dei punti cruciali dell’automobilismo francese. Per ritagliarsi uno spazio tutto suo, il fresco marchio DS, da pochi mesi diviso da Citroën, ci prova con un’auto dalle forme diverse dal solito. La DS5 è infatti una berlina a due volumi di dimensioni maggiori rispetto alle comuni “medie” con i suoi 453 cm di lunghezza e 187 cm di larghezza. Tutto ciò ha dato vita ad un’auto dall’ottima abitabilità, con un buon bagagliaio (468 litri di capienza massima), con un design più compatto rispetto alle ingombranti vetture a tre volumi.

Commercializzata fino ad inizio 2015 con il nome di Citroën DS5, ora, dopo un efficace restyling, è diventata semplicemente DS5. Le pretese di quest’auto sono piuttosto alte, lo dice il nome stesso “Dèesse” che in francese significa dea. Infomotori ha provato la versione top di gamma equipaggiata con il 2.0 litri da 180 CV in allestimento Sport Chic. L’estetica appare da subito molto curata, grazie alle rifiniture cromate ai fari LED ed ai cerchi in lega da 18 pollici. Anche l’abitacolo non nasconde la vena da auto premium che questa DS5 vuol trasmettere.

Il comfort si percepisce ovunque, dai sedili in pelle alla plancia molto curata, fino al tetto apribile singolarmente lato conducente e passeggero. La DS5 in allestimento Sport Chic è completa in tutto con Cruise Control, navigatore satellitare, climatizzatore automatico bi-zona, vetri posteriori oscurati, sensori parcheggio con retrocamera posteriore e quant’altro la moderna tecnologia possa offrire. La plancia è ben progettata attorno al guidatore, i comandi sono piuttosto semplici da gestire e comodi. Il prezzo di questa DS5 con cambio automatico EAT6 e sistema di visualizzazione dati head-up display si aggira poco al di sopra dei 45 mila euro, l’allestimento base con motore a gasolio con 120 CV costa poco meno di 31 mila euro.

Alla guida della DS5 BlueHDi 180 S&S EAT6 Sport Chic

Grazie al restyling, questa DS5 ha ottenuto anche nuovi motori. Il 2.0 BlueHDi con 180 CV è quello giusto per quest’auto che per essere inserita in una fascia di mercato premium deve avere anche prestazioni di tutto rispetto. Visti i 1.540 kg di massa della vettura i 180 CV non la fanno apparire piatta e le danno una certa verve in fase di ripresa. L’accelerazione dichiarata è di 9,9 secondi per arrivare da 0 a 100 km/h. La velocità massima di 220 km/h è adatta alla vettura. Passando ai consumi questo 2.0 a gasolio fa una bella figura, i 18 km/litro sono tranquillamente alla sua portata nei percorsi extraurbani quando non si spinge a fondo l’acceleratore, giustificando quindi l’accelerazione contenuta proprio per offrire consumi ed emissioni molto interessanti rispetto alle concorrenti.

Molto buona la tenuta di strada grazie anche agli pneumatici da 235 che, nonostante la spalla da 45 riescono, insieme alle sospensioni, a dare un ottimo comfort a chi sta a bordo minimizzando gli effetti delle buche e le vibrazioni. Bene anche i freni e la visibilità anteriore. Lo sterzo è da lode per precisione, al pari del cambio degno della migliore tradizione tedesca con una guidabilità ed una maneggevolezza che la rende simpatica da guidare sia in città e soprattutto nel misto ed anche su strade di montagna dove viene fuori il suo temperamento e la sua buona elasticità. 

Limita, invece, la visibilità posteriore lo spoiler che è collocato a metà del lunotto e nasconde parzialmente la vista dello specchietto retrovisore. La DS5 si è rivelata nel nostro test una gran bella vettura che non ha nulla da invidiare a vetture ben più blasonate. In futuro non sarebbe male avere una versione più potente adatta specialmente al mercato tedesco dove amano scuderie più importanti pur ricordando l’interessante ibrida elettrica/turbodiesel a trazione integrale da 200 CV.

Pregi

Ottimo comfort a bordo
Plancia ben disegnata e comandi intuitivi
Molto buona l’abitabilità posteriore
Consumi ed emissioni (Euro6)

Difetti

Visibilità posteriore
Massa della vettura piuttosto elevata che penalizza l’accelerazione
Gamma motori ridotta rispetto ai competitor tedeschi

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