La Black Beauty e le automobili nel cinema

La Chrysler Imperial ribattezzata Black Beauty è la protagonista indiscussa di The Green Hornet, film d’azione con Seth Rogen e Cameron Diaz ispirate alla celebre serie tv degli anni ’60 in uscita nelle sale italiane il 28 gennaio. Ma la Chrysler Imperial non è l’unica auto con un ruolo importante  nella storia del cinema. Ecco prima di lei quali sono state le auto icona del cinema.

Nel film The Green Hornet, l’eroe protagonista e il suo braccio destro si muovono a bordo della loro storica automobile, la Black Beauty: un’elegante limousine nera perfettamente attrezzata con un repertorio di armi super-tecnologiche e di funzionalità speciali, utilissime nella lotta di Green Hornet contro il crimine. La Black Beauty è uno degli elementi essenziali delle avventure di Green Hornet, e non a caso riveste un ruolo di assoluta importanza nella pellicola diretta da Michel Gondry, in uscita nelle sale italiane il 28 gennaio 2011.
La Black Beauty, oltre ad essere uno dei più famosi veicoli appartenenti all’universo dei supereroi, è da sempre un simbolo del personaggio di Green Hornet, e pertanto, con l’uscita del film, si appresta ad entrare nell’ideale galleria delle più importanti automobili della storia del cinema. In moltissimi casi, infatti, alcune auto hanno guadagnato una vasta popolarità dopo essere comparse all’interno di un film, al punto da entrare a pieno diritto nell’immaginario cinematografico; proviamo di seguito a citare qualche esempio tra i più noti e curiosi.

Una delle macchine in assoluto più conosciute dal pubblico dei cinefili è l’Aston Martin DB5, l’auto super-accessoriata del più celebre agente segreto di Sua Maestà Britannica, James Bond. Ricca di gadget e di armi segrete, proprio come la Black Beauty, l’Aston Martin è comparsa per la prima volta nel 1964 nel film Agente 007 – Missione Goldfinger, per tornare poi in seguito in tutti gli altri film dedicati a 007. Anche in Agente 007 – Casino Royale, il film del 2006 che ha rilanciato la figura di James Bond, ritroviamo l’auto storica di 007: questa volta si tratta di un’Aston Martin modello DBS V12, che in una sequenza del film si rovescia per ben sette volte consecutive, un autentico record!
Negli anni Sessanta, ci sono almeno due commedie cult ricordate anche per le rispettive automobili. Il sorpasso, il capolavoro di Dino Risi del 1962, si svolge quasi interamente a bordo di una Lancia Aurelia sulla quale viaggiano i due interpreti, Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant. Mentre ne Il laureato, il classico di Mike Nichols targato 1967, il protagonista Dustin Hoffman si precipita ad interrompere il matrimonio della sua amata Katharine Ross a bordo di un’Alfa Romeo Duetto, che proprio grazie a Il laureato si è conquistata un posto d’onore fra le grandi macchine del cinema.
Nel 1969, in Un maggiolino tutto matto, il personaggio principale, Herbie, è un simpatico Maggiolino Wolkswagen che parla e si comporta come un essere umano; il successo di Herbie porterà alla realizzazione di un intero ciclo di pellicole sulle imprese automobilistiche del Maggiolino di casa Disney.
Ancora le macchine sono protagoniste di una pellicola ben diversa per toni ed atmosfere. Stiamo parlando di Duel, il folgorante esordio alla regia di Steven Spielberg del 1971: un thriller serrato e claustrofobico tutto costruito sullo scontro fra due veicoli: una Plymouth Valiant, guidata da un tranquillo commesso in viaggio d’affari, e un Peterbilt 281, una minacciosa autocisterna che si rivelerà il vero “cattivo” del film.
Nel film di fantascienza del 1979 Interceptor, capostipite di una fortunata trilogia, il tutore dell’ordine Mad Max, interpretato da un giovane Mel Gibson, sfreccia in un desolato scenario post-apocalittico a bordo del suo potentissimo veicolo, il V8 Interceptor, una macchina futuristica basata sulla Ford Falcon XB GT Coupé.
Entriamo negli anni Ottanta con un cult di quel decennio, The Blues Brothers di John Landis, del 1980, in cui i due fratelli interpretati da John Belushi e Dan Aykroyd attraversano le strade di Chicago sulla cosiddetta Bluesmobile, una Dodge Monaco berlina del 1974, dello stesso modello utilizzato dalla polizia.
Cambiando decisamente genere, in Scarface di Brian De Palma, remake del 1983 del capolavoro di Howard Hawks, la Cadillac gialla fiammante del protagonista Al Pacino è rappresentata come un simbolo del prestigio raggiunto dallo spietato gangster nella sua scalata al potere.
In Christine, la macchina infernale, classico dell’horror di John Carpenter del 1983, tratto da un romanzo di Stephen King, l’automobile torna a vestire il ruolo del cattivo di turno: in questo caso si tratta di Christine, una Plymouth Belvedere del 1957 dotata di una personalità malefica ed aggressiva. Ancora una volta, come in Duel, l’auto costituisce la minaccia che mette in pericolo la vita dei personaggi.
In Ghostbusters, la divertente commedia fantastica del 1984, la squadra di acchiappa-fantasmi impegnati a proteggere New York da inopportuni ectoplasmi si sposta a bordo della Ecto 1 (conosciuta anche come Ectomobile), un vero e proprio veicolo d’emergenza con tanto di sirena e di logo “no-ghost”. Ancora più particolare è l’auto di Michael J. Fox e Christopher Lloyd, la mitica DeLorean, che nel film Ritorno al futuro, opera cult di Robert Zemeckis del 1985, permette ai due protagonisti di viaggiare avanti e indietro nel tempo una volta raggiunta la velocità di 88 miglia orarie.
Per rientrare nell’universo dei supereroi, invece, non si può non ricordare la leggendaria Batmobile, l’efficientissima auto di Batman, presente (in vari modelli) in tutti i film incentrati sull’Uomo Pipistrello: da quelli di Tim Burton alle più recenti pellicole di Christopher Nolan.
Nella storia del cinema on-the-road, un posto particolare è occupato da Thelma & Louise, il film di Ridley Scott del 1991, in cui le due protagoniste del titolo, interpretate dalle formidabili Susan Sarandon e Geena Davis, sfuggono al braccio armato della legge a bordo di una Ford Thunderbird verde, simbolo della propria ribellione contro una società opprimente e della ricerca di un’agognata libertà.
Concludiamo il nostro itinerario arrivando a tempi più recenti. È proprio un’automobile a dare il nome ad uno splendido film di Clint Eastwood del 2008, Gran Torino, il cui titolo è ripreso dalla Ford Gran Torino gelosamente custodina dal burbero ex-veterano Walt Kowalski: un’automobile di lusso che assumerà un valore al contempo narrativo e simbolico in questo commovente capolavoro del grande regista americano.

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