Nissan Leaf da 38.500 a 29.950 euro in attesa degli eco-incentivi per auto ecologiche 2013

Nissan Italia vuole vendere più delle misere 146 Nissan Leaf del 2012 e decide il secondo ribasso in pochi mesi della sua berlina tutta elettrica (che significa che finita la carica si resta a piedi, non essendo una ibrida plug con un motore termico in soccorso!), portando in poco tempo il prezzo da 38.500 a 29.950 euro e anticipando gli stessi ecoincentivi che il Governo tecnico si è perso un pò per strada (attesi per marzo 2013), tanto che questo sconto di 5.500 euro vale solo fino al 31 marzo 2013.

 

Nissan parla, forse risentendo della campagna elettorale, addirittura di rivoluzione elettrica per tutti, un’idea un po’ sopra le righe visto che il costo medio per vettura del 2012 è stato di circa 18.000 euro e non di 30.000 euro, una gran bella cifra in tempi di crisi, senza nulla togliere alla avanguardia tecnologica Nissan in campo di vetture elettriche. Con 29.900 euro infatti i lettori di Infomotori possono scegliere di acquistare una super scontata Nissan Leaf oppure tante valide alternative (guardate il nostro listino nuovo, interattivo e completamente gratuito senza registrazione che trovate qui Listino Infomotori).

A parità di prezzo di questa berlina nipponica tre volumi potete optare per esempio sulla Fiat Freemont 2.0 turbodiesel da 170 CV, la fiammante Mercedes CLA, la Opel Insignia wagon, la BMW X1, la Volvo V40 Cross Country o ancora una Citroen DS5 o un monovolume Seat Alhambra piuttosto che una Kia Sportage 4×4. Certamente se 40.000 euro erano fuori misura per l’Italia, neppure i 30.000 del 2013 consentono una rivoluzione elettrica, che significa avere in casa una seconda vettura, poichè dalla redazione di Infomotori a Vicenza fino a Milano non ci arriviamo perchè l’autonomia arriva a 175 km. E’ certo vero che la stragrande maggioranza della gente non fa più di 30/40 chilometri al giorno, ma allora non si compra una berlina tre volumi di quasi 4 metri e mezzo di lunghezza.

 

Per una vera rivoluzione elettrica ci vorrebbe una economia europea in pieno boom economico e non purtroppo in forte recessione, un piano di infrastrutture serio che preveda colonnine di caricamento presenti ovunque, corsie riservate alle vetture eco, parcheggi gratuiti per le ZE e corrente elettrica a basso costo (come per esempio in Francia dove costa il 40% in meno che in Italia…). Ogni famiglia dovrebbe poi avere un box con una colonnina di ricarica e purtroppo invece oggi a Roma o Milano il parcheggio è in strada se si è fortunati a trovarlo, senza infrangere il codice lasciando la vettura sui marciapiedi.

Le vetture elettriche sono una bella sfida che Nissan e Renault hanno voluto giocare puntando investimenti miliardari che purtroppo per lo stesso ambiente stanno dando scarsi ritorni. Leaf e Fluence sono signore vetture, la prossima citycar ZOE della Renault  è molto interessante ma i loro costi sono ancora proibitivi nonostante gli incredibili sacrifici di Nissan, che ti propone una Leaf con lo sconto del 30% rispetto a pochi mesi fa. Nissan può consolarsi con l’aver costruito la vettura 100% elettrica più venduta al mondo, che è stata giustamente eletta Auto dell’Anno in Europa, in Giappone e nel mondo nel 2011 per tecnologia, filosofia e coraggio. 50.000 Leaf non sono poche e l’aver raggiunto un chilometraggio cumulativo di oltre 238 milioni di chilometri dimostra l’affidabilità della Nissan LEAF . Ci piace pure ricordare ai nostri lettori che sotto il cofano della Nissan Leaf è alloggiato un motore elettrico compatto a corrente alternata, sviluppato dalla stessa Nissan, che alimenta le ruote anteriori ed è in grado di sviluppare 109 CV di potenza e 280 Nm di coppia, sufficienti per raggiungere una velocità massima di oltre 145 km/h.  Inoltre, vanta un’autonomia già ricordata di 175 km (dato omologato secondo il New European Driving Cycle, NEDC).

Per la ricarica delle batterie agli ioni di litio compatte, grazie a una rete di sistemi di ricarica rapida, in continua espansione negli USA,  in Giappone ed in Francia ma non certo in Italia, sarà possibile raggiungere l’80% della capacità totale, partendo da un’autonomia del 30%, in soli 15 minuti, o in circa 30 minuti se la batteria è completamente scarica, oppure in otto ore con una ricarica standard.

Sicuramente il progetto elettrico di Nissan Leaf può aver successo in Paese come Israele  (supertecnologico, con pochi abitanti, un parco circolante contenuto e distanze limitate fra i maggiori centri urbani) che vuole conquistare l’indipendenza energetica dai Paesi Arabi, con cui non ha ottimi legami. I vantaggi per i clienti, variabili da Paese a Paese, includono l’accesso al centro di alcune città, negato ai veicoli tradizionali, aree di parcheggio urbano dedicate (e gratuite), utilizzo gratuito delle corsie riservate agli autobus, riduzione o esenzione delle imposte e persino elettricità gratuita durante la ricarica, esempi purtroppo poco seguiti in Italia.

Nissan Leaf, come le vetture elettriche devono quindi scendere di prezzo e soprattutto cercare di giocare sul fatto che con una ricarica elettrica da poco più di un euro si possono percorrere 100 chilometri puliti, ma bisogna far si che l’automobilista paghi una rata mensile pari al risparmio che ottiene usando una elettrica e fino ad oggi i costi delle batterie non hanno ancora  consentito un tale traguardo.

Auguriamo a Nissan, Renault e Smart di vendere il maggior numero di elettriche, ma temiamo che abbia ragione Sergio Marchionne quando dice che si buttano via i soldi con le auto elettriche, come la sua Fiat 500 Elettrica voluta dal Governo statunitense per concedere il prestito alla Chrysler Group ma che fa perdere più di 10.000 dollari a macchina venduta alla Fiat USA. La strada intermedia sembra essere l’ibrido plug in che combina la trazione elettrica in città con il motore termico per l’autostrada consentendo di tenere in garage una sola vettura con grande autonomia e basse emissioni come la Toyota Prius Plug In o la Volvo V60 o ancora la Opel Ampera e la Chevrolet Volt per fare qualche esempio.

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