A Sarasota, Florida, con Piero Rivolta fra auto, barche, case e poesie

Per evitarvi una  ampollosa premessa su Florida e Sarasota in particolare vi segnaliamo un articolo ad hoc che potete leggere da questo link.

Dopo averlo letto è facile capire perchè Piero Rivolta mise la propria base in terra statunitense proprio a Sarasota, dopo averla setacciata perbene e trovandovi le migliori opportunità per ripartire, non certo da zero, ma con nuovi stimoli ed in una terra che premia e valorizza il merito unita all’intraprendenza che non manca certo nel DNA dei Rivolta. Gli Stati Uniti hanno fatto poi innamorare due dinastie di grandi carrozzieri come i Rivolta gli Zagato che per strano destino si sono unite anche sentimentalmente poichè la figlia di Piero si è sposata con Andrea Zagato. Per curioso destino entrambe le famiglie sono legate alla BMW: i Rivolta con la citycar Isetta del dopoguerra (che BMW sta pensando di rilanciare…) e Zagato con una serie speciale di  BMW Z4 carrozzata Zagato.

Sarà forse l’aria damericana ad attrarre gli amanti del bello artistico e motoristico (il parco auto di Sarasota non teme quello Californiano quanto a 8 e 12 cilindri, tanto che pochi mesi fa uno dei primi incidenti ad una Lamborghini Aventador è avvenuto proprio a Sarasota dove una distratta quanto pimpante signora di 75 anni ha mezzo demolito la sua fiammante sportiva…!
Eccoci quindi a Sarasota a parlare con Piero Rivolta, appena giunto da una settimana di celebrazioni in onore del suo marchio, ancora amatissimo dagli appassionati di dream car, e dalla presentazione del suo ultimo romanzo poiche il dinamico quanto semplice Piero Rivolta ama pure scrive romanzi e poesie che incontrano i favori degli americani oltre a disegnare yacht mozzafiato ed aver costruto alcune fra le più belle ville della Florida a cui si aggiunge uno dei grattacieli più interessanti di Sarasota: il Rivo at Ringling…. Un uomo vulcanico che ha avuto tante soddisfazioni al pari di tanti momenti difficili come la chiusura della fabbrica di famiglia e di una stessa banca a Sarasota, ma il vento gira ed un buon marinaio come Piero Rivolta sa muoversi bene e rialzarsi se cade!

Ed ecco quindi la nostra intervista che più che un domanda risposta e stata una piacevolissima esperienza che vorremmo augurare a tutti i lettori di infomotori.com !
 
Per capire meglio la storia di Piero Rivolta abbiamo cercato di sintetizzarla anche perchè pur essendo italiano Rivolta scrive i suoi romanzi in inglese e pensa in inglese, facendosi certo capire in italiano ma con meno agilità che con la sua lingua originaria, a conferma del suo forte legame con la Florida.

Piero Rivolta nasce dunque a Desio (Milano) nel 1941. A 24 anni si laurea in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano. Due anni dopo scompare improvvisamente suo padre e diventa il più giovane CEO di un’azienda automobilistica al mondo, la IsoRivolta fondata nel 1940 e celebre per la piccola Isetta e per le le auto sportive di lusso come la Grifo e la GT senza dimenticare la monoposto di Formula 1 IsoRivolta Malboro. Fin da bambino, Piero Rivolta amava scrivere poesie.
Ceduta l’attività e stressato dalla situazione economico e politica dell’Italia agli inizi degli Anni 80 decide di trasferirsi con la Famiglia a Sarasota (Florida). All’inizio si divide in molteplici attività che spaziano dai cavalli in Italia, alle corse in Brasile fino alle attività immobiliari in Europa, Centro America e Stati Uniti d’America. Dopo tanto dinamismo, Piero Rivolta decide di rallentare la sua vita frenetica senza certo fermarsi, visto che diventa uno dei maggiori sviluppatori di villaggi di golf (Sarasota e zone limitrofe sono il paradiso dei golfisti fin dagli inizi del Novento con l’arrivo dei primi appassionati dalla Scozia…), costruttore di palazzi e centri commerciali oltre che titolare di un cantiere navale (Rivolta Yacht) da cui sono usciti splendide imbarcazioni come le barche a vela Rivolta 43 e la spettacolare Rivolta 90 e scafi a motore come il Coupè GT spinta da due motori Diesel da 480 CV…
 
Profondamente sensibile all’arte, Piero Rivolta ha inoltre organizzato numerosi eventi culturali divenendo un punto di riferimento per tutta la Florida nonchè presidente e fondatore del festival La Musica che ha festeggiato nel 2012 il suo 26 anniversario. Piero Rivolta è una vera istituzione, molto apprezzato dalla comunità che sorprende per modestia e simpatia.

Ecco la sintesi del nostro piacevole incontro:

Signor Rivolta noi abbiamo scelto per le nostre vacanze Sarasota per l’atmosfera, le spiagge, la qualità dei campus per i nostri figli ed il calore della gente:  lei come mai ha scelto la Florida e proprio Sarasota, poco nota agli italiani?
Era la fine di una fiera equestre ed ero seduto in un terrazzo della nostra fantastica tenuta e ho guardato mia moglie dicendole io ho tre chance: o muoio d’infarto perchè io sono un creativo, o mi iscrivo alle brigate rosse o nere e mi danno un fucile, o ce ne andiamo. Questo è successo nella metà degli anni 70, ci sono poi voluti un po’ di anni per venire via.

Aveva gia deciso dove andare?
No, io gia viaggiavo molto e lavoravo in Brasile.

Ma la IsoRivolta a chi l’ha venduta?

E’ stata una storia molto tragica, c’è stata una fusione con una società, una holding. C’era un italiano dietro, che comprava un sacco di società e le quotava in borsa. Poi una parte di questo gruppo ha fatto un attacco contro di me e io non avendo i soldi per reagire me ne sono andato. Poi il Gruppo finanziario dopo due anni è fallito e la ISo è rimasta li. Io sono tornato indietro ho preso i pezzi rimasti, li ho regalati ai miei dipendenti come ringraziamento e ancora adesso uno di loro fa le macchine da riproduzione. Tutti hanno venduto a causa della crisi petrolifera, dal milione di dollari si passava al miliardo di dollari, e le case private non potevano farcela. Io ho continuato con l’automobile ho fatto “la Rivolta design de Brasil”.

Una bella benchè sfortunata avventura…?

Per un po’ di anni ho avorato per la Fiat e la Ford e poi mi hanno convinto a rifare le IsoRivolta nel Sud Italia, ma poi i soldi non sono arrivati ed io ho perso quelli che avevo investito. Purtroppo io ricado spesso nella tentazione di fare l’auto italiana, è una stupideria ma adesso sono guarito, soprattutto mia moglie mi ha fatto guarire.

Viaggia molto, ma non si stanca mai?

Ho una vita disastrosa, mi piace fare tante cose, a volte guadagno altre no, sono stato responsabile di tante cose, per esempio quel complesso che ho costruito, tutti progetti grossi che richiedono molto tempo e il rischio di perdere denaro.

Noi abbiamo incontrato molti abitanti di Sarasota in questo mese e tutti la conoscono, e per questo siamo venuti a trovarla perchè mi hanno detto che fa molte cose, che è uno scrittore, appassionato di musica.  Come ha trovato il tessuto sociale?
Io ero a Boston e poi un amico mi ha detto di andare a vedere Sarasota che si stava sviluppando molto bene. Sono venuto qui nel ’77 e ho comprato un terreno a Anna Maria island dove abbiamo fatto un condominio sul mare e io andavo e venivo con mia moglie, perchè lavoravo sempre in Brasile.

Quando ho iniziato a costruire questo palazzo in centro a Sarasota è venuta anche mia mamma e vicino c’era un museo dedicato a Davide Fasullo. Siamo andati a questo museo e mia moglie è entrata e mi ha detto che le piaceva molto, poi siamo stati coinvolti nelle opere anche se io rimpiangevo La Scala, ma quando ho visto come cantavano qui abbiamo deciso che era il posto giusto. Io amo molto la musica ho imparato a suonare da piccolo, suonavo il piano forte e qui ho fondato l’associazione “La musica di Asolo”.

Infatti siamo rimasti stupiti quando abbiamo visto che qui c’era un museo ligneo proveniente da Asolo, in provincia di Treviso!

Certo ho anche chiamato un mio amico di Asolo che si occupava di organizzare il Festival ad Asolo e visto che le cose li non andavano bene, gli ho detto: “qui abbiamo il museo potremo farlo a Sarasota”. Poi siamo diventati grandi e adesso suoniamo all’Opera House. Tra le altre cose, potrebbe sembrare ironico, ma un giorno con un aereo che si chiamava Asolo dell’Alitalia è venuto a Sarasota il sindaco di Asolo e ha chiesto al Museo Ringling chi avesse rubato il nome del loro Paese. Io gli ho risposto che amavo la musica e che il nome Asolo, poteva tenerselo!

Come ha trovato la gente qui?

Quando siamo arrivati ci siamo trovati male perchè qui sono molto chiusi, semplici, come i torinesi persone molto  tranquille. A Torino fanno le automobili, in Florida fanno l’America! Poi siamo entrati nel mondo della musica e ci siamo trovati molto bene, il bello di Sarasota rispetto a Naples, patria dei miliardari, è che ci sono artisti che non hanno molto ma amano girare il mondo, creando un grande miscuglio che fa molto bene all’arte ed alla cultura in generale.
Per questo dobbiamo ringraziare Ringling, che ha portato qui questa passione per l’arte: un uomo che è fallito, ma non ha venduto nulla nemmeno un quadro (ndr che valevano milioni di dollari…). Si racconta che abbia detto quando hanno messo le tasse che non avrebbe aperto i libri perchè quello che guadagnava erano affari suoi. Era un grande uomo che amava l’arte e gli artisti e ha fatto di Sarasota quello che è. Qui c’è un po’ di tutto, ma non tantissimi italiani che preferiscono mete piu famose. Poi le spiagge qui sono bellissime, l’estate è il periodo più brutto.

Lei ama molto anche scrivere
I miei libri di poesie sono libri che hanno una storia. Io scrivo libri che parlano molto della human behavior, la condizione dell’uomo e l’ultimo parla di tre amici, una donna e due uomini che sono sconvolti dallla fine del mondo annunciata dai Maya alla fine del 2012 e reagiscono in maniera diversa uno dall’altro.

Adesso l’attività principale del suo gruppo è l’edilizia e il design
Adesso siamo in crisi, vendiamo case sotto i trecento mila dollari o sopra il milione e mezzo, tutto il mercato intermedio è naufragato, ritornerà ma per il momento siamo fermi. Rispetto all’Italia qui costa poco, l’edilizia ha un valore diverso, In italia con un milione di euro non si compra molto mentre qui si comprano più case e si riesce a mettere via qualcosa. Qui con cinquecento mila dollari, almeno che non la voglia sul mare compra una reggia, i prezzi sono iniziati a crescere da poco, anche questa torre è molto bella, io avevo 14 penthouse grosse, le vendevo a un milione e mezzo. Le ultime due le ho vendute a 800 mila.

Hanno fatto un affare perchè il valore ora crescerà?

Si! certamente il valore salirà, ma ho dovuto farlo perchè io devo comprare nuovi terreni per nuovi business!
 
In America e specialmente qui una persona ha più barche che macchine e lei quindi anzichè fare auto si è messo a fare barche con la Rivolta Yachts…?
Si quelle piccoline (ndr. facendo salve le proporsioni statunitensi!), noi siamo partiti a fare le barche a vela di grandi dimensioni ma ora facciamo anche quelle più piccole. Adesso ho perso la passione e volevo ritirarmi e dedicarmi un po di piu alla scrittura.

Certo ha fatto una scelta di vita, se questa è la sua passione! E poi ha dei figli con talento, gli ha seminato la strada, è ora che vadano avanti
Certo, ma ora sto soffrendo un pò a livello finanziario perchè questi progetti che prima funzionavano ora vanno peggio e non posso lasciare mio figlio da solo in questa situazione, e poi lui è più artista.

In America si diventa velocemente ricchi ma si puo anche inciampare nel percorso, guardi Ringling che era fra i più ricchi degli USA ed è rimasto con 200 dollari
Io con il Signor Obama, che ha cambiato le regole, ho avuto diversi problemi, avevo una banca e poi ci hanno fatto seguire da una più grande e ci hanno fatto mettere una certa cifra di aumento di capitale in tre mesi. Per farla breve non ce la facevamo più ed ho perso 18 milioni in tre anni uno dopo l’altro pur avendo una banca sana. Alle banche grandi gli hanno dato liquidità, a noi ci hanno dato tre mesi per mettere 24 milioni di capitale, prima ne abbiamo messi 5 e poi ho avuto difficoltà.

Grazie mille per la chiaccherata e magari ci vediamo la prossima estate per vedere cosa sta cambiando negli USA e se magari le torna la passione per i motori proveremo volentieri un suo prototipo!
Un saluto a voi, all’Italia ed arrivederci a presto!

Carlo Valente per Infomotori.com

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